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tra il 1978 e il 1990, mentre in unione sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, andrej cikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi piu` orrendi almeno cinquantasei persone. le sue vittime bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne - avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della societa` o non si sapevano adattare alle sue regole. erano insomma simboli del fallimento dell`idea comunista, sintomi dell`imminente crollo del socialismo reale. questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei piu` feroci assassini del novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all`arresto. e fa di piu`. osa raccontare l`orrore e il fallimento in prima persona: cikatilo, infatti, in questo libro dice "io". e lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a svelarci le sue pulsioni piu` segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. "il giardino delle mosche" e` un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un`anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del male.

in un mattino simile a tanti altri g.h., donna sicura della propria identita` e delle proprie scelte, si scontra con un fatto, un evento infimo e mostruoso, che avra` sulla sua vita un effetto fortemente traumatico. in un lungo, minuzioso monologo g.h. riferisce il suo viaggio, allucinato, all`interno di una stanza: "creero` cio` che mi e` accaduto. solamente perche` vivere non e` narrabile. vivere non e` vivibile". solo attraverso la totale perdita dell`identita`, nello spaesamento, nel disorientamento, g.h. comprende che il vivere e` "cosa sovrannaturale", che "essere io," scrisse alfredo giuliani in occasione della prima edizione italiana, "non e` una peculiarita` umana perche` proviene da una fonte anteriore e assai piu` grande, da una materia infinitamente piu` ricca e sconosciuta". una estenuata interrogazione sul senso di vivere e la ricerca continua della faccia nascosta della realta`.

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