Un disco bizzarro: quasi tutto in spagnolo, con puntate in francese ed italiano. Solo per fans incalliti.
Influenzato dal rock di Mark Lanegan ( ha pubblicato assieme a lui Black Pudding), dalle sue ballate oscure, dalla sua visione marginale del mondo, Garwood mischia rock e poesia, in un modo personale, molto introspettivo. Voce grave, profonda, intensa, Garwood dà una nuova dimensione alla canzone d'autore.Non è al suo esordio, ha già alcuni dischi alle spalle, ma Garden of Ashes è diverso, anzi unico. Chiede solo di essere ascoltato a fondo. Non vi deluderà.
Il debutto come solista di Ed O'Brien dei Radiohead.
John Lodge è un membro storico dei Moody Blues, una delle formazioni di classic rock inglese, più popolari di sempre. Per questo suo nuovo sforzo come solista, Lodge è andato a registrare un concerto dal vivo a Las Vegas, durante il suo Royal Affair Tour. E, nel corso della serata, in cui appaiono come ospiti Graheme Edge e Jon Davidson, tra le canzoni eseguite, ha suonato Ride My See-Saw, I'm Just A Stranger ( In a Rock and Roll Band ), Sunset, Steppin' in A Slide Zone, Late Lament.
Nove registrazioni inedite di Big Jack Johnson (1940-2011), che derivano da due session, che il bluesman ha registrato a Memphis nel 1998 (assieme a George Wild Child Butler) e nel 2000 (cinque outtake dalle Memphis Barbecue Sessions con Kim Wilson all'armonica). Come il titolo suggerisce, si tratta di incisioni librere, delle free jam, dove Johnson usa una chitarra elettrica oltre all'acustica e al mandolino: il risultatao è un disco di blues molto classico, dove gli strumenti danzano attorno alla voce e le canzoni sono libere di improvvisare.
Interesxsante band, al secondo album con il marchio Fat Possum dietro le spelle. E questa è una garanzia. La band, nata quasi per caso, è formata da Joseph Plunket e Brian Kotzur, due musicisti che, nei momenti in cui erano liberi da rispettivi impegni di lavoro, si trovavano nella cantina di quest'ultimo, dove provavano a suonare assieme. E lo hanno fatto per anni, trovando un suono, componendo canzoni, sino al momento che hanno disco di fare un disco. Hanno trovato un terzo elemento, la bassista Sabrina Rush, ed hanno poi inciso il disco. Un album molto interessante, che coniuga rock e radici e che mette in evidenza la voce potente di Plunket e la musicalità degli altri due ( la Rush è anche una vilolinista classica ). Anche i testi sono interessanti, ma la differenza la fa la musica, tra ruvido rock con radici blues e ballate roots