
Il terzo album del rocker newyorkese. 2009

"da anni desideravo trascrivere le ricette dei dolci di nonna maria, annotate da lei in un quadernetto con le pagine numerate e corredato di indice, un libro vero e proprio. avevo in mente un lavoro a quattro mani con mia sorella chiara; nonostante da quarant`anni viviamo in isole diverse, ogni estate ci ritroviamo a mose - la nostra campagna - e cuciniamo ancora come ci hanno insegnato mamma e zia teresa. [...] l`idea era quella di far rivivere la cultura della tavola di casa nostra attraverso le sue ricette, fotografie d`epoca e alcune pagine "narrative" per le quali avrei attinto ai nostri ricordi e ai racconti di mamma". le ricette qui raccolte sono quelle degli anni e delle villeggiature delle due sorelle. e dalle pagine del ricettario familiare, limate dall`uso e dagli aneddoti, riaffiora tutto un mondo perduto di personaggi, di atmosfere e di sensazioni, i molti fantasmi benevoli che affollavano i giorni assolati di due bambine, in una grande casa padronale di meta` novecento. tra i sapori e profumi delle ricette di casa agnello ci sono quelli, mai nostalgici ma sempre intensi e fragranti, del tempo trascorso a cui il talento della scrittrice dona il gusto dell`eterno presente della vita.

questo libro postumo racchiude l`estremo pensiero di james hillman. non e` solo la summa e l`ultimo approdo della riflessione sull`immagine, che fin dall`inizio sostanzia la sua idea di anima e tutta la sua psicologia. e anche il testamento, etico e politico, che uno dei massimi pensatori del novecento ha voluto strenuamente concludere sul letto di morte, restando pensante sino alla soglia finale dell`intelletto, dell`introspezione, della biologia stessa. vi ha depositato l`ultima immagine, appunto, di se` e del suo sistema psicologico e filosofico. fin dal pensiero del suo maestro jung - ma anche del platonismo antico e rinascimentale o dell`islam sufi di corbin ? l`immagine e` la materia di cui e` fatta l`anima individuale. e allora proprio curando il nostro modo di guardare un`immagine che hillman ci consegna una nuova terapia dei mali che oggi sempre piu` affliggono l`anima collettiva. una via verde, immanente alla psiche, per salvare la terra dalla catastrofe ecologica. un ritorno alla "grecia psichica", al suo principio di laicita`, di "inappartenenza", di tolleranza, contro ogni fondamentalismo. una riscoperta del "genio femminile", l`importanza del nuovo e antico potere della donna, del suo ruolo nella composizione dei conflitti psichici, e quindi politici, dinanzi alla "caduta" della civilta` occidentale e alla crisi endemica delle sue economie. e nel settembre 2008, lo stesso mese e anno del crollo di wall street, che si svolge il "primo tempo" di questo dialogo con silvia ronchey, ispirato dalle immagini dei mosaici di ravenna. il suo "secondo tempo", consumato in punto di morte nell`ottobre 2011, esattamente dieci anni fa, affida all`umanita` del terzo millennio un insegnamento reso con la tenacia e la determinazione di un moderno socrate, a testimoniare quella verita` che si scorge ed esprime solo imparando a fermare lo sguardo, per cercare dentro ogni immagine l`ultima immagine.