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in questo libro salamov ripercorre l`epoca della sua infanzia e formazione a vologda, citta` del nord nivea e cupoliforme, densa di significati sovrapposti nella storia russa - primo fra tutti quello di essere stata citta`-simbolo dei confinati politici sotto gli zar. con naturalezza, cercando di mantenere sempre la "percezione giovanile degli eventi" e oscillando nel tempo come seguisse il "mugghiante dondolio dello sciamano" (e di ascendenze sciamaniche era la sua famiglia), salamov e` riuscito a mescolare la corrente della sua vita al turbinoso flusso dela storia russa, senza mai distaccarsi dal tono fondamentale della sua opera.

due coppie si incontrano, nasce un`amicizia che dura per ben nove anni e che sembra basata sull`affetto e sul rispetto reciproci. la morte di florenze, la moglie del protagonista, john dowell, pone fine a questo sodalizio. e sara` proprio john, ricostruendo con l`aiuto della memoria quegli anni trascorsi, a scoprire che quelli che sembravano esseri puri e innocenti altro non erano che demoni corrotti e portatori di corruzione. "ii buon soldato" e` innanzi tutto un romanzo che si fa leggere in quanto tale, in quanto racconto di casi umani avvincenti e insieme disperanti nella loro tragica imprevedibilita`. sara` in un secondo momento, a una riflessione successiva, che si potra` vedere nel vuoto emotivo e morale al centro di questa storia uno dei paradigmi importanti di tanta letteratura contemporanea.

trenta donne che parlano di se stesse, trenta racconti che testimoniano ancora una volta l`impegno `femminista` di alberto moravia, un impegno che lo ha portato a costruire una serie di ritratti di donne indimenticabili, dove condizione sociale e condizione femminile appaiono piu` che mai connesse in un unico grande problema morale. `boh` - che e` anche il titolo di uno dei racconti - diventa qui l`espressione di una perplessita` che la donna non cessera` mai di ispirare al proprio compagno, scioglimento ironico di una drammaturgia consumata in secoli di soggezione e incomprensione.

in "caleidoscopio" cronin ci offre lo spaccato di un giorno in una clinica, caleidoscopio di destini diversi che il caso ha temporaneamente e casualmente avvicinato. su questa quinta vibrano come motivi dominanti due storie: la prima, la vicenda dell`infermiera caposala fany, rigida nell`adempimento del suo dovere, chiusa nella corazza inamidata della sua uniforme, ma innamorata di un giovane medico che presta la sua opera nel sanatorio. la seconda ha per protagonisti un anziano primario e il suo giovane assistente che si trovano l`uno accanto all`altro nel corso di una delicatissima operazione in cui la gioventu` e l`ambizione del giovane prevarranno. romanzo tra i piu` famosi di cronin, "caleidoscopio" ha ispirato piu` di una riduzione teatrale e televisiva per la capacita` di raccontare le persone scandagliandone i moti piu` intimi dell`anima: l`amore, il dolore, l`ambizione, la tensione verso il raggiungimento dei propri scopi.

appena uscito, nel 1990, questo romanzo fu subito ritirato dal suo editore, dopo la denuncia di uno degli imputati della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di bologna. nel trentennale di quel lutto immenso, "strage" torna in libreria, praticamente inedito. con intatto il suo potenziale narrativo: personaggi avvincenti, intreccio serrato, ipotesi stupefacenti al confine della fantascienza, dolorosa e inconciliabile verita` umana. "il 15 ottobre 1991 il tribunale civile e penale di milano mi assolse. le motivazioni contenute nella sentenza erano varie; la piu` importante e` quella che affermava che l`autore (il sottoscritto) non era punibile in quanto aveva semplicemente esercitato il diritto di cronaca e di critica, emanazioni dell`articolo 21 della costituzione che sancisce il diritto di liberta` di stampa e informazione. un diritto-dovere che continua a essere messo in discussione da chi ha altri interessi che la liberta` di stampa e l`informazione. due righe sulla storia: fantasia, niente altro che ipotesi di un romanziere, basate su alcuni dati emersi nel corso delle tante indagini eseguite dai magistrati e che io ho utilizzato per aumentare l`interesse dell`intrigo e rendere piu` credibile la vicenda. anche il finale e` pura invenzione. chi ritenesse di riconoscersi in uno dei tanti personaggi, si tolga subito l`illusione di essere diventato un eroe da romanzo. i personaggi sono di fantasia esattamente com`e` di fantasia jules quicher".

la terza storia - dopo "romanzetto esci dal mio petto" e "strip strip hurra`!" - della saga ribalda e tenera di annibale, ex barbiere che vive di mestieri provvisori e sopravvive alla sua via crucis senza resurrezione. illustrata da franco matticchio come un feuilleton, questa "favoletta" prosegue il ciclo dei "romanzetti", scatole-caleidoscopio da leggere e guardare ai margini di tutto cio` che e` ufficiale. annibale, provvisoriamente incarcerato per truffa, la chiama "l`ultima santa. la santa degli ultimi". ma lei non e` una santa. e "solo" immacolata, una ragazza cieca, che girava nuda per il paese, rimasta nel cuore di molti, e da annibale adeguatamente festeggiata come si festeggia, in un mondo dove ogni valore e` ribaltato e inquinato, cio` che rimane come fondamento nudo dell`esistenza. una farsa carceraria in cui una ragazza diventa protagonista di una miracolosa, immacolata "concessione".

un`antologia che raccoglie i racconti delle menti pericolose della narrativa americana e italiana. il lato oscuro della realta` descritto nell`immobilita` del dubbio e della paura, nell`adrenalina dello scontro fisico, nell`eccitazione febbrile dell`azione disperata. tra crimini e avventura, tra noir e fantascienza, i migliori narratori d`italia e d`america, per la prima volta insieme, si sfidano nell`arte del racconto perfetto. quando si dice la narrativa del "lato oscuro", o della "meta` oscura", i lettori di tutto il mondo sanno di che cosa di tratta. a partire da stephen king, che non poteva mancare in questa antologia - con uno racconto dove un incubo annunciato si avvera, sullo sfondo della tranquilla routine di una anziana coppia - o in italia da carlo lucarelli, il "lato oscuro" e` l`esplorazione di quel mondo di paura, delitto, crimine e perfino orrore che si cela dietro le parvenze del mondo "normale".

elthon ha diciannove anni e tira di boxe. ha, a detta di tutti, un grande talento naturale e potrebbe diventare un campione. ma elthon vive in albania e non ha un soldo. juarish nicotra, capo della nicotra boxe, lo tiene d`occhio e per lui, che e` il capo della boxe clandestina, che ha e ha sempre avuto i contatti giusti, prima con berisha, poi con hoxha, poi con la mafia greca e italiana, elthon puo` essere un ottimo investimento. potrebbe fare delle tourne`e sui ring di mezza europa, certo potrebbe morire subito, ma in questo mondo i tempi sono brevi, l`importante e` sopravvivere ai primi incontri e non cercare di vincere quando non si deve. tra l`italia e l`europa dell`est, il romanzo dell`onore perduto e ritrovato di un ragazzo in vendita.

il volume e` una piccola guida al pianeta terra e ai suoi abitanti, scritta a due voci dai due noti viaggiatori dilettanti, uno pigro e pieno di fobie, l`altra incosciente e instancabile. l`uno preferisce le certezze, l`altra il mistero. il libro non e` il gadget della trasmissione: in esso ci sono le cose che i "turisti per caso" non sono riusciti a raccontare con le immagini, ma che meritavano di essere fissate dalla loro penna. le piu` belle e inquietanti albe del pianeta, il panico delle metropoli, i cibi piu` stravaganti, i costumi sessuali, gli equivoci della lingua... il tutto condito con utili consigli per il viaggiatore dilettante che trovera` nel libro un curioso e divertente breviario per gli spostamenti planetari.

si sara` proprio chiamata esther quella bisnonna che, nella kiev del 1941, chiese fiduciosa a due soldati tedeschi la strada per babij jar, la fossa comune degli ebrei, ricevendone come risposta un distratta rivoltellata? forse. e dell`intera famiglia, dispersa fra polonia, russia e austria, che cosa ne e` stato? il monolite sovietico conosceva l`avvenire, non la memoria. per ricostruire quella ramificata genealogia, quel vivace intreccio di culture e di lingue - yiddish, polacco, ucraino, ebraico, russo, tedesco -, katja petrowskaja intraprende, sulle tracce degli scomparsi, un intenso viaggio a ritroso nella storia di un novecento sul quale incombono la stella gialla e quella rossa, e in cui si incrociano i destini di memorabili figure: la babuska rosa, incantevole logopedista di varsavia, che salva duecento bambini sopravvissuti all`assedio di leningrado; il nonno ucraino, prigioniero di guerra a mauthausen e riemerso da un gulag dopo decenni; il prozio judas stern, che spara a un diplomatico tedesco nella mosca del 1932, e dopo un processo-farsa viene spedito "nel mondo della materia disorganizzata" il fratello seme`n, il rivoluzionario di odessa, che passando ai bolscevichi cambia in petrovskij un cognome troppo ebraico... ma indimenticabili protagonisti sono anche i paesaggi: l`immane pianura russa invasa dai tedeschi e le citta` della vecchia europa: kiev, mosca, varsavia, berlino. e i ghetti, i gulag e i lager nazisti.

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