
2 CD. Remasters 2009. Copertina in digipak a 3 ante. Nuovi booklet con dettagliate note storiche, appunti sulle registrazioni e foto inedite. Mini documentari da 2-3 minuti in ogni CD. Il catalogo rock più importante di sempre finalmente rimasterizzato. I Beatles come non li avete mai sentiti.



"il dizionario di sociologia" propone spiegazioni e chiavi interpretative dei comportamenti sociali, individuali e collettivi delle societa` contemporanee che i lettori non mancheranno di trovare sorprendentemente attuali. la struttura dei rimandi e dei collegamenti interni tra le voci rende possibile utilizzare l`opera non solo come testo di riferimento, ma anche come un trattato organico che tiene conto dei mutamenti che maggiormente hanno influito sui processi sociali e culturali, specie nell`ambito del lavoro, delle organizzazioni, delle comunicazioni di massa, della attuale globalizzazione dei processi produttivi e piu` in generale del mondo.
















ludwig wittgenstein ha catturato la fantasia popolare apparendo come una sorta di moderno socrate: l`affascinante e attraente maestro della logica enigmatica. ma che cosa ha veramente detto wittgenstein? qui incontriamo: un uomo stravagante, il rigoroso logico che privilegiava la poesia rispetto alla filosofia; uno che eredito` un`immensa fortuna e la diede via tutta; un intellettuale che cerco` la morte nelle trincee della prima guerra mondiale; un grande maestro che suggeriva ai suoi studenti di lasciar perdere la filosofia; un`anima tormentata che si dilettava in scherzi e nella lettura di libri polizieschi; un solitario che ispirava amicizie di tutta una vita. qui troviamo anche una guida chiara e accessibile sia al suo lavoro principale, il tractatus logico-philosophicus, un apparente ghiacciaio di logica, sia al suo successivo ricerche filosofiche. chiunque si senta respinto dalla complessita` di questi lavori, o attratto dalla fama di wittgenstein ma troppo impaurito per leggerlo, trovera` nel lucido testo di john heaton e nelle brillanti illustrazioni di judy groves l`introduzione ideale a un grande filosofo del ventesimo secolo.

stefano benni scrisse "blues in sedici" dieci anni fa, prendendo spunto da un fatto di cronaca degli anni ottanta. questa ballata blues era stata pensata per essere letta in pubblico e infatti la sua prima pubblicazione ha conosciuto molte versioni teatrali. ora il testo viene riproposto con alcune variazioni che la lettura e, soprattutto l`accompagnamento musicale di paolo damiani, hanno suggerito. protagonisti di questa drammatica storia sono l`indovino cieco, il padre, la madre, il figlio, lisa, la citta`, il killer, il teschio. otto voci che tornano in scena due volte, a cantare ciascuna il dolore, la rabbia, la disperazione, la speranza.

una cronaca che, di fatto, e` gia` storia: tangentopoli, l`interminabile eutanasia della cosiddetta prima repubblica (morta per via giudiziaria) e lo stentato parto-aborto della seconda (nata per taglio maggioritario e gia` finita in metastasi). tra governi tecnici a base allargata e "discese in campo", pressati dal nuovo che avanza e da tutto il vecchio che e` avanzato, e che percio` torna alla carica, michele serra presenta una galleria di macchiette e di eroi di giornata; nomi nuovi, curricula seminuovi e facce decisamente gia` usate: il sempreduro bossi, il minaccioso pannella, il miliardario ridens... ma nei testi di serra non c`e` solo politica, ma anche i suoi grotteschi copioni e i suoi stralunati figuranti.



nella prima conversazione, vediamo i tedeschi reduci da stalingrado sfilare nel centro di mosca il 17 luglio del 1944, sono 57.000 "soldati banalmente vinti, non partecipi di un qualsiasi mito, massa informe, sospesi durante quella giornata in un vuoto di abominio": l`autrice ricompone letterariamente un avvenimento che va dritto al cuore delle contraddizioni intrinseche alla guerra. nella seconda, la morte di un cane amato riporta alla memoria i deserti dei distacchi che nella vita si provano: il primo amore, la vedovanza, ma anche gli animali, le piante e, proiettati nel futuro, i figli e i nipoti, che saremo noi a dover lasciare. un amore di quasi sessant`anni ha legato gino moretti alla moglie anita. mentre marciava in ucrania, nell`estate del `42, le scriveva quasi una lettera al giorno. rileggere oggi quelle lettere significa riflettere sulla vita intera. sui momenti eroici, sulla durata, sulla passione, sulla caducita`. sui piccoli fili segreti che stanno tesi dentro ogni matrimonio.

la bocca, i piedi, la schiena, le orecchie, le unghie, la barba... ogni parte del corpo sembra vivere di vita propria in una serie di aforismi, frasi, apologhi e annotazioni. ogni parte del corpo, da singolare, diventa plurima attraverso l`esplosione metaforica che la descrive. sono testi che evocano le piu` attuali sperimentazioni estetiche del post-umano. ma piu` che il fascino dell`inorganico, scarpa persegue il tema della disseminazione dell`io e del suo superamento. attraverso il corpo atomizzato passa il mondo intero. passa tutto cio` che e` raggiungibile dai sensi e dalla coscienza. anche, o soprattutto, la morte intorno alla quale ruotano, alla fin fine, molti racconti.

"e il paese dove non si muore mai. fortificati da interminabili ore passate a tavola, annaffiati dal raki, disinfettati dal peperoncino delle immancabili olive untuose, qui i corpi raggiungono una robustezza che sfida tutte le prove. siamo in albania, qui non si scherza". una bambina intelligente e curiosa, la sua scoperta del mondo in un paese che ha spento l`utopia nella barbarie e che non tollera dubbi ne` domande. il racconto tagliente e irresistibile delle sue diatribe con madre-partito, delle sue esercitazioni militari, dei suoi giochi innocenti e sinistri; l`impertinenza del corpo che cambia sotto gli sguardi avidi dei maschi, il desiderio di fuggire come amara morale di un`acuminata "favola della dittatura".



la prima sezione del volume comprende una scelta dell`opera d`esordio, "forse un viso tra mille"; la seconda presenta buona parte di "e tu che m`ascolti", la sua raccolta piu` nota; la terza e` una selezione di una sessantina di inediti. il percorso di bellintani e` dunque rappresentato dai testi giovanili a quelli della vecchiaia, ed e` il percorso di un poeta non assimilabile a gruppi o scuole, ma dotato di un`energia autonoma. una postfazione di maurizio cucchi presenta i caratteri del poeta e del personaggio.













voce fondamentale del mondo letterario internazionale, le sue liriche sono state finora tradotte in quarantasei lingue. testimoniata da notevoli riconoscimenti critici, la sua funzione ispiratrice emerge anche da ammissioni di debiti "creativi" nei suoi confronti da parte di molti poeti: in particolare le giovani generazioni statunitensi, formatesi sui suoi testi letti e studiati nelle universita`, e polacche, per le quali transtromer e` da tempo divenuto un vero e proprio cult poet. "confessioni" di "furti di immagini" giungono da premi nobel come iosif brodskij; espressioni di stima e ammirazione da bei dao, seamus heaney e derek walcott. kjell espmark, poeta e critico membro dell`accademia di svezia, afferma che, con strindberg e swedenborg, transtromer e` lo scrittore svedese che piu` ha influenzato la letteratura internazionale. le radici della sua poesia affondano nella tradizione modernista, soprattutto simbolista. vi si avvertono influenze dell`estetica baudelairiana delle corrispondenze, del programma imagista nonche` del surrealismo nella composizione e scomposizione di immagini che sembrano scaturire direttamente dal sogno. di t.s. eliot transtromer condivide i concetti di storia e tradizione e il metodo di cogliere, sebbene in forma piu` impersonale, realta` immanenti attraverso osservazioni oggettive. questa raccolta costituisce un punto di partenza per conoscere la lirica di uno dei maggiori protagonisti della poesia del nostro tempo.




nell`ascesa di angela merkel da oscuro fisico nella germania est a capo del governo della germania unita e leader europeo si rispecchia la storia recente dell`europa. nel 2010 time l`ha eletta "europea dell`anno" e ha reso onore alla sua "tranquilla risolutezza". negli ultimi sette anni, forbes l`ha nominata sei volte "donna piu` potente del mondo". barach obama l`ha lodata per le "straordinarie capacita` di leadership". e oggi in europa nessuno e` indifferente al suo nome.i dieci anni di discorsi politici di merkel qui proposti - da cui emergono temi quali l`europa, la crisi economica e la tutela dell`ambiente, ma anche la shoah - consentono una lettura dall`interno della sua personalita`, dei suoi valori e della sua visione politica.





un disegno storico della letteratura italiana secondo croce? nulla gli sarebbe stato piu` estraneo. "la `storia della letteratura italiana` quale per mio conto l`intendo" scrive nell`avvertenza a poesia popolare e poesia d`arte (1933) "e` l`indagine, la discussione e lo schiarimento di quei punti, quegli autori e opere, della nostra letteratura, che reputo finora non abbastanza, a mio senso, schiariti": di necessita`, una suite di saggi e monografie, dedicati all`analisi di cio` che caratterizza il singolo artista. cosi`, quella che qui si offre e` piuttosto un`antologia di quanto croce, nell`arco di sessant`anni circa di attivita`, ha scritto in materia di letteratura italiana, dalle origini sino al novecento. e scopriremo, percorrendola, che croce non ha trascurato alcuno dei suoi momenti principali, tornando spesso su taluni argomenti, magari per correggersi; che da vero pioniere si e` occupato di temi poco frequentati e ha divulgato innumerevoli testi inediti o minori; ma soprattutto che a lui si deve un vastissimo, originale patrimonio di analisi, idee e giudizi storico-letterari, insostituibile fondamento per gli studi. un patrimonio che oggi - liberi da profili, panorami, lineamenti e quadri storici della letteratura - possiamo finalmente ritrovare, assaporando una scrittura che rappresenta, sono parole di gianfranco contini, "la massima prosa non d`arte, prosa insieme democratica e controllata, per di piu` ricchissima d`invenzione terminologica, di quella che egli chiamava la nuova italia".















prima edizione . pagine: 344 . illustrazioni: tavole a colori anche a piena pagina e in bianco e nero . formato: 4? . rilegatura: cartonato telato grezzo avorio con scritte seppia senza la sovraccoperta .






questo secondo e ultimo volume affronta (ed e` un "taglio" assolutamente nuovo) la percezione dell`olocausto: narra in qualche modo la storia dopo la storia. come scrivono i curatori nell`introduzione "la percezione e la stessa conoscenza dell`insieme di eventi che va sotto il nome di shoah sono "come tutti gli eventi storici, ma qui con una portata e con conseguenze eccezionali" il frutto di un insieme articolato e molteplice di rappresentazioni che hanno conosciuto una complessa evoluzione, legata alle trasformazioni della memoria, dei quadri culturali e politici di riferimento, delle espressioni artistiche, dei mezzi di comunicazione. per lungo tempo, negli anni quaranta e cinquanta, l`olocausto scomparve dalla scena e dal dibattito pubblico internazionali e per molti versi anche dall`attenzione degli storici, e fu percepito come un episodio della seconda guerra mondiale, o comunque come una aberrazione della storia: il tragico ma circoscritto risultato di un`eclissi della ragione. fu a partire dagli anni sessanta che la riflessione storiografica e filosofica inizio` ad interrogarsi e a ripensare le reali dimensioni, le origini, i significati e le conseguenze di quegli eventi, grazie al contributo di storici come raul hilberg e george mosse (gia` preceduti dalle ricerche pionieristiche di le`on poliakov e gerhard reitlinger) e di filosofi come hannah arendt e theodor w. adorno.


"morte a credito", pubblicato nel 1936, e` il secondo romanzo di ce`line, che nelle sue pagine ritorna alla propria infanzia e adolescenza. cresciuto in un`atmosfera soffocante e carica d`odio, illuminata solo dalle presenze della nonna caroline e dello zio eduard, il giovane ferdinand racconta le proprie esperienze familiari, turistiche, scolastiche, erotiche e di lavoro.



partita da una scrittura preziosa e dotta, maria luisa spaziani, si e` avvicinata nel corso della sua storia ad una quotidianita` sempre piu` illuminata dai bagliori della rivelazione.
organizzato come un percorso in quattordici tappe, "introduzione alla storia del cinema" parte dalle origini del racconto cinematografico e si snoda attraverso la grande stagione del muto in europa e in america, fino alle piu` recenti tendenze del cinema contemporaneo. dalla nascita di hollywood all`espressionismo tedesco, dal cinema classico al realismo poetico francese, dai grandi autori alla ricerca indipendente e sperimentale, sino all`ultimo cinema segnato fortemente dalle nuove tecnologie, il libro ripercorre l`avventura della storia del cinema e dei film con una pluralita` di approcci interpretativi che, intrecciandosi armonicamente, arricchiscono la visione d`insieme. accanto a un discorso di carattere generale sugli autori e le tendenze principali di ogni periodo o corrente, vi sono anche finestre di approfondimento, dedicate a problemi di natura tecnica ed estetica. il libro curato da paolo bertetto si avvale dei contributi di studiosi come lino micciche`, giorgio tinazzi, giulia carluccio, giaime alonge, silvio alovisio, dario tomasi, federica villa e andrea minuz, coniugando le specificita` metodologiche degli autori in una visione d`insieme ricca e articolata.

gia` con "satura", apparso nel `71 dopo un lungo silenzio, eugenio montale aveva proposto rilevanti novita` nel cammino della sua poesia; novita` che sono ancora piu` evidenti nel "diario del `71 e del `72 ": il ritorno ai valori della comunicazione e l`ulteriore apertura a una dimensione quotidiana del reale. ma, s`intende, conservando in pieno la complessita` del messaggio e assorbendo, nella pronuncia piu` lineare e a volte colloquiale, non pochi tratti dell`incisiva tensione verticale dei libri precedenti. si impone dunque nel montale diaristico la coraggiosa scelta a favore di un dire piu` prosastico (con momenti di vivace estro plurilinguistico) e di una intonazione narrativa o gnomica. e forse oggi, piu` ancora di quando questi versi apparvero per la prima volta, la semplicita` elegantissima della loro natura, la loro verita` antiretorica ci appaiono esemplari. in queste pagine leggiamo un intreccio di meditazioni sull`esserci e sul mutare nel tempo di un soggetto che osserva se stesso e il mondo delle cose in cui e` inevitabilmente immerso. sono vere e proprie quotidiane annotazioni in versi che vanno dallo sguardo sulla realta` minima alla tensione metafisica, dalla riflessione sulla poesia stessa al pensiero di un`irraggiungibile divinita`: il tutto nel contesto di una societa` criticata con ironia tagliente. con scritti di angelo jacomuzzi e andrea zanzotto. commento di massimo gezzi.




