Un viaggio attraverso i tesori della Penisola, vero scrigno di arte, cultura, scorci paesaggistici e tradizioni. Piccole città e borghi pieni di carattere, siti protetti dall'Unesco, preziosi centri d'arte, aree archeologiche, prestigiose località marine e paradisi montani. Un'accurata selezione di luoghi imperdibili, il meglio del nostro Paese, in 100 itinerari creati e verificati dagli esperti Touring, corredati di cartografia dettagliata e ampiamente illustrati. In coda al volume, un'ampia sezione dedicata alle informazioni pratiche sui luoghi di visita, gli alberghi e ristoranti consigliati in ciascuna zona.

monza, marzo 1936: sulla riva del lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. sono sconvolte e semisvestite. e francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a li`. dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in citta` la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola malnata. ma quella sua aria decisa, l`aria di una che non ha paura di niente, la affascina. sara` il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. sullo sfondo della guerra di abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell`adolescenza, francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l`abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunita`.

una partita fra due esseri legati da una segreta connivenza, una lotta fra complici incompatibili, un duello che si svolge in una zona oscura, perfettamente congeniale a simenon. e uno dei suoi capolavori.

raffaello baldini e` un poeta grandissimo eppure pochi sanno chi e`, e di quei pochi pochissimi ne hanno riconosciuto la voce. perche` scrive nel bel dialetto di sant`arcangelo di romagna? ma no. paolo nori ci rammenta che e` poeta enorme anche nel bell`italiano con cui il poeta ha sempre tradotto a pie` di pagina i suoi versi. e quante storie si trascinano appresso quei versi, quante immagini suscitano, quanti personaggi, quanto universo c`e` in quel mondo apparentemente piccolo. come sua consuetudine, paolo nori attraversa l`avventura poetica di baldini quasi come non ci fosse altro intorno, di se` facendo il filtro di una bellezza che viene su come da un fontanile e fa paura, perche` ci lascia straniti. ecco che - non diversamente da quanto e` accaduto con dostoevskji e achmatova - l`immaginazione di baldini si scioglie dentro quella di nori, fatta com`e` di caratteri e di accadimenti apparentemente minimi: i morti che "non dicono niente e sanno tutto", gli uomini che invece di calarsi gli anni se li crescono, lo stare li` di una donna davanti alla circonvallazione per guardare "che passa il mondo". fra spinte e controspinte, fra il "cominciamo pure" e il "continuiamo pure" che ricorrono a battere il ritmo, impariamo che, sempre piu`, la scrittura di nori e` la messa a fuoco progressiva di un carattere, il suo: il suo essere "coglione", il suo essere "bastiancontrario", il suo essere "matto come un russo", il suo essere innamorato di un poeta come raffaello baldini, il suo magone davanti alla casa dei nori come fosse una scatola di bottoni, il suo stare a vedere la vita come va avanti a ogni svolto imprevisto dello stare al mondo.
