
Area 1. Durata 69'.

due coppie si incontrano, nasce un`amicizia che dura per ben nove anni e che sembra basata sull`affetto e sul rispetto reciproci. la morte di florenze, la moglie del protagonista, john dowell, pone fine a questo sodalizio. e sara` proprio john, ricostruendo con l`aiuto della memoria quegli anni trascorsi, a scoprire che quelli che sembravano esseri puri e innocenti altro non erano che demoni corrotti e portatori di corruzione. "ii buon soldato" e` innanzi tutto un romanzo che si fa leggere in quanto tale, in quanto racconto di casi umani avvincenti e insieme disperanti nella loro tragica imprevedibilita`. sara` in un secondo momento, a una riflessione successiva, che si potra` vedere nel vuoto emotivo e morale al centro di questa storia uno dei paradigmi importanti di tanta letteratura contemporanea.


trenta donne che parlano di se stesse, trenta racconti che testimoniano ancora una volta l`impegno `femminista` di alberto moravia, un impegno che lo ha portato a costruire una serie di ritratti di donne indimenticabili, dove condizione sociale e condizione femminile appaiono piu` che mai connesse in un unico grande problema morale. `boh` - che e` anche il titolo di uno dei racconti - diventa qui l`espressione di una perplessita` che la donna non cessera` mai di ispirare al proprio compagno, scioglimento ironico di una drammaturgia consumata in secoli di soggezione e incomprensione.




antonio ghirelli rilegge attraverso la vita dei grandi dittatori la storia del secolo appena concluso. mussolini, stalin, hitler, franco, mao, pinochet e pol pot: una galleria di ritratti che, pur privilegiando i personaggi, non trascura di tratteggiare la scena storica che fa da sfondo agli efferati "demoni del potere".






il libro racconta l`irresistibile ascesa e l`inevitabile decadenza dei sonnino, facoltosa famiglia di ebrei romani, e dei loro amici, sodali, fiancheggiatori e nemici. dallo sregolato, epico nonno bepy al disorientato, sgangherato e perplesso nipote daniel passano le generazioni, le epoche, i pezzi di storia italiana, dagli anni del boom economico agli anni ottanta. nato a roma nel 1972, alessandro piperno insegna letteratura francese a tor vergata. questo e` il suo romanzo d`esordio.







Edito nel 2005, il disco contiene un concerto dal vivo di Dan Penn e Spooner Oldham. I due eseguono un pò di classici del loro repertorio: The Dark End of The Street, You Left the Water Running, I'm Your Puppet, Sweet Inspiration, Cry Like A Baby, Do Right Woman Do Right Man, I Met Her in Church, Out of Left Field, A Woman Left Lonely. 14 canzoni, tutti classici. Prima edizione in vinile. The Lost Music Company Records, 2020.

bologna, 1992. alex d., diciassette anni, figlio modello della buona borghesia, decide di "uscire dal gruppo", di rompere gli schemi, di fare un "salto" fuori dal "cerchio che ci hanno disegnato attorno". in una parola, cresce. lo fa attraverso le pedalate disperate su in collina, la musica furibonda dei sex pistols e degli hot chili peppers, l`amore di adelaide, la sofferenza per la perdita dell`amico martino... senza gesti eclatanti, alex volta le spalle a tutto e a tutti, in nome di un presente libero e felice, di una umanissima richiesta di autenticita`. "jack frusciante e` uscito dal gruppo" e` ormai un piccolo classico contemporaneo, un libro che ha fatto la storia dell`editoria italiana. nelle pagine di questo romanzo-manifesto adottato da piu` generazioni di adolescenti, un autore giovanissimo ha raccontato gli smarrimenti e gli ardori dei diciott`anni: una storia fresca e intensa, narrata senza filtri da una voce nuova, capace di fondere rabbia e ironia.

quando diciamo: cosa intendiamo? chi ha la cittadinanza italiana o chi in italia ci abita? chi parla italiano? chi ha genitori italiani o chi in italia ci e` nato? e non e` la prima volta che ci poniamo questa domanda: ha cominciato dante con la `serva italia` poi d`azeglio con gli `italiani da fare` e ancora, i `santi, poeti e navigatori` gli `italiani nuovi` fascisti o `gli italiani brava gente`. urliamo questo slogan in un paese dai confini incerti, diviso tra nord e sud, est e ovest, citta` e campagna. un paese che ha faticato a parlare la stessa lingua, che racconta a se` stesso una storia composta di micromemorie di parte. un paese in cui i momenti piu` divisivi della vita pubblica sono proprio le feste nazionali. ora questa identita` frammentata e` messa ulteriormente sotto stress dalle generazioni di ragazze e ragazzi nati in italia da genitori `forestieri`. e negli stadi, con la realta` attorno a smentire l`ennesimo precario schema identitario, si grida: .
agosto 1969. nei giorni in cui i prati di woodstock vengono ripuliti dai rifiuti lasciati da mezzo milione di giovani accorsi a seguire un festival gia` leggendario, miles davis porta in studio un`orchestra come non si era mai sentita: tre fiati, chitarra, due bassi, tre tastiere elettriche, quattro set di percussioni. con qualche appunto schizzato su carta e dopo una sola serata di prove, in tre mattine si registra il materiale di "bitches brew": un disco che cambiera` la storia della musica, influenzando intere generazioni di musicisti e di ascoltatori. quando esce il disco, nella primavera del 1970, si parla della nascita di un nuovo genere musicale, che fonde le sottigliezze improvvisative del jazz con l`energia del rock. ma la vera novita` sta nelle proporzioni, nel respiro sinfonico di brani estesi per venti e piu` minuti, frutto di un sapiente lavoro di postproduzione che sconfina nella vera e propria composizione. profetico, psichedelico, progettato come un`opera d`avanguardia e allo stesso tempo pianificato come un grande successo commerciale, "bitches brew" e` il risultato di una serie di esperimenti durati alcuni anni, durante i quali la visione artistica di miles entra in una fruttuosa tensione con gli interessi della sua casa discografica, grazie alla sottile mediazione di un geniale produttore, teo macero. enrico merlin e veniero rizzardi, consultando per la prima volta un corposo materiale d`archivio, compresi i nastri originali delle sedute, ricostruiscono la genesi dell`album in un racconto che abbraccia i tre anni in cui miles conobbe forse l`evoluzione piu` interessante della sua intera carriera, e ci restituiscono una cronaca accurata delle fasi di preparazione, registrazione e postproduzione, arricchita di foto e documenti, cronologie e discografie. a mezzo secolo dall`uscita di "bitches brew" il saggiatore porta in libreria la nuova edizione, completamente riveduta e aggiornata, di un libro candidato a classico della storiograf

Ristampa rimasterizzata e con una nuova veste grafica.

il secondo volume della raccolta completa dei romanzi di eymerich: intelligentissimo e spietato, arguto, coraggioso ma pieno di fobie, capace di sconfiggere demoni e mostri ma anche di sterminare chiunque si opponga al suo fondamentalismo. nicolas eymerich, l`inquisitore generale d`aragona creato dalla penna di valerio evangelisti e protagonista di un ciclo di romanzi che fondono fantascienza, poliziesco, thriller, romanzo storico, gotico e horror, e` un integralista determinato a reprimere quanto si oppone all`unico ordine che ritiene concepibile, quello della chiesa. lo fa con ogni mezzo, ed e` pronto a distruggere tutto cio` che non si omologa alla sua visione del mondo. non vuole sconfiggere i suoi avversari - si tratti di creature mostruose fantastiche, come zombie, golem o lupi mannari, oppure di ribelli all`ideologia, gli eretici. vuole annientarli. e con loro eliminare il ricordo, ogni traccia della loro esistenza, cancellare i loro simboli, bruciare i loro libri. eymerich conosce bene il dettato del grande fratello orwelliano secondo cui . e anch`egli vuole imporre il proprio immaginario, la propria visione del mondo su ogni pensiero divergente. la storia sembra dargli ragione. eppure la disobbedienza persiste. e proprio nel primo romanzo qui raccolto, "metallo urlante", nascera` un personaggio destinato a dimostrare che ribellarsi e` possibile, ed e` giusto: pantera, la falla nel sistema a cui spetta un grandioso destino.

dopo la morte di re renly baratheon gli avversari che si contendono il trono di spade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre piu` spietato, sempre piu` labirintico, e l`ambizione dei contendenti non ha limite. sui quattro re e sui paesaggi gia` devastati dalla guerra incombe la piu` terribile delle minacce: dall`estremo nord un`immane orda di barbari e giganti, mammut e metamorfi sta lentamente scendendo verso i sette regni. e con il "popolo libero" dei bruti, un pericolo ancora piu` spaventoso si avvicina: gli estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte. perche` l`hanno gia` conosciuta... gli indeboliti, dilaniati guardiani della notte sanno che i loro giorni potrebbero essere contati. spettera` a jon snow, il bastardo di grande inverno, ergersi per una disperata, eroica, ultima difesa. forse, la guerra per il potere supremo e` ancora tutta da giocare.

"le montagne della follia" di howard phillips lovecraft racconta il catastrofico esito di una spedizione nelle profondita` inesplorate del continente antartico. farnsworth wright rifiuto` di pubblicare l`opera su "weird tales" perche`, a detta dell`editore, troppo lunga. l`orrore, per stereotipo, necessita di poche molecole di azoto, di respiri corti, mutili, di un sentimento di morte improvvisa accompagnato da brevi, fulminanti agonie: chi potrebbe sopportare uno spavento protratto oltremisura nel tempo? e invece tra le montagne della follia l`eco della paura si centuplica di grotta in grotta, e la resistenza dei personaggi e del lettore e` spinta al limite della sopportazione. il saggiatore ripropone questo classico in una traduzione finalmente completa, che rifugge la tentazione di ricondurre a una mal compresa lo stile ossessivo, tassonomico, rituale di lovecraft. nella sua prosa l`orrore opera sempre nella stanza accanto, senza fare ostaggio di testimoni oculari; riempie le tubature e si riverbera fonicamente tra le pareti (tekeli-li! tekeli-li!), in un linguaggio nero che esisteva gia` prima del linguaggio umano e della parola, e che l`uomo non puo` decifrare; emana miasmi intollerabili e sconosciuti; lascia tagli ed escoriazioni ovunque. ma non si vede. o almeno, non si vede mai del tutto: si cela nei cunicoli, dietro rocce cadute, al fondo di abissi glaciali. cosi` si compone il paesaggio delle "montagne", dipinto da un pittore alieno: in un simile sacro bosco, sovrumano, dove catene montuose di ardesia precambriana si alzano fino all`orlo inimmaginabile del pianeta, l`uomo diventa cacciagione, preda, o addirittura campione scientifico da sezionare e notomizzare, crudamente, come un esemplare di animale raro appena scoperto. la geografia antartica descritta da lovecraft, pero`, e` anche e soprattutto una geografia interiore, di certe latenze oniriche castrate dal meccanismo di rimozione, in cui una potenza cosmica anteriore al cretaceo o all`e

olivia laing ha quarantadue anni quando diventa proprietaria per la prima volta di un giardino. e` un giardino trascurato da tempo, come sembrano indicare i nodi dei rampicanti che coprono i mattoni rossi, gli alberi da frutto marcescenti e le rose dai colori sbiaditi. fino a quel momento, la sua aspirazione botanica si era manifestata solo in un sogno ricorrente: una porta che conduce verso un luogo sconosciuto, in cui lei, priva di peso, si ritrova ad abitare un territorio nuovo, ricco di potenzialita`. nella realta`, il lavoro di cura di questo spazio recintato nel suffolk assume i contorni di un cambiamento. e` lei stessa a raccontare questi anni di rinascita e di scoperta - in cui sperimenta la consolazione e la soddisfazione del giardinaggio, ma anche la fatica di ricostruire un tempo immortale, distrutto dalla promessa tradita di adamo ed eva nel paradiso terrestre. muovendosi tra giardini reali e immaginari, dai versi di milton alle elegie di john clare, da un rifugio di guerra in val d`orcia alla fertile visione di un eden totale di william morris, olivia laing scopre che tra le aiuole di narcisi e il rosmarino esistono avamposti ribelli e si nascondono i sogni comuni di tutta l`umanita`. "il giardino contro il tempo" e` un libro sui paradisi perduti e su quelli riconquistati, su cio` che abbiamo fatto e possiamo ancora fare per il nostro mondo: un`opera che trabocca di vita, di polline, di canti di uccelli e di curiosi semi selvatici.
