
possiamo ancora parlare di classi sociali? l`autrice di questo libro ritiene che le classi debbano rimanere una categoria analitica fondamentale benche`, rispetto al passato, esse vadano ripensate e ridefinite alla luce delle problematiche concernenti il genere e l`appartenenza etnica. passando criticamente in rassegna i diversi approcci teorici e metodologici alla questione, l`autrice esplora i nessi fra problemi sociali concreti, dibattito politico e riflessione sociologica. il volume fornisce una messa a punto completa e aggiornata sul tema controverso ma ineludibile delle classi e della stratificazione sociale.

nella sua prefazione al volume, che costituisce una biografia del suo compagno e amico, norberto bobbio ricostruisce le diverse matrici politiche e culturali presenti nella formazione di leone ginzburg. in particolare, bobbio sottolinea tutta la fecondita` del rapporto di ginzburg con gobetti. il libro e` diviso in due ampie sezioni di scritti politici e letterari. se nella prima le esigenze autonomistiche e libertarie di gobetti acquistano in ginzburg una prospettiva matura, la presenza gobettiana diviene nella seconda una trama ricca che unisce ricerche letterarie di valore.

una mappa del nordovest italiano costruita attraverso una serie di articoli e saggi che indagano tanto le singole regioni quanto i protagonisti della loro cultura: da guido gozzano a carlo porta e a delio tessa, un percorso storico e intellettuale che restituisce un`immagine inedita di piemonte, lombardia e liguria.

mentre il mondo diventa sempre piu` un unico villaggio, esistere solo nel presente significa smarrire le innumerevoli diversita` del passato e la possibilita` stessa di godere della "distinzione", privandosi di quei termini di paragone utili per seguire criticamente il flusso progressivo della vita del nostro tempo. questo libro e` una guida alle procedure della stratigrafia, ultimo grande metodo inventato per scrivere la storia.

in un momento di ritorno delle religioni, un autore impregnato di cultura illuministica racconta come nei secoli la filosofia abbia considerato quelle particolari credenze e pratiche che sono i miracoli. una interpretazione trasversale del rapporto tra il pensiero filosofico e il divino offerta da carlo augusto viano, docente fino al 2004 di storia della filosofia all`universita` di torino e autore di saggi per laterza ed einaudi.

nel secolo d`oro della narrativa europea, da goethe a puskin, da stendhal a jane austen, da manzoni a dickens e flaubert, la gioventu` sale prepotentemente alla ribalta della scena letteraria: e` la gioventu` problematica e inquieta che nasce dallo sfaldarsi delle societa` tradizionali, divenendo figura simbolica alla quale la cultura occidentale si affida per rappresentare l`idea di modernita`, con il suo carico di grandi speranze e illusioni perdute che l`europa ottocentesca dovette imparare a percepire e leggere come fosse in un romanzo.


e un gennaio caldo, all`avana. in piedi dietro una finestra della residenza presidenziale, fidel castro fuma l`ennesimo sigaro della giornata. non immagina di certo che la sua vita sia in pericolo mortale. perche` ci sono due occhi che spiano ogni suo movimento. occhi che lo seguono ovunque vada. gli occhi di lucio ross, il sicario piu` letale di tutta l`america latina. e stato assoldato da un gruppo di esiliati cubani e adesso e` a un passo dal compiere l`attentato politico perfetto. ma il generale castro, senza saperlo, puo` contare su un alleato segreto, la cia. a nessuno, specialmente al governo americano, conviene che cuba rimanga senza una guida proprio adesso. bisogna fermare il killer. c`e` un solo uomo in grado di farlo. si tratta del detective cayetano brule`. l`incarico e` un vero e proprio salto nel buio, ma cayetano e` incastrato e non puo` rinunciare. a rischio ci sono i suoi affetti piu` cari e la sua vita. in una cuba mai vista, tra falsi indizi, piste fantasma, donne sensuali e oscuri personaggi, passando per la germania, san pietroburgo e gli stati uniti, cayetano ingaggera` una lotta contro il tempo. prima che il sicario riesca a cambiare il corso della storia.

"sono cose che ancora non si possono dire". questa affermazione di cesare luporini, una delle teste pensanti del pci nel secondo dopoguerra, risale a un`intervista radiofonica sull`"affaire gentile" rilasciata nel 1989, a quasi cinquant`anni di distanza dai fatti. bene, chi vive in italia e` abituato a delitti politici preparati, eseguiti e poi coperti in un`atmosfera acquitrinosa, dove nessuno per certo e` innocente, ma un colpevole sicuro non esiste. eppure, l`assassinio di giovanni gentile in quel freddo aprile del 1944 rimane un cold case diverso da tutti gli altri - che l`indagine di luciano mecacci, condotta anche su documenti inediti, riapre in modo clamoroso. tutto, in questa ricostruzione, e` perturbante. i moventi, molto meno limpidi - o molto piu` umani - di quanto fin qui si e` tentato di far credere. la scena del delitto, cioe` la firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi. e naturalmente gli attori. qualcuno ha discusso, deciso, agito: ma come, fino a che punto, perche`? le figure che appaiono sul palcoscenico sono numerose, e molto diverse fra loro. oscuri gappisti. feroci poliziotti. informatori. doppiogiochisti. e al centro di tutto, il meglio dell`intellighenzia italiana di allora: luporini, certo, ma anche eugenio garin, antonio banfi, mario manlio rossi, guido calogero, ranuccio bianchi bandinelli, concetto marchesi.















trent`anni dopo la pubblicazione della raccolta intitolata nell`edizione originale "sociologie et anthropologie", proposta ai lettori italiani come "teoria generale della magia e altri saggi", questa nuova raccolta si propone di ampliare e approfondire la conoscenza dell`antropologo francese. le quattro sezioni che compongono il libro scandiscono, in sostanza, quattro tappe del pensiero maussiano e mostrano con chiarezza il percorso intellettuale compiuto dall`autore dalla sociologia critica all`antropologia storica. si va da "una sociologia della religione", ove prevale la riflessione critica finalizzata all`insegnamento universitario, a "mito e religione"; da "economia e societa`" a "la civilta`, le civilta`".

una donna ricorda la sua giovinezza nel gelo di un villaggio battuto dal vento all`estremita` settentrionale della danimarca, dove d`inverno il mare si copre di una lastra di ghiaccio e la gente di citta` sbarca solo per raggiungere le terme qualche chilometro piu` in la`, e dove insieme a suo fratello jesper sogna di partire per terre lontane, lei per la siberia, lui per il marocco. jesper e` piu` grande di qualche anno, e` bello e solare, ribelle e protettivo. studia da rivoluzionario nella sua capanna sulla spiaggia; la ragazza lo segue, lo osserva, lo aspetta. i due fratelli sfidano l`atmosfera opprimente della famiglia, il padre, falegname indebitato, affettuoso ma chiuso e severo, la madre devota che passa le giornate a intonare inni religiosi al pianoforte e di sera racconta compiaciuta storie di morti annegati, il nonno rabbioso, alcolizzato e suicida. saranno la guerra e l`invasione nazista a separarli, a spingerli lontano da quel paese, lei a scoprire un`esistenza dura ma finalmente libera, lui a inseguire il suo sogno esotico in nordafrica. misteri, drammi silenziosi, pulsioni represse si lasciano intuire sotto la superficie tersa della prosa ritmica ed evocativa di per petterson, in una successione di istantanee che illuminano l`universo interiore di una donna attraverso i ricordi del suo passato, la nostalgia di un rapporto unico che riscalda un`intera vita.