

mentre da ogni parte vengono a cadere i presupposti di ogni legge, il pensiero tende sempre piu` a concentrarsi, in ogni ambito, sulla legge stessa. massimo cacciari ha posto al centro di questo libro tale situazione paradossale e sfuggente, all`interno della quale tuttora viviamo. e, all`interno del nostro secolo, ha isolato, negli ambiti piu` diversi, alcuni casi esemplari di quell`ostinato cozzare contro la stessa parola: legge. ma non si tratta qui di scoprire influenze nascoste o contatti. l`ambizione e` ben piu` radicale: ogni volta si individuano sconcertanti isoformismi fra gesti di pensiero che appartengono a regioni lontane. e cosi` anche repliche e opposizioni trasversali.

stephen dedalus studia, lontano dai genitori, presso i gesuiti. quando, ormai adolescente, passa a un altro collegio, vive le prime esperienze sessuali in un bordello di dublino. ma in un ritiro spirituale decide di indirizzarsi a una nuova spiritualita`. presto pero` si sente insoddisfatto e quando inizia l`universita` avverte nuove esigenze estetiche; capisce cosi` di doversi svincolare dalla famiglia e dalle istituzioni religiose e politiche. stephen dedalus si dispone, novello dedalo, a lasciare l`irlanda, il suo "labirinto".



harry e` un ragazzo come tutti gli altri. o meglio, quasi come tutti gli altri. a renderlo diverso dai suoi coetanei e` un potere che somiglia piu` a un incubo che a un dono. infilandosi per gioco in un vecchio locale in disuso, si e` visto scorrere davanti agli occhi la scena dell`omicidio di una donna, avvenuto alcuni anni prima. chi in paese non ha sentito parlare di quella vicenda? harry, pero`, la rivive come se si stesse verificando sotto i suoi occhi e gli sembra anche di scorgere il volto del colpevole. da quel giorno, l`unica preoccupazione di harry e` dimenticare il dono che lo ossessiona, ma proprio quando, anche grazie all`amore, sembra riuscirci, assiste, come in un film dell`orrore, a una scena di violenza inaudita, che ha fra i protagonisti il padre della sua ragazza. un nuovo, terribile trauma, che harry potra` affrontare solo con l`aiuto di kayla, una vecchia fiamma ora entrata in polizia che ha anche lei dei demoni di cui vuole sbarazzarsi: insieme, andranno a fondo, alla ricerca della verita`.

questo racconto lungo che inizia in argentina senza veramente mai lasciare l`italia e` una vera e propria inchiesta sul senso dell`essere oggi sospesi in una modernita` in cui le identita` si confondono e i luoghi perdono importanza; in cui dunque perfino l`estremo tentativo dello spaesamento (volare a buenos aires per preparare un viaggio che rischia di esaurirsi nella sua preparazione) non puo` non portare alla frustrazione. in uno stato di sonnambulismo in cui si riconosce il vecchio vizio dell`accidia, il protagonista, "dandy pagato dallo stato" per le sue ricerche universitarie, ripercorre i luoghi di una leggende letteraria che in fondo lo interessano meno delle minime varianti di una contemporaneita` banale e grottesca.





portogallo, 1947. nascono pedro e paula: sono due gemelli ma non si somigliano affatto, ne` fisicamente ne` per carattere. dopo un`adolescenza trascorsa nel mozambico coloniale al seguito del padre, pedro diventa medico e tornera` a lisbona solo alla morte del genitore. paula, invece, fa la pittrice e partecipa al maggio francese, per poi raggiungere a londra gabriel, il suo padrino, e divenirne l`amante. negli anni ottanta i due gemelli avranno un violento litigio dalle conseguenze dolorosissime. nel romanzo di macedo cinquant`anni di politica portoghese rivivono attraverso la storia dei due gemelli.

"disastri" e` un piccolo, allegro, paradossale libro che il lettore oggi leggera` con il sorriso sulle labbra ma che, nel 1941, e` costato all`autore l`arresto, l`internamento e la morte in una clinica psichiatrica. secondo stalin, infatti, lo scrittore nato a san pietroburgo nel 1905 era una voce contraria alla dittatura del proletariato. il volume e` un`antologia degli scritti di un autore considerato oggi uno dei maggiori interpreti della letteratura dell`assurdo, maestro di beckett e ionesco.







qual e` il significato della tradizione nel subcontinente asiatico? quali sono gli effetti de`i colonialismo ottocentesco sul nazionalismo indiano contemporaneo? perche` la religione riveste un ruolo politico cosi cruciale in quella regione? adottando un taglio critico sempre attento alla cultura delle identita` regionali indiane, questo libro ci offre un suggestivo affresco storico, economico e spirituale di quell`area del pianeta che si estende dall`oceano indiano alle catene dell`himalaya, dal pakistan al bangladesh allo sri lanka, in un arco temporale di quasi 5000 anni, dai primi coltivatori preistorici ai conflitti delle tigri tamil fino alla migrazione oltreoceano delle popolazioni asiatiche di oggi. accessibile ma mai convenzionale, il libro ricostruisce le complesse vicende politiche e differenze religiose che caratterizzano la storia dell`india e dell`asia meridionale e costituisce un indispensabile strumento per storici, lettori generali e appassionati di viaggio.

nessuno ci ha creduto con maggiore partecipazione e audae con maggiore amore. e proprio per questo s`e` schiantato contro lo scoglio della vita, che non perdona gli entusiasmi. uscito un quarto di secolo fa, questo romanzo a fumetti fu uno dei primi graphic novel al mondo. con il mutare dei tempi, la sua forza e originalita` risultano addirittura accresciute e lo impongono ora come un classico d`avanguardia. un omaggio d`autore alla piu` attuale voce della rivoluzione. eta` di lettura: da 13 anni.

il dramma, che costituisce l`esordio letterario del giovanissimo schiller, riscosse alla sua prima rappresentazione uno strepitoso successo. una violenta denuncia delle istituzioni politiche e sociali del tempo, attraverso la parabola del suo eroe che, dall`irrazionale ribellione iniziale, raggiunge alla fine lucida coscienza della propria colpa.


il "livro do desassossego" e` costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego, dell`inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. l`opera originale e` di fatto uno zibaldone, un diario non mai licenziato dall`autore come opera chiusa e compiuta. pieno di fascino e misteriosa maesta`, il "diario" di bernardo soares si e` presentato da subito come una fluviale meditazione rotta in un delta enigmatico. nel 1986, maria jose` de lancastre e antonio tabucchi tradussero e curarono per feltrinelli la prima edizione italiana del "livro do desassossego", proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a bernardo soares, tratti dai due volumi della cosiddetta edizione prado coelho, che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di bernardo soares filologicamente ancora in fieri. "il secondo libro dell`inquietudine", a cura di roberto francavilla, completa il lavoro di antonio tabucchi e maria jose` de lancastre e gli rende omaggio (e proprio percio` contiene nel titolo l`arbitrio dell`aggettivo secondo).



"ad asciugare al sole" e` una raccolta di fotografie, di composizioni e di colori; un volume dalle tonalita` esuberanti, pieno di gialli, di rossi e di azzurri, di immagini allegre, leggere e sottili come lenzuola che danzano in un cortile in un giorno di vento. filo conduttore di queste pagine sono vestiti e oggetti lavati e stesi ad asciugare, annodati, attaccati con le mollette o affastellati sulle scalinate. e un giro del mondo che parte dai borghi della liguria e arriva ai fiumi della cambogia osservando magliette e calzini e il loro silenzioso dialogo con il paesaggio che vive e sboccia dietro, intorno, di fianco a loro. ad asciugare al sole e` uno sguardo lieve, discreto e divertito su di un piccolo gesto quotidiano: un gesto ripetuto in ogni casa, compiuto da centinaia secoli, accompagnato da movimenti precisi, ritmati, quasi rituali. e un viaggio nelle forme, nelle tradizioni e nelle vite delle persone: perche` guardando vestiti e oggetti si intravedono e si compongono pezzetti di mondo, storie di passioni e di dolori, scampoli di sentimenti e di amori.

la bottega del signor nakano e` un po` speciale. innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non e` un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. a cominciare dal signor nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. a dargli una mano ci sono due ragazzi, takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e hitomi, una ragazza allegra e inquieta. i due giovani si studiano, s`innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. ma anche nakano e la sua romantica sorella masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. sara` proprio hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor nakano. sono vicende comuni quelle che ci racconta kawakami hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondita` dei sentimenti, all`intensita` di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.

i gap, componente esigua ma rilevante del movimento di resistenza, occupano un posto marginale nella memoria collettiva e nella storiografia resistenziale. due ragioni spiegano tale marginalita`: da un lato i gap combattono secondo le modalita` classiche del terrorismo, cioe` con uccisioni mirate di singoli individui e con attentati dinamitardi; dall`altro sono organizzati e diretti dal partito comunista, e dunque restano, durante e dopo la resistenza, connotati politicamente in modo molto piu` marcato delle altre formazioni partigiane. quella dei gap viene dunque in prevalenza percepita come "un`altra storia", su cui si sono esercitati anatemi con piu` virulenza che sulla resistenza in generale. nell`immaginario collettivo, alcuni dei piu` intricati nodi politici ed etici della lotta resistenziale messi in evidenza dalla pratica del terrorismo urbano continuano, ancor oggi, ad essere schiacciati tra deprecazioni calunniose e acritiche esaltazioni, che prescindono da una reale conoscenza dei fatti. in questo libro, origini, sviluppo, difficolta`, successi e fallimenti dei gap vengono analizzati nell`unico contesto che li rende comprensibili, nella storia della resistenza. le condizioni esistenziali e materiali nelle quali i gap agiscono, le risorse di cui dispongono, la difficile decisione di uccidere a sangue freddo, e i diversi modi in cui si pongono il problema delle rappresaglie, della tortura, della morte, escono dal mito e dalla demonizzazione liquidatoria.

capolavoro comico del rinascimento, la "mandragola" si incentra su una beffa erotica spinta oltre i limiti del divertimento boccaccesco, fin verso la profanazione del sacro e dell`istituto familiare. i personaggi di questa commedia - gli astuti come gli stolti - sono mossi dal principio dell`utile e istruiti alla scuola della dissimulazione, e finiscono per diventare la trasposizione, in chiave allegorica, dei cortigiani che machiavelli ha raffigurato nelle pagine dei suoi scritti politici. prefazione di pietro gibellini. note di tiziana piras.

al momento dell`unita` il lavoro era molto spesso un`esperienza discontinua. ci si adattava trovando fonti alternative di sostentamento, esercitando diverse attivita` o spostandosi alla ricerca di un`occupazione. a fine ottocento nasce una nuova consapevolezza: la mancanza di lavoro e` una forma di ingiustizia contro cui occorre lottare. chi non ha lavoro, e non per sua volonta`, non tollera piu` di essere additato come ozioso o vagabondo. piu` tardi il fascismo favorira` il mantenimento di bassi salari e la lotta alla disoccupazione diventera` poco piu` che uno slogan propagandistico. sara` solo dopo il disastro della seconda guerra mondiale, in un`italia con milioni di disoccupati, che l`intero ordinamento giuridico del paese verra` rifondato sul principio del diritto al lavoro, in vista dell`obiettivo quasi sempre disatteso della piena occupazione. il libro incrocia dati economici, sociali, politici e culturali, proponendo un`analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.


da piu` di tre secoli ci si interroga sul modo piu` giusto di leggere e rappresentare il misantropo. un`opera che puo` essere capita appieno soltanto in un`adeguata prospettiva storica oppure, come qualcuno ha suggerito di recente, un capolavoro involontario del novecento? un dilemma appassionante, ma che forse risulterebbe inesistente se si tenesse nel debito conto la costitutiva e geniale ambiguita` del testo: un`ambiguita` alla cui luce alceste, il protagonista, puo` avere nello stesso tempo ragione e torto, puo` apparire dunque contemporaneamente "comico" e "drammatico".


"le storie sono quartieri, i personaggi sono strade. il resto e` tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare. ci ho viaggiato per tre anni, in city. il lettore, se vorra`, potra` rifare la mia strada. e il bello, e il difficile, di tutti i libri: si puo` viaggiare nel viaggio di un altro?" (alessandro baricco)








questi saggi letterari sono stati scritti da foucault tra il 1962 e il 1969, e quindi accompagnano tutto l`arco di tempo della sua produzione piu` importante. se "le parole e le cose" contengono il "sistema" di pensiero di foucault sotto il profilo teorico piu` generale, gli "scritti letterari" contengono l`esemplificazione realizzata di tale "sistema". "le parole e le cose" e le altre opere sono ancora discorsi sulla follia, sulla merce, sulla societa`, sulla cultura e sulle opere: sono, per dirla con foucault, "archeologia". gli "scritti letterari" sono essi pure discorsi sull`autore, sulla letteratura e sulle opere, cioe` sono anch`essi "archeologia", ma con qualcosa in piu`: sono essi stessi opera letteraria.

il romanzo narra le vicende di una famiglia triestina tra il 1915 e il 1918. i tre figli, marco, sandro e alberto vidali, hanno passato il confine prima della dichiarazione di guerra dall`italia all`austria e si sono arruolati volontari nell`esercito italiano; il padre, domenico, beche` di sentimenti italiani, e` soldato austriaco e combatte al fronte russo. nella casa vuota e triste, restano la madre carolina e la figlia angela, in ansiosa attesa dei loro cari lontani. marco e alberto morranno nel conflitto; come anche guido, fidanzato di angela. sandro invece tornera` cieco, colpito mentre cercava di soccorrere il fratello morente in un`azione di guerra. anche domenico fara` ritorno a casa e nel commosso ricordo dei due caduti, la famiglia trovera` la forza morale di reagire e ricostruire una nuova vita.





nel frangente compreso tra la fine degli anni sessanta e l`inizio dei settanta del novecento si esprime in italia la sincronia del `69 operaio con il `68 studentesco; si chiude la fase espansiva del ciclo storico capitalista del ventennio postbellico; si esaurisce la formula politica del centro-sinistra nel quadro di un sistema dei partiti bloccato e senza alternative di governo; si determinano le caratteristiche dell`anomalia italiana del decennio `68-78; si esplicita un diretto intervento paramilitare contro civili inermi, la strage di piazza fontana, che non solo si colloca all`interno del conflitto sociale di un paese democratico ma apre una non limitata al fatto episodico. lo strumento per restituire alcuni dei principali nodi della crisi italiana, delle sue anomalie e delle complessita` politico-sociali che le determinarono non poteva che essere un racconto polifonico di piu fonti e soprattutto di molteplici voci: dagli operai agli industriali, dagli studenti ai poliziotti; dai dirigenti politici ai braccianti; dagli emigrati ai militari. punti di osservazione essenziali che esplicitano i limiti stessi del governo dei processi storici. attraversando rotture e continuita`, torsioni e trasformazioni, crisi e modernita`, e` questo il paese che giunge al 12 dicembre 1969, giorno in cui il senato approva lo statuto dei lavoratori mentre a milano si prepara la strage di piazza fontana. il giano bifronte della storia nazionale.

da qualche anno tullio pericoli conduce su se stesso, nel suo studio, una serie di curiosi esperimenti, di cui poi racconta i risultati in forma di libro. l`ultimo - questo - e` per certi versi il piu` audace. si trattava infatti di mettere alla prova gli occhi della fronte (come li chiama pericoli) e gli occhi della mente, chiedendo ai primi di controllare tutto quello che la mano al lavoro faceva, e intanto ai secondi di addentrarsi nei , riportando tutto quello che di inusuale gli accadesse di notare. i risultati della ricerca sono tanti quante sono le pagine di questo libro. in alcuni i lettori riconosceranno l`autore, ma altri hanno sorpreso lui per primo, spingendolo ad esempio a modi nuovi di vedere la pittura. modi che pericoli tenta di mettere definitivamente a fuoco anche per la via che gli e` piu` naturale - ridisegnando cioe` a matita le opere di alcuni suoi spiriti guida, da morandi a saenredam, alla ricerca dei loro segreti.



tre uomini che tirano le somme della propria vita. tre lingue diverse per raccontare l`emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare. nicola ha ventisei anni e fa l`insegnante precario a milano. e figlio di riccardo, un emigrante invecchiato troppo presto, e nipote di leonardo, un contadino analfabeta e senza terra, che un giorno sorprende tutta la famiglia con una decisione importante: bisogna vendere la casa al mare, diventata l`oggetto ingombrante che divide fratelli, genitori e cugini. cosi`, una mattina di prima estate, partono a bordo di una punto amaranto, nonno padre e nipote, per raggiungere la puglia, a cui sono legati in maniera diversa. il viaggio tra i luoghi e le memorie che hanno costruito la famiglia russo diventa un viaggio iniziatico in cui i rapporti di confronto-scontro tra padri e figli si sciolgono in rapporti fra tre uomini, ognuno con i propri imbarazzi, affetti, difficolta`.


. pare che lucio sergio catilina, di nascita nobile e dalla carriera torbida, temprato nella ferocia delle guerre civili, sia approdato a questa convinzione, proclamata in una riunione segreta di suoi seguaci, quando ormai si accingeva, nell`anno 63 a.c., all`ultima, celebre, perdente battaglia contro l`oligarchia. infiltrati vi erano anche nella sua cerchia. cosi`, il servizio di spionaggio agli ordini del console a lui piu` avverso, marco tullio cicerone, prontamente divulgo` quel proclama, subito giudicato come una minaccia. fu instaurato lo `stato d`assedio` e in tale clima si svolsero le elezioni. e catilina fu battuto nelle urne: intreccio perfetto di strategia della tensione e gestione dei pentiti. cicerone era giunto al vertice del potere mettendosi agli ordini dell`oligarchia. fu percio`, come spesso i transfughi, il piu` implacabile avversario della `rivoluzione`. al culmine dello scontro non esito` a varcare i confini della legalita`, illudendosi, per un tempo non breve, di poter rimanere, grazie a tale `benemerenza`, al vertice della repubblica. non aveva capito di essere soltanto una pedina, non un capo: gli mancava un esercito. era suonata l`ora dei capi carismatici e delle loro legioni.

cosa ci rende quello che siamo? perche` conduciamo la nostra vita e non un`altra? un nuovo anno sta per concludersi e asle, un anziano pittore rimasto vedovo, ripensa alla sua storia. l`uomo vive da solo sulla costa norvegese, i suoi unici amici sono il suo vicino, ?sleik, un contadino-pescatore scapolo, e beyer, un gallerista che vive in citta`, a un paio d`ore di auto. li` vive anche un altro asle, artista anch`egli, solitario e consumato dall`alcool. asle e asle sono due versioni della stessa persona, due racconti della stessa vita, che si interrogano sull`esistenza, la morte, l`ombra e la luce, la fede e la disperazione.


michel, giovane abbiente e antichista erudito, piu` incline allo studio che alle passioni, decide di sposarsi per compiacere il padre. durante la luna di miele in tunisia rischia pero` di morire di tubercolosi. sopravvissuto e guarito grazie alle cure amorevoli della moglie marceline, riemerge da questo corpo a corpo con la morte colmo di una determinazione spietata: vivere del tutto libero dagli schemi imposti dalla societa` e dalla religione. ne consegue una fuga selvaggia nel regno dei sensi, che lo portera` a scelte imprudenti e azzardate, sprechi, sconsideratezze e solitudine. e che lo costringera` a vagabondaggi senza pace per l`africa del nord, l`italia e la normandia, fino a giungere a un remoto avamposto nel sahara dove la sua smania di provare nuove esperienze avra` conseguenze letali. pubblicato nel 1902, attaccato per la sensualita` spregiudicata del protagonista e un estetismo considerato perverso, l`immoralista lancio` la reputazione di andre` gide come uno dei piu` audaci scrittori francesi, per la sua lucida capacita` di esaminare gli inevitabili conflitti che sorgono quando le convenzioni della societa` vengono sfidate. un libro con la potenza di un sogno, seducente e terribilmente profetico.
