
la produzione di utagawa hiroshige (edo, 1797-1858), uno dei grandi maestri dell`ukiyo-e, e` ben documentata nella collezione del museo d`arte orientale di venezia, con opere risalenti soprattutto al periodo della maturita`. i soggetti delle sue stampe spaziano da immagini di belta` femminile a vedute urbane e paesaggistiche. i saggi in catalogo di fiorella spadavecchia, marta boscolo marchi, bonaventura ruperti, silvia vesco e rossella menegazzo ci accompagnano nella lettura di queste meravigliose opere, con uno sguardo alla storia e alla cultura giapponesi del periodo. il dvd allegato al volume raccoglie le immagini e le schede dei pezzi della collezione veneziana.

con questo terzo e ultimo volume si conclude "inside moebius", autentica summa artistica di jean giraud/moebius. l`autore di questo racconto continua a moltiplicarsi in una pluralita` di meta-personaggi che si auto-percepiscono mentre vedono se stessi muoversi sulle pagine del fumetto. la metafora di come nasca il processo creativo e ideativo della narrazione e` al centro della questione, ancora di piu` rispetto ai due precedenti volumi. e ancora piu` sofisticata e` la `mise en abime` del racconto del mistero del deserto b, ora puntellato da cartelloni che pubblicizzano le storie piu` famose di moebius. il lettore avra` a che fare con un vero e proprio fumetto nel fumetto. tra le pagine di questa meta-opera sembra nascondersi il segreto del luogo creativo per eccellenza dell`autore, il bunker di moebius, di difficile reperibilita`, come ben sanno i suoi personaggi. tra sogno e veglia le dimensioni narrative si strutturano in un trompe l`oeil narrativo che ha pochi eguali nella storia del linguaggio della nona arte, grazie anche a paradossi e cortocircuiti temporali.

l`opera del piu` grande storico della letteratura latina, percorsa dalla triste constatazione che il governo del mondo sembra non potersi sottrarre all`inevitabilita` del male. . gli "annales" si aprono con questa solenne professione di imparzialita`, ma tacito, nel raccontare gli anni tra la morte di augusto e la fine di nerone, non e` imparziale. il meno che si possa dire e` che e` sovranamente tendenzioso. non altera i fatti, sa presentarli pero` con un montaggio micidiale, e poi sottolinea, allude, commenta, insiste. si pone di fronte alla storia con uno sguardo spietato, senza illusioni, di chi sa che l`unica alternativa all`impero e` il caos, la guerra di tutti contro tutti.