un capitano dell`esercito franchista, alla vigilia della vittoria, si arrende ai repubblicani che stanno per perdere madrid; un giovanissimo poeta e` in fuga verso la francia con la sua compagna, che muore dando alla luce il loro bambino; un prigioniero cerca di posticipare la propria condanna a morte inventando una vita di onore e prodezza per il figlio del colonnello che decidera` la sua sorte; un intellettuale repubblicano ricercato vive da tempo nascosto dentro l`armadio a muro di casa sua... quattro storie, legate l`una all`altra da sottili richiami, descrivono un desolante destino comune: quello dei vinti - e dei vincitori - della guerra civile spagnola.
"asino chi legge" racconta delle difficolta` di portare la letteratura, scritta e letta, in luoghi dove la passione per la pagina non e` mai nata o si scontra con difficolta` insormontabili: a napoli e nella periferia napoletana, in irpinia, in trentino, in puglia, in sicilia e in altre zone d`italia. l`autrice, scrittrice ed esperta esterna di scrittura creativa, eternamente in viaggio fra treni e periferie, raccoglie cosi un bagaglio di storie, divertenti, assurde, tristi, dalle vicende dei figli dei capoclan napoletani ai timidi ragazzi della nusco di de mita, ai giovani pakistani di bolzano, ai ragazzi che hanno lasciato la scuola a frattamaggiore, restituendo una fotografia disincantata della scuola italiana e della percezione dello scrittore nelle scuole, oltre che un ritratto del paese e un`idea forte di letteratura e di impegno che i nostri tempi tendono a cancellare. i ragazzi e i loro insegnanti sono qui, insieme ai luoghi, i veri protagonisti, con le pagine che scrivono, le loro storie e l`eterna domanda, che passa di generazione in generazione: perche` in italia si legge cosi poco? e perche` tutti vogliono scrivere?
a ottantadue anni il premio nobel per la letteratura yehiel bar-nun, il piu` grande scrittore israeliano vivente, e` all`apice della fama. elusivo e sfuggente come una bella donna, come la bruna ragazza yemenita di un suo racconto giovanile, ama confondere e sconcertare i suoi ammiratori, concedendosi loro con il contagocce; e forse proprio questa reticenza contribuisce al suo fascino. ezra shultish, professore di letteratura ebraica in un college newyorkese e scrittore di belle speranze, si e` trasferito a haifa per un anno di congedo sabbatico proprio per passare quanto piu` tempo possibile con quell`uomo leggendario, che ammira fin dalla giovinezza, ma bar-nun sembra continuamente sfuggirgli: la delusione e` tale che shultish, mortificato, finisce per ammalarsi. nel corso della convalescenza conosce miriam, "una regina esther yemenita", che gli appare come l`incarnazione vivente dell`eroina del suo racconto prediletto. e proprio grazie a miriam, forse, shultish riuscira` ad acquistare una nuova consapevolezza di se` e del suo rapporto con il maestro. sullo sfondo di un`israele solare e luminosa, "la ragazza yemenita" e` una storia di amicizie asimmetriche in cui la vera protagonista e` la letteratura.
un fasullo trattato accademico; un testo che, sotto la finzione di una plumbea serieta`, trova la sua cifra stilistica nello humour grottesco e nell`ironia salace; una "storia naturale" di un mondo inesistente e mitologico che riesce a descrivere e raccontare tante, tantissime cose del nostro e realissimo mondo. si parte con i giganti, quelli dei poemi cavallereschi. se ne tenta una descrizione: usi, costumi, linguaggio, alimentazione ecc. soprattutto si prova a comprendere la loro attivita` sessuale cosi` atipica e discutibile. ma in breve e` colui che ne descrive i comportamenti a diventare protagonista della storia: e` lui infatti che ha maturato una passione per una giovanissima signorina (con fidanzato) e una gelosia congestionata per i liberi amori e amorucoli che lei gli racconta, e su cui lo studioso rimugina, dando ai rimuginamenti sempre piu` spazio. e cosi`, crescendo la smania, cresce via via nello studioso la voglia di essere un extraterrestre, fino a trovarsi coinvolto in una gran truffa che promette davvero lo sbarco degli extraterrestri come obiettivo politico, onde punire il genere umano; e in particolare punire quei soggetti del genere umano che hanno o hanno avuto commerci, contatti venerei o sguardi concupiscenti con la signorina suddetta.
l`america come la conosciamo non esiste piu`. le macchine si sono fermate, la popolazione e` stata decimata da una misteriosa epidemia, il terreno contaminato da tossine, e in questo scenario di morte e dolore e` cominciata la grande emigrazione: i sopravvissuti si muovono verso est, verso la speranza e la possibilita` di un imbarco per l`europa. ferrytown e` una stazione di transito, che sopravvive proprio su questo incessante, disperato flusso migratorio. ed e` qui che arrivano franklin lopez e suo fratello jackson, pellegrini verso l`oceano. franklin ha un dolore a un ginocchio e si ferma sulle colline, mentre il fratello scende a ferrytown per vedere di guadagnare qualcosa. in una casupola sulle colline franklin incontra una donna, margaret, febbricitante e isolata da tutti. insieme i due intraprenderanno il cammino attraverso quest`america distrutta, aiutandosi a vicenda e trovando anche la forza di un amore inaspettato...
agguerrito esploratore di "un territorio oscuro e sconosciuto di cio` che egli chiama menterama" (martin gardner) rudy rucker si dedica in questo libro a un tema che ha sempre affascinato "chiunque abbia un minimo di interesse per la matematica e per la fantasia": le dimensioni che si aprono al di la` delle tre che siamo convinti di conoscere, a partire dalla quarta (il tempo?) sino alle infinite dello spazio hilbertiano. rucker riesce in questa impresa coniugando le divergenti virtu` del narratore e dello scienziato rigoroso. pur di rendere evidenti i piu` ardui problemi, l`autore e` anche ricorso ad appositi stratagemmi: cosi` il libro e` accompagnato da disegni e problemi, dei quali vengono offerte alla fine anche le soluzioni.
uno scritto polemico sulla riforma moratti, colpevole, secondo l`autore, di aver diminuito i fondi per la ricerca, aumentato il precariato e gettato la didattica nel caos, senza mai pestare i piedi alle baronie dell`universita` piu` gerontocratica dell`occidente. un libro che, oltre ad avanzare proposte alternative, intende lanciare una discussione ampia e articolata e non soltanto interna al mondo universitario.
era un omone di quasi due metri, e aveva un curriculum di studi non propriamente impeccabile: aveva fatto il barbiere, il fenomeno da baraccone e l`attore. ma il padovano giovanni battista belzoni (1778-1823) e` diventato una figura leggendaria, l`avventuroso pioniere che all`inizio dell`ottocento ha dato il primo grande impulso alla scoperta dell`antico egitto e dei suoi monumenti. il "grande belzoni" ha legato il suo nome al dissabbiamento del tempio di abu simbel, alla soluzione dell`enigma della piramide di chefrem, in cui fu il primo ad entrare, e a una quantita` di scoperte ed esplorazioni che lo rendono ai nostri occhi una specie di indiana jones dell`egittologia. sulla base di ricerche approfondite e originali, anche su documenti sinora sconosciuti, zatterin ha ricostruito con precisione e passione la vita e le avventure del grande belzoni in una biografia.
il volume mette a fuoco innanzi tutto un profilo di dini. ma non c`e` solo la figura del capo del governo, il diario presenta anche una galleria di ritratti, di esponenti della politica e delle istituzioni, tutti "visti da vicino". il libro costituisce una chiave di comprensione della fase politica che attraversa il nostro paese, anche in relazione agli sviluppi politici che discendono dal governo dini.

2 CD. Quest'anno cade il centesimo anniversario della nascita di Woody Guthrie, e le celebrazioni sono solo all'inizio. In questo disco, un pò come avevano fatto Billy Bragg e Wilco, Jay Farrar ( Son Volt ) e Yim Yames ( My Morning Jacket ), assieme Anders Parker e Will Johnson, si inventano nuovi arrangiamenti per una serie di canzoni, anzi di testi inediti del grande folksinger. Una rilettura semplice, fatta con il cuore, decisamente appassionata. Il secondo CD contiene undici canzoni in versione acustica, undici brani inediti.
Particolare collaborazione tra Martin Simpson, uno dei grandi del folk made in UK e Dom Flemons, uno dei membri fondatori dei Carolina Chocolate Drops. Folk e blues, radici anglosassoni e yankee. Una fusione di stili e di suoni, per un disco decisamente originale.

Registrato dal vivo nel 1962, questo album ha reso celebre il trio folk, formato da Chad Mitchell, Mike Kobluk e Joe Frazier. All'inizio dei sessanta il folk era uno dei movimenti musicali più importanti in Usa, sia dal punto di vista musicale che sociale. Bob Dylan, Peter Paul & Mary, Woody Guthrie, Pete Seeger, solo per nominare i più noti. Il Chad Mitchell Trio veniva subito dopo i nomi di punta del movimento. Questo disco, tra i loro più noti, vedeva suonare nel gruppo anche Jim McGuinn (poi Roger, prima di entrare nei Byrds), Fred Hellerman e Bill Lee. Tra le canzoni eseguite: John Birch Society Blues, Alberta, Last Night I Had the Strangest Dream, Come Along Home, Blues Around My Head etc.
"le antenne di sky puntano a un satellite a 35.800 km di distanza" oppure "c`e` stato un terremoto dell`ottavo grado sulla scala richter". che cosa significano davvero questi numeri? dobbiamo entusiasmarci o forse preoccuparci? e grande questo numero? e` la celebrazione di un approccio numerico alla comprensione del mondo. ci mostra come l`alfabetismo numerico permetta di capire i fenomeni a portata di mano, ma anche come le stesse competenze si estendano fino a demistificare e includere i numeri ancora piu` grandi che incontriamo in contesti come la scienza, la politica, lo stesso universo. con molti esempi curiosi sui numeri e il loro utilizzo, elliott si pone un obiettivo serio. un cittadino responsabile dovrebbe avere una dimestichezza con i numeri che la maggior parte di noi fatica a raggiungere. tale situazione crea una frattura tra cittadini ed "esperti" che va a svantaggio di tutti. elliott affronta il problema guidando il lettore verso una comprensione intuitiva dei numeri.
la ricostruzione di ostrogorsky prende avvio con il trasferimento del centro politico dell`impero romano nell`oriente ellenistico, per concludersi con la presa di costantinopoli da parte di maometto ii. l`originale fisionomia dell`impero bizantino nasce dall`incontro della struttura statale romana con la cultura greca e la religione cristiana. sono le tre grandi linee di cui tiene conto l`autore nel delineare un`avventurosa vicenda di lotte armate, di dispute religiose e teologiche e una fioritura artistica che fece di bisanzio, per alcuni secoli, il piu` importante centro di cultura e di studi.
osserva olivier philipponnat nella prefazione a questo volume. e tuttavia, aggiunge, le sue lettere fanno parte a pieno titolo dell`opera letteraria, soprattutto perche` ci consentono di scoprire una voce piu` intima, piu` autentica, diversa da quella che abbiamo imparato ad amare nei romanzi e nei racconti - sorprendente. se le prime, le lettere delle anne`es folles, ci restituiscono l`immagine di una ragazza vivace e spensierata che, pur legata alle sue origini russe (e al ricordo della tragedia a cui ha assistito), approfitta golosamente di tutto quello che parigi e la francia possono offrirle - e che non perde l`ironia nemmeno quando si sente malinconica, arrivando a chiedersi: -, in quelle degli anni trenta scopriamo la romanziera brillante e determinata, sia nei rapporti con gli editori che nei confronti della critica. con lo scoppio della guerra, l`occupazione nazista e le leggi antiebraiche, vediamo crescere in lei l`angoscia, la collera, la disillusione - e leggeremo con un nodo in gola la lettera con cui affida le figlie alla governante, elencando i beni di cui disfarsi per provvedere al loro sostentamento, e l`ultima, scritta al marito subito prima della deportazione ad auschwitz.
