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il primo e unico incontro tra wittgenstein e popper ebbe luogo il 25 ottobre 1946, al king`s college di cambridge. la sala era affollata, bertrand russell sedette in prima fila, accanto al caminetto, ma furono in molti a restare in piedi per ascoltare il giovane professore giunto dalla london school of economics affrontare il tema della serata: "esistono problemi filosofici?" non sarebbe stato un normale dibattito accademico: a un certo punto wittgenstein, presidente del moral science club che ospitava l`incontro, avrebbe addirittura minacciato il rivale con un attizzatoio. in questo libro david edmonds e john eidinow hanno ricostruito meticolosamente gli eventi di quel giorno fatale.

"il gioco dei perche` e` il piu` vecchio del mondo. prima ancora di imparare a parlare l`uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo": le parole di gianni rodari chiariscono bene il senso dei "perche`" di questo libro e ci portano all`interno di un`officina letteraria dove razionalita` e fantasia, scienza e poesia convivono. nati da due rubriche giornalistiche in cui lo scrittore rispondeva alle piu` disparate domande dei suoi giovani lettori, i "perche`" danno ancora una volta una misura della grandezza di gianni rodari, che con vivacita` e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi. eta` di lettura: da 9 anni.

l`amicizia fra benjamin e scholem spicca, nel novecento, come una tra le piu` affascinanti e vitali. e quando nel 1980 scholem pubblica questo carteggio, che copre gli ultimi otto anni della vita di benjamin, vuole rendere giustizia a un rapporto complesso e non privo di contrasti, ma improntato a una profonda fedelta`. grande studioso della qabbalah e della mistica ebraica, scholem e`, nel 1932, gia` da tempo in palestina e ormai a un passo dalla cattedra; la vita di benjamin, cabbalista in incognito e profondo innovatore del pensiero, attraversa invece la sua fase piu` tormentata: ospite di volta in volta a ibiza, parigi, sanremo e in danimarca, e` costantemente alla ricerca di una base di sussistenza. tra i due, fortemente segnati dalla formazione nella berlino di inizio secolo e subito attratti dalle ricerche l`uno dell`altro, si sviluppa un confronto incessante che investe l`attualita` politica, i libri letti, le comuni conoscenze (da buber a bloch, da brecht ai francofortesi), e che trova il suo fulcro nei densissimi scambi a proposito di kafka. un dialogo a distanza - se si esclude il breve incontro parigino dell`inverno del 1938 - e non di rado drammatico, intessuto com`e` anche di malintesi, puntute allusioni, eloquenti silenzi, ma che resta una prova convincente delle parole con cui benjamin defini` il suo rapporto con scholem: .

si e` discusso a lungo, e ancora si discute, su chi sia l`autore di questi commentari che completano "la guerra gallica" e "la guerra civile" di cesare. attribuiti a due personaggi vicini, irzio e oppio, costituiscono un grande giallo storico, ma probabilmente sono il frutto di un`elaborazione delle carte segrete del grande uomo politico romano. un approfondito commento di luigi loreto ci permette di entrare all`interno della intensa e complessa guerra politica che si svolse negli ultimi anni della repubblica romana prima del principato.

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