





insieme a turner, nessun artista piu` di claude monet (1840-1926) ha cercato di catturare l`essenza della luce sulla tela. di lui ce`zanne soleva dire: "monet non e` che un occhio, ma, buon dio, che occhio!". tra tutti gli impressionisti, fu lui a rimanere sempre totalmente aderente al principio di fedelta` assoluta alla sensazione visiva, dipingendo direttamente l`oggetto sulla tela. si potrebbe dire che monet abbia reinventato le possibilita` del colore. che sia stato grazie al suo interesse originario per le stampe giapponesi, al tempo trascorso nell`accecante luce algerina durante il servizio militare o alla sua conoscenza personale dei maggiori pittori del tardo ottocento, cio` che monet realizzo` nel corso della sua lunga vita era destinato a cambiare per sempre il modo in cui percepiamo il mondo naturale e i fenomeni a esso connessi. il culmine delle sue esplorazioni e` raggiunto con le ultime serie di ninfee, dipinte nel suo giardino a giverny che, nel tendere verso la quasi totale assenza di forma, costituiscono davvero l`origine dell`arte astratta. questa biografia rende pienamente giustizia a un artista straordinario ed estremamente influente e offre numerose riproduzioni e fotografie d`archivio, corredate da un commento dettagliato e approfondito.

un prospero assicuratore, dopo un pauroso incidente, si risveglia all`ospedale con due mogli al suo capezzale, ciascuna ignara dell`esistenza dell`altra. superato un primo, comico smarrimento, l`uomo deve dare delle spiegazioni alle due donne e forse, via via che il testo procede, anche a se stesso. apparentemente sembra che miller abbandoni le tematiche politico-sociali e la critica della societa` americana che lo hanno reso famoso per dedicarsi a una . in realta`, sotto ai fitti dialoghi del testo si snoda una domanda inespressa ma ben presente: la felicita` individuale, che sembra essere il principale ideale della modernita`, va cercata ad ogni costo? miller costruisce le posizioni dei personaggi in maniera imparziale e lascia che sia lo spettatore a prendere partito. ma il tono da commedia brillante, con vere e proprie perle di ironia, non nasconde il fatto che dietro questa schermaglia si giochi una fondamentale partita sui comportamenti dell`uomo, sui valori e sui principi etici.


"tentazione" e` stato definito dai critici americani : come dire, un po` oliver twist, un po` grand hotel. in realta`, tutto quello che potrebbe esserci di patetico nell`infanzia del piccolo be`la, abbandonato dalla madre nelle grinfie di un`orribile virago, e` costantemente contraddetto dal tono del narratore, la cui ironia non viene meno neanche nei momenti piu` difficili. e quando infine, a quattordici anni, be`la raggiungera` la madre, anche sopravvivere nella budapest degli anni venti, e poi degli anni trenta, si rivelera` un`impresa quasi disperata. tanto piu` che dovra` continuamente barcamenarsi fra due mondi opposti: l`insanabile miseria del quartiere in cui abita e il lusso sfrenato del grande albergo sfavillante di luci in cui riesce a trovar lavoro. nell`uno e nell`altro be`la incrocera`, in una vertiginosa girandola di storie, uomini e donne che della vita gli riveleranno gli aspetti piu` sconcertanti e scabrosi, e conoscera` la tenerezza e la passione, l`amicizia e la generosita` - l`abiezione e il tradimento, la caduta e il riscatto.

la passione erotica e lo spirito sono due elementi conciliabili o destinati a costituire un conflitto perenne? la celebre favola di amore e psiche nell`"asino d`oro" di apuleio pone in rilievo le difficolta` di combinare armoniosamente l`una e l`altra tensione. silvio raffo ha raccolto in questa antologia poetica diverse espressioni dell`equilibrio che puo` crearsi tra amore e anima, delineando legami in grado di oltrepassare ogni barriera naturale e culturale. dalla grecia classica al ventesimo secolo, voci liriche ci parlano in molte lingue di un amore insieme umano e sovrumano.

come i fan di yasmina reza ricorderanno senz`altro, nella variegata congerie di personaggi che animavano le pagine di "felici i felici" spiccavano i coniugi hutner: una coppia equilibrata, affiatatissima, alle prese con una tragedia dai risvolti farseschi - il ricovero in un istituto psichiatrico del figlio jacob, fermamente convinto di essere celine dion. se il romanzo ci lasciava con il dubbio di cosa ne fosse stato di loro, questa piece "leggera e impalpabile come una meringa" (cosi` l`ha definita un critico teatrale del " new york times ") ce li fa ritrovare - affranti e smarriti, ma risoluti a fare buon viso a cattivo gioco - in visita alla clinica, immersa in un parco lussureggiante, dove jacob / celine trascorre quello che considera semplicemente un periodo di riposo in vista di una lunga tournee. ad affiancarlo, philippe, "un giovane studente che ha un problema con la sua identita` nera" (in realta` e` bianchissimo), e un`eccentrica psichiatra che sfreccia su e giu` in monopattino, tiene conferenze volte a riabilitare le sorellastre di cenerentola e tende ad assecondare - se non a incoraggiare - i deliri dei suoi pazienti. se e` vero, come ha scritto michele masneri, che yasmina reza e` la "piu` perfida scrittrice europea", altrettanto innegabile e` la sua costante, appassionata ricerca di quello che lei stessa definisce "il nocciolo duro, umano, riconoscibile da tutti, quello che resiste a tutte le differenze".