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cosa succede nell`attimo esatto in cui un uomo cessa di respirare? l`avventura estrema della vita, quella che accompagna ognuno di noi appena ha chiuso gli occhi sulla realta` quotidiana e li ha aperti sul viaggio che la mente, subito dopo, intraprende verso un mondo misterioso. un tema che la letteratura italiana raramente ha affrontato.

negli ultimi otto anni della sua vita montanelli si incontro` spesso con la giornalista tiziana abate, prima sua collaboratrice al "giornale" e, quindi, alla "voce". dalle loro lunghe conversazioni e` nato questo libro di testimonianze. il grande giornalista racconta la sua vocazione e le sue avventure: dalla giovanile adesione al fascismo alla resistenza, alla condanna a morte e alla fuga da san vittore; dalla rivolta di budapest del 1956 agli anni novanta in italia. soltanto di una cosa non ha voluto parlare: della sua vita privata. quella apparteneva soltanto a lui e l`ha sempre difesa con un`intransigente discrezione.

anselm e` il formichiere piu` simpatico del mondo. viene dalle foreste del brasile ed e` laureato in filosofia. e uno sfegatato tifoso dei pentacampeones e ha una cresta di capelli verde da punk. soprattutto, sa affrontare il mondo con l`innocenza e la liberta` di un bambino: cosi` riesce a vedere le assurdita` e le ingiustizie della nostra societa` ipercivilizzata e tecnologica, ma anche gli aspetti piu` buffi (e ce ne sono moltissimi!) della vita quotidiana. dopo aver abitato per qualche tempo in casa del suo amico giuseppe, ora se ne va in giro per il mondo. si ritrova coinvolto in mille avventure: passa a genova nei giorni del g8, e` arruolato nella cia, adotta due fratellini russi, salva alcuni animali da crudeli esperimenti scientifici.

romanzo per molto tempo conosciuto col titolo di "confessioni di un ottuagenario", titolo voluto dagli editori, che lo pubblicarono postumo nel 1867, perche` i lettori non avessero il dubbio si trattasse di un libro di propaganda politica. il protagonista, carlo altoviti (carlino) che l`autore dice essere nato nel 1775, narra nel 1858, i propri casi intrecciandoli con quelli dell`italia, dal crollo della societa` settecentesca sotto i colpi dei nuovi tempi rivoluzionari, al temprarsi della nazione italiana durante la restaurazione, alle prove di liberta` sui campi di battaglia.

pochi personaggi hanno scatenato l`acredine e il sarcasmo dell`ingegnere quanto ugo foscolo ("mi fa imbestialire" ha confessato in una lettera) : tanto che nel 1958 non ha esitato a fustigarlo in una virulenta, irresistibile "farsa" a tre voci andata in onda sul terzo programma della radio. le tre voci sono quelle della stolida e giuliva donna quirina frinelli, imbevuta delle auree riflessioni dell`amica professoressa gambini; del reboante e didattico manfredo bodoni tacchi, sfegatato ammiratore del poeta; e, infine, dell`insolente e sguaiato carlo de` linguagi, implacabile accusatore del basetta, colpevole ai suoi occhi - nonche` a quelli di gadda - di cialtroneria, istrionismo, virilita` scenica ed esasperato narcisismo: "vantarsi del pelo... e` un`opinione da parrucchiere" sibila a proposito dell`"irsuto petto" del sonetto-autoritratto. e, quel che e` piu` grave, responsabile di un "macchinoso ed inutile vocabolario", di una "sequenza d`imagini ritenute greche e marmorine", di versi traboccanti di "vergini" e simili a sciarade, nonche` di veri e propri strafalcioni. ma a ben vedere "ii guerriero" e` molto piu` di un divertissement: giacche` gli esilaranti attacchi sferrati alla gipsoteca e marmoteca foscoliana e all`epos di bonaparte, il nano, altro non sono che l`impetuosa denuncia di una monolingua incapace, nella sua "lindura faraonizzata" di dar conto della realta` - e della fasulla poesia dei vati, cui spetta il compito di mascherare il volto della sopraffazione e della violenza.

. paolo cognetti. dal larice , alla quercia con la sua forza araldica, al faggio , al tasso simbolo della morte e dell`eternita`: rigoni stern sceglie venti alberi a lui particolarmente cari e li , dandone le caratteristiche botaniche e ambientali, illustrandone la storia e le ricchezze, spiegando gli influssi che hanno avuto nella cultura popolare e nella letteratura, e animando il suo arboreto con le proprie esperienze di uomo di montagna, i ricordi, la nostalgia di . la descrizione si intreccia cosi alle riflessioni personali dello scrittore che vede una consonanza di vicende e di destini tra gli uomini e gli alberi, chiusi nella parabola eterna di nascita e morte, gioia e sofferenza, destinati magari a vivere a lungo, ma comunque condannati a sparire, a essere sostituiti. cronologia della vita e delle opere a cura di giuseppe mendicino.

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