in quest`opera miljenko jergovic fa i conti con se stesso, con i genitori e i nonni, e con chi ha distrutto le genti e le cose della sua citta` natale, sarajevo. la narrazione si svolge in un vorticoso cambio di registri stilistici. solo apparentemente semplice, questo raccontare, ora spiritoso ora doloroso, si avvicina in misura sempre maggiore a quello di ivo andric.
la variabile tecnologica rappresenta un momento fondamentale nell`economia e nell`organizzazione delle imprese industriali e la sua rilevanza si va accentuando con l`accelerazione dello sviluppo scientifico e l`allargamento alla scala internazionale dei mercati. per affrontare questo mutato quadro di riferimento, le imprese ricorrono sempre piu` a opzioni di sviluppo per linee esterne, attraverso accordi e alleanze strategiche, sia con concorrenti, sia con clienti e fornitori.
salvatore natoli rilegge foucault, a vent`anni dalla morte, e nell`introduzione spiega i motivi della sua scelta: "foucault ha pensato in modo originale e non tanto o non solo per gli argomenti di cui trattava - mai astratti, ma radicati sempre nelle istanze del presente - ma soprattutto perche` ha cambiato le modalita` consuete dell`interrogare, del rispondere: in breve, ha impresso una diversa curvatura ai modi abituali di fare teoria, ha prodotto, per dirla nel suo linguaggio, un vero e proprio effetto di campo. per questo ritengo piu` che mai opportuno riprendere, oggi, le fila del suo pensiero, per segnalare l`ampiezza degli effetti e mostrare quanto sia ancora fecondo per noi".
e l`estate del 1978. i krasnanskij, una famiglia di ebrei lettoni, lasciano l`unione sovietica e arrivano a roma per perfezionare i documenti di espatrio per il nord america. prigionieri nel limbo della burocrazia, roma sara` per loro stazione intermedia e purgatorio: vi trascorreranno cinque mesi, da luglio a novembre, immersi nella variopinta sarabanda dell`emigrazione, tra le promesse e i pericoli del "mondo libero", tra nostalgia e alienazione, piccoli espedienti e amori proibiti. samuil, il patriarca, vecchio funzionario del partito comunista e veterano dell`armata rossa, che con la fedele moglie emma ha lasciato a malincuore il paese cui ha dedicato tutto se stesso, si rifugia nel ricordo. karl, il primogenito, in viaggio con la moglie rosa e i due figli, pragmatico e impaziente di sfruttare tutte le opportunita` offerte dall`occidente, viene attratto dal mercato nero. alec, donnaiolo impenitente, prende la vita come un gioco di leggerezza e seduzione, mentre la bella moglie polina, che ha abbandonato i genitori e l`amata sorella per seguire la nuova famiglia, e` alla ricerca della propria identita`. tra il gelo del regime brezneviano e le folle radunate in piazza san pietro, in attesa del nuovo papa dopo la morte di paolo vi, tre generazioni di ebrei sovietici, intrappolati fra due mondi, sono raccontate con sguardo acuto ed empatico da david bezmozgis.
nel 2018 la giornalista sally hayden inizia a ricevere via facebook richieste d`aiuto da parte di prigionieri detenuti nelle carceri in libia, migranti che avevano tentato di attraversare il mediterraneo per scappare da guerre e dittature. a quei messaggi ne seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente nessun giornale era disposto a pubblicare. hayden decide cosi` di ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche, interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni internazionali. l`estenuante percorso migratorio dall`africa al mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti, suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle organizzazioni internazionali come l`onu e dell`impotenza delle ong. ma, soprattutto, l`autrice si sofferma sulle politiche migratorie dell`unione europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare il traffico di essere umani. questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la capacita` di far emergere le spaventose contraddizioni di un occidente che ha paura di perdere i propri privilegi. riesce a scuotere le coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilita` collettive e individuali, restituendo voce a chi se l`e` vista negare.
CD. Marco Polo, 1995, DE. Il pianista Jean Martin esegue Etudes Mélodiques Op. 149/ Cahier 2; Etudes Rythmiques Op. 149/ Cahier 3; etudes de Concert Op. 149/ Cahier 4
