
1976

Nuova band, EP d'esordio. 6 canzoni, siamo in ambito roots, ballate lente ma non country. Musica rarefatta con la canzoni di apertura, Wild Country, da molti definita un piccolo capolavoro. Molto difficile da trovare.

The Browns erano un trio molto popolare in Usa tra la fine degli anni cinquanta ed i primi anni sessanta. La Real Gone Music propone una antologia con il meglio della loro produzione ( tra country e pop ), dalla mitica The Three Bells a classici come Blue Christmas, Looking Back and See, Scarlet Ribbons, Send Me The Pillow, The Old Lamplighter etc. Sono compresi anche i brani di Jim Ed Brown come solista.

Interessante band dal nome molto ironico, che mischia folk e radici. Il suono è veemente e la rilettura della tradizione molto personale, sullo stile degli Avett Brothers, tanto per fare un paragone. Tops in The Trees e Knoxville Foxhole sono due delle canzoni migliori. Bella edizione in digipack, solo per la prima tiratura del CD.

Erano almeno quattro anni, da Servant of Love, che Patty Griffin non faceva un disco nuovo. Ma una ragione c'era, e molto importante. Patty ha dovuto combattere contro il cancro e, dopo avere superato il momento difficile, è tornata in studio ed ha portato a termine uno dei suoi dischi migliori, più completi e più profondi. Un disco asciutto, con pochi strumenti, basato sulla sua voce, sul piano, qualche chitarra ed una manciata di canzoni belle, intense ed affascinanti ( non mancano però anche alcuni brani elettrici). Sarà stato il momento difficile, ma Patty mostra una ispirazione ed una forza interiore che non le riconoscevamo. River, Luminous Places, Where I Come From sono tra le cose più belle che Patty Griffin ha mai inciso.

Gli Allah Las hanno assimilato qualsiasi cosa passasse sullo stereo dei genitori, tanto da diventare degli autentici filologi del folk rock che riempiva i dischi di Byrds, Buffalo Springfield e di centinaia di formazioni durate poco più di un'estate come Clear Light e Common People o almeno è la sensazione che suscitano le acidule ballate dai tempi medi sospese tra melodie da british invasion, chitarre jingle jangle e aeree bolle di riverbero che riempiono il nuovo Lahs, quarto lavoro di studio della band di Los Angeles. I chitarristi e cantanti Miles Michaud e Pedrum Siadatian, il bassista Spencer Dunham e il batterista Matt Correia incarnano il lato più dolce, sognante e romantico della psichedelia di ieri e di oggi, non l'audacia di una rivoluzione ma l'allegria di una festa, non lo stordimento dello sballo ma l'euforia del feelin' good: un suono che se quando hanno cominciato poteva sembrare un nostalgico rimpianto, oggi pare piuttosto uno stato della mente o una qualche forma di reazione alla situazione dei tempi che corrono,

alla fine degli anni zero, milano e` il centro dell`universo: appena cala il sole, una generazione intera si ritrova sottoterra a far festa fino all`alba. sono anni di musica indie e serate leggendarie, di club con la selezione all`ingresso, di sbronze infinite e skinny jeans, di after quando fuori e` gia` giorno e soprattutto di cocaina, tantissima cocaina. l`impero della notte e` caotico e disperato, e proprio per questo non puo` durare. quando g si getta nel vuoto dal sesto piano, e` come se con lui venisse giu` tutto quanto. come se, dopo una lunga caduta, per gli animali notturni fosse arrivato il momento dell`atterraggio. un romanzo sintetico e acido, che e` insieme denuncia e grido feroce. carlotta vagnoli ha scritto senza mai provare pieta`, neanche verso se stessa, ricordandoci a ogni pagina che nessuno di noi e` davvero innocente. se hai vent`anni negli anni zero, le possibilita` sono poche. il mito del lavoro in giacca e cravatta, con mutuo e aspirazioni borghesi, e` pura utopia. vale anche a milano, che pero` vive una doppia esistenza: di giorno e` la citta` grigia degli uffici e del fatturato, dopo il tramonto diventa una metropoli seducente alla quale abbandonarsi. e allora, dato che il futuro non e` piu` un`opzione, non rimane che la notte. e con la notte la musica, l`alcol, la cocaina, i pr, le cubiste, i buttafuori e le file davanti ai locali. e` in queste serate che conosciamo mick, il principe delle feste, e mon cheri, che si guadagna la vita facendo lap dance. e poi c`e` una ragazza coi capelli rossi che in quel mondo luccicante e bizzarro vorrebbe disperatamente capire chi e` davvero. insieme agli animali notturni ci spostiamo in sciame: dai bar dove sbronzarsi ai club sotterranei, dall`aria umida dei night agli after negli appartamenti mentre fuori e` gia` l`alba. l`obiettivo e` partecipare a un party lunghissimo, infinito, perche` se tutti quanti lo desiderano nello stesso istante, magari il giorno dopo il sole su milano non sorgera`. ma quand