
questo volume propone una scelta delle laudi di jacopone da todi, capolavoro della letteratura medievale. sono preghiere, invettive religiose e politiche, recitativi penitenziali diventati memorabili (da "stabat mater" a "donna de paradiso") di grande forza liturgica e drammaturgica, che hanno dato origine nei secoli a sacre rappresentazioni.

protagonista di questo giallo e` lucia, fragile e tenera personalita`, morbosamente attaccata ai suoi due affetti: una giovane madre, marta, e la figlia. nel parco, al fondo della ripida discesa di un sentiero, lucia si imbatte nel cadavere di un ragazzo. e` un tossicodipendente. non pare essere, per le ferite e per altri indizi, una vittima del "giro", ma di qualcuno dei frequentatori del parco con i quali la timida lucia quotidianamente passeggia. e della stessa mano sono gli omicidi, che seguono per mascherare il primo o per occultare una piu` lontana verita`. lucia finisce col seguire la sua pista e scoprire il colpevole. lucia e` un setter inglese, e cani sono, con i loro padroni, i personaggi di questo poliziesco cinofilo.


nel marzo del 1929 il ventiquattrenne christopher isherwood lascia l`inghilterra per berlino, dove intende raggiungere l`amico w.h. auden ma soprattutto "scatenare i suoi desideri e sbattere ragione e buonsenso in prigione". nonostante l`ascesa del partito nazista, che finira` per toccarlo anche negli affetti piu` cari, la citta` gli appare un "misterioso tempio dell`iniziazione", e l`atmosfera libertina che vi regna lo risarcisce della plumbea ipocrisia sofferta in patria. per isherwood e` insomma un colpo di fulmine. torna a berlino durante l`estate, poi di nuovo in novembre, e stavolta senza un biglietto di ritorno, convinto com`e` di aver trovato "il crogiolo ribollente della storia nel suo divenire". ci rimarra` dieci anni, che si riveleranno fondamentali per la sua formazione e forniranno spunti, personaggi e ambientazioni ai suoi romanzi piu` famosi. "io sono una macchina fotografica con l`obiettivo aperto, completamente passiva, che registra e non pensa ... un giorno tutto questo andra` sviluppato, stampato con cura, fissato" si legge nell`incipit di "addio a berlino". solo nel 1976, tuttavia, l`impegno verra` onorato: grazie a questo libro, dove, dismessa la prudente maschera della fiction, isherwood punta finalmente la macchina fotografica su di se`, senza alcun filtro, regalandoci un toccante autoritratto.
