


conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo e` un`infinita dannazione: la storia di dorian gray e` probabilmente una delle piu` note che la letteratura abbia mai raccontato, e non c`e` generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria favola per adulti scritta da oscar wilde. una favola che intreccia personaggi, o meglio anime molto diverse tra di loro: da dorian gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a lord henry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso wilde. ma proprio l`intrecciarsi di tante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa si che l`incanto del ritratto resti intatto nonostante il passare del tempo.



composti tra il 1877 e il 1899, i "drammi borghesi" costituiscono una sorta di canone all`interno della produzione teatrale di ibsen. per la prima volta i dodici testi vengono pubblicati con un`ampia appendice di abbozzi e altri documenti largamente inediti in italiano, tra i quali spicca la prima stesura completa di "una casa di bambola", uno dei drammi ibseniani piu` iconici e rappresentativi. la traduzione e il commento, a cura di franco perrelli, si basano sulla piu` recente edizione degli skrifter, mentre l`introduzione costituisce un affondo nella storia della cultura norvegese, ed europea, in cui si colloca la scrittura dell`autore. degna di nota e` inoltre la stretta relazione che gia` sussiste fra il lavoro di traduzione di perrelli e la scena: la versione di spettri fu commissionata, agli inizi degli anni novanta, da orazio costa per ileana ghione (che non ebbe occasione di rappresentarla), ma e` stata ripresa per la regia di walter pagliaro nel 2020; gabriele lavia ha invece messo in scena le colonne della societa` (col titolo i pilastri della societa`) nel 2013.