
alternando i colori cupi della tragedia a quelli brillanti di una commedia ironica, lo "ione" mette in scena l`incontro della principessa ateniese creusa con il figlio adolescente, da lei abbandonato alla nascita per tenere segreto lo stupro di cui e` stata vittima. autore della violenza e` apollo, dio della verita` oracolare, che ha salvato il bambino e lo ha fatto crescere nel suo santuario di delfi. nell`intreccio si susseguono equivoci, rivelazioni, un avvelenamento e una condanna a morte sventati in extremis. il riconoscimento tra madre e figlio, voluto dalla provvidenza divina ma favorito dal caso, garantisce alla fine, non senza ombre, la felicita` dei protagonisti. l`introduzione e il commento evidenziano, nell`originale disegno di questa moderna tragedia "a lieto fine", i modi in cui la drammaturgia di euripide dissacra il mito di fondazione di atene e della stirpe ionica.


geniale creatore di superbe figure femminili, problematiche e inquietanti, euripide associa, in queste tragedie quasi "romanzesche", l`osservazione psicologica, sempre profonda e arguta, al gioco agile e leggero della fantasia, lasciando qua e la` affiorare aspetti da commedia. "elena" e "ione" appartengono ai cosidetti "drammi del caso", in cui i destini umani sono affidati non a un provvidenziale intervento divino, ma a un ceco moto d`eventi che ostacolando, mutando e deviando i progetti e le azioni degli uomini fa scaturire dai loro cuori e dalle loro menti una complessa, contraddittoria e molteplice umanita`.

angelica non e` mai riuscita a mettere radici. non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. c`e` un unico posto dove si sente a casa, ed e` tra le sue api. avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, angelica sa di essere protetta e amata. e un`apicoltrice itinerante e il miele e` la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. perche` il miele di lavanda puo` calmare un animo in tempesta e quello di acacia puo` far ritrovare il sorriso. e angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, e` il suo dono speciale. a insegnarglielo e` stata margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l`infanzia, quando viveva su un`isola spazzata dal vento al largo della sardegna. dopo essere stata portata via da li`, angelica ha chiuso il suo cuore e non e` piu` riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. ma adesso il destino ha deciso di darle un`altra possibilita`. c`e` un`eredita` che l`aspetta la` dove tutto e` cominciato, su quell`isola dove e` stata felice. c`e` una casa che sorge fra le rose piu` profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. e c`e` solo una persona che puo` aiutarla: nicola. un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di angelica. solo lui puo` curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. l`unico posto dove il cuore puo` essere davvero libero.

questo rappresenta la prima edizione integralmente tradotta dal latino, annotata e con apparati filologici, di un`ampia selezione dell`innografia cristiana d`occidente costituitasi a partire dal iv secolo e proseguita poi in eta` moderna fino ai nostri giorni. si tratta dei testi entrati nella liturgia horarum iuxta ritum romanum, cioe` nel corpus approvato e utilizzato nella liturgia delle ore dalla chiesa cattolica di rito romano. a parte ilario di poitiers, della cui produzione sono stati tramandati solo sparuti inni frammentari, il piu` antico innografo e` sant`ambrogio, vescovo di milano, operante negli ultimi decenni del iv secolo. i suoi testi poetici e quelli dei primi secoli dell`innografia cristiana sono preghiere in metrica latina, ma con caratteristiche gia` volte a ritmi di indole piu` popolare. gli inni cristiani d`occidente coniugano forme della poesia latina classica con i temi e i contenuti piu` cari al cristianesimo. per questa mescolanza di sacro e profano non hanno avuto vita facile in alcuni periodi, soprattutto nell`alto medioevo, avversati talvolta dagli ordini monastici piu` rigidi e anche dalle autorita` ecclesiastiche, che in certe fasi storiche ritenevano solo la parola di dio, dunque solo antico e nuovo testamento insieme, degna di essere pronunciata o cantata nella liturgia. cio` nonostante, la tradizione innografica si e` via via consolidata, anche per la sua grande forza di coinvolgimento dei fedeli. ed e` interessante vedere come gli inni cambino il loro aspetto letterario nel corso dei secoli. per esempio nel rinascimento, a parte il ricorso a forme metriche piu` eleganti e ricercate, entrano in gioco addirittura personaggi della mitologia classica accanto alle figure della religione cristiana. dunque la stratificazione del corpus innografico e` arrivata a contenere tutti gli aspetti della spiritualita` e della devozione cristiane assunti nel trascorrere dei secoli, nelle forme che la sensibilita` culturale dei vari perio

"il bel paese" e` un capolavoro della divulgazione scientifica italiana del secondo ottocento. in ventinove serali, davanti al caminetto, uno zio molto colto che tanto ha viaggiato racconta ai nipoti, in maniera affabile e accattivante, la geologia e le bellezze naturalistiche dell`italia. e le mille meraviglie del paesaggio italiano diventano un elemento fondante dell`identita` nazionale. insieme a "pinocchio" e a "cuore", "il bel paese" contribui` a forgiare cittadini consapevoli, educati all`amor di patria e alla solidarieta`. dalla sua prima edizione del 1876, il libro ebbe una vasta diffusione nell`italia da poco unita, contribuendo a formare negli italiani i presupposti di una cultura scientifica da affiancare a quella filosofica, letteraria e religiosa. dagli scorci piu` suggestivi del lago maggiore alle colline toscane, dalle marine allora incontaminate alle amate montagne degli appennini e delle alpi - stoppani fu il primo presidente della neonata sezione milanese del club alpino italiano - fino ai crateri del vesuvio e dell`etna, il libro racconta con competenza e amore il nostro territorio rendendolo per la prima volta un patrimonio per i nuovi italiani. l`introduzione di walter barberis da un lato contestualizza storicamente l`operazione di stoppani, dall`altro sottolinea alcuni temi, come la riduzione dei ghiacciai e i pericoli del turismo di massa, che incredibilmente sono gia` in nuce nel libro. il volume riproduce la versione e le incisioni originali della prima edizione nonche`, in una serie di tavole fuori testo, sedici dipinti paesaggistici di alcuni fra i maggiori pittori dell`ottocento.

la piu` famosa antologia degli scritti di roberto longhi usci` nel 1973, curata da gianfranco contini, nei "meridiani" mondadori. ora quella stessa scelta di scritti viene riproposta in un`edizione completamente rinnovata. ogni saggio longhiano viene introdotto da uno storico dell`arte specialista dell`argomento trattato: in questo modo i saggi vengono contestualizzati nel percorso di studi di longhi, con riferimenti alle eventuali mostre da cui scaturivano, e soprattutto vengono evidenziate le intuizioni del critico che hanno influenzato gli studi successivi e che "fanno testo" ancora oggi, o viceversa gli atteggiamenti critici (e le proposte di attribuzione) che sono stati superati nel tempo. piu` di trenta gli studiosi che hanno collaborato a questa nuova edizione, e piu` di cinquanta le immagini a colori riprodotte. rispetto all`edizione di contini, questa e` dunque piu` focalizzata sul valore e sull`attualita` dei saggi di longhi dal punto di vista storico artistico, ma cio` non vuol dire dimenticare i pregi della sua scrittura, cosi` sostanzialmente intrecciati al discorso critico. molte delle introduzioni ai saggi evidenziano come le intuizioni critiche di longhi fossero tutt`uno con le metafore che usava e con il suo stile a volte arduo ma sempre affascinante. ma c`e` anche uno scritto introduttivo di lina bolzoni che, tra le altre cose, mette in luce la vena teatrale della lingua di longhi, che gli permetteva di essere straordinariamente icastico nelle sue descrizioni e nelle sue valutazioni, tanto piu` se limitative. se oggi caravaggio e` considerato uno dei grandi artisti di tutte le epoche, se morandi e` una delle vette della pittura italiana del novecento, lo dobbiamo al magistero critico di longhi. ma leggendo o rileggendo i saggi di questo libro si potra` vedere quanto ampio sia stato il raggio dei suoi studi e quanto innovative siano state le sue posizioni su tutta la storia dell`arte italiana.