il processo rivoluzionario avviato in russia nel 1917 occupa uno spazio del tutto particolare all`interno degli eventi che hanno configurato la storia del ventesimo secolo. alla caduta degli zar del febbraio seguirono i primi governi provvisori che sfociarono con la presa del potere da parte dei bolscevichi nell`ottobre del 1917. la rivoluzione ebbe tra le conseguenze immediate l`uscita dalla guerra mondiale, la guerra civile interna e il terrore. dopo la grande discussione storiografica sullo stalinismo e il comunismo sovietico, dopo il crollo dell`urss e l`apertura degli archivi, marcello flores torna su questo evento-simbolo del novecento con una riflessione storico-interpretativa che intende ragionare senza paraocchi ideologici sul senso di uno spartiacque della storia contemporanea.
studioso della violenza, sofsky si occupa in queste pagine di una forma piu` sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell`epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodita`, ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. il sociologo tedesco dimostra come una gran quantita` del nostro "privato" sia gia` andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione e` da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. in nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la liberta` dei cittadini.