
Dopo due album di studio fantastici, il supergruppo formato da Dave Alvin e David Immerglück (qui sostituito da Mark Karan) alle chitarre, Jesse Sykes al canto, Victor Krummenaker al basso e Michael Jerome alla batteria con ospiti Willie Aron alle tastiere e Jack Rudy all'armonica pubblica uno stratosferico disco dal vivo in cui rock, folk rock in orbita sixties e psichedelia si mescolano in flusso sonoro visionario e affascinante concludendosi con le note spaziali di una strepitosa versione di Dark Star. Dal vivo il gruppo sembra trovarsi nella situazione ideale lasciando spazio all'improvvisazione e alla creatività e trasformando il concerto in un'esperienza extrasensoriale.

Valida cantautrice e polistrumentista, Valerie June torna con un album all’insegna di una blackness multidimensionale tra gioia, verità e magia. Una testimonianza di una crescita spirituale in cui suggestioni ancestrali trovano eco tanto nella sua inconfondibile voce che nei testi. Prodotto da M. Ward e registrato da Pierre de Reeder, il disco si avvale anche dei preziosi contributi di Blind Boys of Alabama e Norah Jones.