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l`aids mette in crisi il nostro consueto modo di pensare i rapporti sociali, il corpo, la sessualita`, le tossicodipendenze e le strategie repressive. forte e` quindi la richiesta di intervento attivo al lettore, che deve collegare la proposta del libro con i suoi presupposti e l`esperienza gia` acquisita. la riflessione e` limitata ai tossicodipendenti per circostanziare il discorso, rispettando le specificita` e diversita` in cui l`aids si manifesta, evitando facili generalizzazioni, rispettando quindi la specificita` della sofferenza di ognuno. anche in questo caso, forte e` l`appello al lettore perche` stabilisca paragoni e differenze.

sono passati piu` di sessant`anni anni da quando, nel 1953, arnaldo pomodoro fece il suo primo viaggio a milano, da pesaro dove viveva. la ragione di quel viaggio fu la mostra di picasso a palazzo reale, quella in cui l`artista, al vertice della sua fortuna, non solo volle esporre il monumentale guernica nella sala delle cariatidi ancora devastata dagli spezzoni incendiari, ma suggeri` agli amministratori della citta` di non restaurarla mai, perche` restasse a perenne memoria della follia di tutte le guerre. fu allora che pomodoro decise che avrebbe lasciato pesaro per milano. l`avrebbe lasciata l`anno successivo e, pur fra mille viaggi nel mondo, a milano avrebbe piantato le radici. ora, allo scoccare dei suoi 90 anni, la sala delle cariatidi accoglie una sua mostra personale, pensata come un percorso attraverso sessant`anni anni di lavoro, condensati nella trentina di sculture che rappresentano i capisaldi della sua opera: i "numeri uno" di ognuno dei filoni di ricerca che avrebbe esplorato nel tempo, dei numerosi sentieri che avrebbe battuto, reinventandone ogni volta i passi, ma restando sempre fedele al nucleo fondante del suo pensiero e della sua sensibilita` d`artista. ada masoero

di una cosa la parola e il pensiero hanno bisogno: che lo spazio per riceverli sia sgombro, che non vi siano muri e ostacoli che impediscano l`accesso. ma questa e` appunto la cosa piu` difficile e rara, perche` la mente degli uomini e` sempre ingombra e come murata. i testi qui raccolti, che erano stati pubblicati separatamente in tre libri, sono altrettanti esercizi di sgombero, di far posto. e possibile, infatti, che la vera tradizione non consista nel conservare le cose intangibili e mute, ma nello sgombrare lo spazio in cui esse possano finalmente aprirsi e parlarci. in ogni caso, il punto di fuga verso cui convergono questi esercizi e` una nuova idea della politica e dell`agire umano, inteso come una soglia in cui teoria e prassi, arcaico e contemporaneo coincidono senza residui e in cui soltanto puo` situarsi una scrittura che ha bruciato tutte le sue carte di identita` ed e`, insieme, filosofia e letteratura, divagazione e scheda filologica, trattato di metafisica e nota di costume. .

l`11 settembre 2001 il mondo occidentale viene stravolto per sempre: due aerei colpiscono le torri gemelle a manhattan. l`america e` sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. e a partire da questo scenario che si sviluppa la conversazione - protagonista di questo piccolo quanto lucido e sentito gioiello letterario - tra tahar ben jelloun e sua figlia di dieci anni, a disagio con se stessa e con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire che "i musulmani sono tutti cattivi". rispondendo alle domande curiose della bambina, ben jelloun affronta le questioni piu` calde del nostro tempo - la guerra globale al terrore, l`integrazione in europa, il ruolo delle grandi potenze del mondo arabo - e spiega, con semplicita` ma rifuggendo ogni semplificazione, cos`e` l`islam, qual e` la differenza tra arabo e musulmano, cos`e` il fanatismo, cos`e` il terrorismo e, soprattutto, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo e quali lezioni quest`ultimo ha saputo dare a tutto l`occidente. dopo il best seller mondiale il razzismo spiegato a mia figlia, tahar ben jelloun torna a raccontare ai ragazzi, e ai loro genitori e insegnanti, il mondo in cui viviamo e le sfide che li aspettano.

il testo presenta un training che psicologi, operatori sociali e sanitari, educatori e animatori possono utilizzare con adulti che si stanno approcciando all?invecchiamento, o lo stanno gia vivendo, con l?obiettivo di potenziare le loro capacita creative e la flessibilita mentale.

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