da seminarista, studente a cracovia, karol wojtyla trovo` appeso alla porta della sua stanza un foglietto con le parole "futuro santo". era un gioco scherzoso dei suoi compagni, che oggi si colora pero` di una luce profetica. nel 2005 benedetto xvi ha aperto il processo di canonizzazione di giovanni paolo ii affidando il ruolo di postulatore a monsignor slawomir oder, che in questo libro racconta gli esiti inediti del suo immane lavoro di raccolta di documenti e testimonianze, che fanno luce su aspetti della vita di wojtyla prima ignoti e che apportano al suo ritratto nuovi essenziali elementi. si ridisegna cosi` non soltanto l`immagine di un protagonista della storia del novecento, ma anche e soprattutto quella di un credente capace di vivere nella propria carne il messaggio evangelico. densa di episodi finora sconosciuti, questa ricostruzione rivela un giovanni paolo ii essenziale ai limiti della poverta`, umile, generosamente sensibile ai bisogni del prossimo ma anche spiritoso e gioviale. un mistico devotissimo a maria, che passava ore steso a terra a pregare e si flagellava con una cinghia. un uomo capace di perdonare e di riconoscere la grandezza nel prossimo, come attestano l`inedita lettera ad ali agca e quella a padre pio da pietrelcina, che lascia intuire un rapporto fra i due assai piu` radicato di quanto si supponesse.
conrad ha spesso esplorato il mistero e l`ignoto attraverso eroici protagonisti che recitano il loro dramma di estremo esaurimento e di inevitabile e tragica sconfitta. al centro di "la linea d`ombra", "cuore di tenebra", "tifone" troviamo questo tipo di uomini, costretti a misurarsi, durante un`esperienza al limite, con un nemico di volta in volta diverso ma sempre superiore alle loro forze, esposti al pericolo di perdersi dietro al sogno perseguito. sono eroi dell`occidente che, lontani dal proprio mondo, si rapportano con la diversita`, l`avventura e il rischio, e che attraverso il loro dramma descrivono fino in fondo il destino della nostra civilta`. da soli, questi tre capolavori sono in grado di restituirci uno sguardo complessivo sul pensiero e sull`opera di conrad: dalla riflessione sul peccato e sulla (possibile) maturita` alla meditazione senile sulla giovinezza e sul disinganno, dalla stupefatta visione del mondo immobile alla contemplazione della violenza senza limiti della natura. per asor rosa, in questi racconti conrad da` corso sia alle nostre paure sia alla nostra residua, disperata volonta` di fronteggiarle. e se l`occidente celebra in essi la sua conclusiva epopea, l`eroe virile che conrad vi rappresenta non ha mai smesso di emanare un`invincibile seduzione.
. siamo la specie dominante sulla terra, abbiamo fatto progressi sorprendenti da quando i nostri antenati sono scesi dagli alberi. ma come siamo riusciti a camminare in posizione eretta, a diventare superpredatori e a popolare il mondo? e in che modo abbiamo sviluppato la civilta` fino a produrre un`economia globalizzata? nell`eta` del legno, roland ennos mostra per la prima volta che la chiave di
i giganti - morgante e gargantua, fracasso e pantagruel - fanno la loro comparsa nella letteratura europea tra la fine del quattrocento e la meta` del cinquecento. ma la dismisura del loro corpo va di pari passo a un`altra e non meno imponente licenza: quella della loro lingua. l`idioma di pantagruel e` immenso quanto il suo corpo e altrettanto esorbitante e` la lingua maccheronica del poema di folengo. se la furia neologistica di rabelais non sembra aver freno (una delle parole che escogita consta di cinquantasette lettere) e stravolge da cima a fondo il lessico francese, folengo fa molto di piu`: inventa non delle parole, ma una lingua, il maccheronico (cosi` detto da ), che trasgredisce senza riserve la ferma distinzione dantesca fra il volgare e il latino, latinizzando il volgare e volgarizzando il latino. per entrambi la lingua non e` piu`, secondo una dottrina stantia anche se tuttora dominante, il segno di un concetto della mente: e` prima di tutto un corpo, che si vede, si sente, si tocca, un corpo come quello dei giganti, con una sua sconcia fisiologia e un`ancora piu` sguaiata anatomia: un corpo in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identita` grammaticale e da ogni lessico definito.
il ghiaccio e tanto solido quanto sfuggente, puo tramutare in polvere una montagna e affondare la piu grande nave mai costruita dall?uomo, eppure basta che la temperatura della terra si alzi ancora di qualche grado per farlo sparire per sempre dal mondo naturale. max leonard ci racconta la storia della civilta attraverso un punto di vista che rischiamo di non poter piu conoscere; un appassionato canto d?amore per quanto stiamo perdendo in questi tempi di stravolgimenti climatici: il freddo. quand?e l?ultima volta che avete visto davvero del ghiaccio? ormai di rado lo possiamo osservare nella gran parte delle nostre citta, durante inverni sempre piu caldi. mentre dappertutto i ghiacciai stanno letteralmente scomparendo: esempio plastico e drammatico del cambiamento climatico. e il "semplice" cubetto che mettiamo in una bibita non lo notiamo neanche, lo diamo cosi per scontato da diventare invisibile; invisibile come il costo energetico che ha produrlo e conservarlo. ma non c?e nulla di scontato nel ghiaccio: e anzi un elemento che definisce la civilta umana tanto quanto il fuoco. una sostanza curiosa e paradossale, che esiste e non esiste, e puo diventare uno specchio attraverso cui vedere noi stessi da un?angolazione nuova e inaspettata. il ghiaccio ha influenzato il nostro sviluppo dalle profondita della preistoria, ha accompagnato gli agricoltori e i pastori nomadi e ha iniziato a essere sfruttato come risorsa quando sono emerse le prime grandi civilta. senza il ghiaccio, la scienza non avrebbe fatto molti dei suoi passi in avanti, non potremmo nutrirci come facciamo oggi ne sottoporci a molte delle terapie mediche che ci salvano la vita. senza il ghiaccio, le metropoli, le campagne e gli oceani sarebbero molto diversi e i nostri musei e biblioteche non conserverebbero molti dei capolavori che piu amiamo. max leonard traccia in queste pagine una storia culturale, naturale ma soprattutto umana. sulla scia dei grandi scrittori di natura, intreccia i racconti delle e