Ristampa rimasterizzata con 3 inediti.
ci sono i carnefici e ci sono le vittime, i carcerieri e le carcerate. c`e` la cella d`isolamento con i suoi tentati suicidi, le regole ferree della convivenza tra le detenute e la stretta sorveglianza delle guardie; tanto stretta da arrivare spesso fino al sopruso e alla violenza. e poi, naturalmente, c`e` il fuori, la citta` con le sue strade, i suoi pub e i suoi appartamenti, le persone libere, la vita che dovrebbe essere normale. louise forrest appartiene a questa vita, alla citta`: ma per il suo lavoro di psichiatra appartiene anche un po` al carcere in cui lavora da qualche mese. l`incontro con helen, la piu` fragile delle detenute, con un passato misterioso e terrificante fatto di indicibili violenze prima subite e poi perpetrate, che emergono lentamente dalla memoria, cambia la vita della psichiatra: per louise diventa sempre piu` complicato nascondersi, sempre piu` difficile anche solo affidarsi alla protezione del capitano bradshaw che si e` innamorato di lei. quando la vicenda delle due donne comincia a incrociarsi, a coinvolgere l`ex marito e il figlio della psichiatra e la storia famigliare della detenuta, quando uno spiraglio di affetto e di solidarieta` sembra aprirsi tra le mura del penitenziario, tutto improvvisamente precipita. non c`e` piu` nulla del passato che si possa tacere: nessuna crudelta`, nessuna sofferenza, nessuna orribile bugia.
"mio padre mori` giovane, era un serio musicista dal carattere allegro che aveva avuto molto successo nel mondo della lirica per il dono d`una voce eccezionale, stando almeno a quanto raccontavano le persone che lo avevano conosciuto e ascoltato nei piu` importanti teatri del mondo. nella mia prima infanzia e anche nei miei ricordi piu` lontani qualsiasi gioia e ogni avvenimento accaduto e` sempre adombrato da quella morte e da quell`assenza di un uomo che non solo non conoscevo, ma di cui si continuava sempre a parlare, intorno a me. possibilmente a voce proprio bassa". un`ombra e` il primo ritratto di questa galleria che colloca personaggi sullo sfondo di una grande casa e di una infanzia insolitamente circondata da adulti. l`ombra del padre, grande e famoso cantante lirico, morto giovanissimo quando la figlia era ancora nella culla. e lei lo conosce e lo ricorda per indizi indiretti e lasciti, oggetti personali, fotografie, biglietti in una tasca, profumi, sensazioni aleggianti nella grande dimora. un`ombra dunque conosciuta. e questa sua sostanza quasi contagia le altre figure che circondavano l`infanzia, rendendole, tutte, di una materia onirica, di fantasma.
passando in rassegna una serie di fattori aggreganti (il legame etnico, il rapporto con il territorio, la lingua, la memoria, le norme di convivenza incarnate nelle istituzioni), l`autore ripercorre la vicenda storica dei popoli europei e il processo di formazione delle rispettive identita` nazionali attraverso alcuni punti di svolta fondamentali: la caduta dell`impero romano d`occidente, la cristianizzazione degli invasori barbari e la nascita della societa` medievale, la costituzione degli stati assoluti e la loro democratizzazione. un affresco che consente da una parte di spiegare i motivi della "diversita`" italiana, dall`altra di comprendere i tratti distintivi della civilta` europea, nello scorcio dei rapporti con le altre grandi civilta`.
all`epoca del diario o, per esser piu` esatti, delle scarse tre annate (1554-1556) che ce ne rimangono, jacopo carrucci detto il pontormo ha passato la sessantina. a quel tempo, il pontormo finisce d`affrescare il coro in san lorenzo, poi scialbato nel 1738 (o 1742?) e del quale non ci resta altra diretta testimonianza che una trentina di disegni. e la fatica suprema della sua vita; e stanco e mezzo infermo, la porta innanzi da solo. i giorni che puo` lavorare, registra nel diario d`aver compiuto questa o quella parte d`una o d`altra figura, e a maggior chiarezza li` accanto ne schizza qualche tratto. in complesso, la materia del diario potrebbe raccogliersi sotto tre punti. oltre alle annotazioni del lavoro agli affreschi in san lorenzo; quelle dei cangiamenti del tempo in rapporto ai propri malanni, che il pontormo descrive con cinico compiacimento verbale; e in terzo luogo, finalmente, meticolosi, ossessivi, i bollettini di cio` che in quel dato giorno egli ha mangiato (ne` piu` poveramente poteva mangiare); ogni tanto interrotti da digiuni." (dallo sctitto di emilio cecchi)
con questo libro l`autore vuole documentare la nascita di uno dei principali stili di kung fu, lo hung gar, emerso dagli ambienti esoterici delle societa` segrete del xix secolo e dalle loro lotte per il ripristino della dinastia ming, spodestata dall`invasione dei manciu`; di questo stile e` stato detto: "nato dalla rivoluzione, creato in segretezza e risorto dalle ceneri di shaolin". ma, per parlare dello hung gar, occorre tornare indietro di qualche secolo rispetto agli eventi che hanno creato le condizioni per la sua nascita; cosi`, nel corso dei vari capitoli, il lettore viene coinvolto in un`indagine sulle radici dello stile - che affondano nel buddhismo chan e nei templi shaolin -, sugli antefatti politici e sociali che hanno fatto da sfondo alla sua creazione e sulle diverse versioni della sua origine; infine, viene introdotto al programma didattico e alle metodologie di allenamento, vivendo, in prima persona, l`evoluzione tecnica di questo stile di kung fu in duecento anni di storia.
e` possibile il progresso? qual`e` l`origine del male? prendendo le mosse da questi interrogativi, schopenhauer sottolinea la forza liberatrice della conoscenza intellettuale. "se al riparo da buone leggi e lontano dal chiasso e dai rumori si coltiva la conoscenza, non solo si puo` ottenere una soddisfazione che compensa grandemente la "tristizia" insita nella vita sociale, ma anche quest`ultima se ne avvantaggia. quanto piu` ciascuno esercita la propria mente, tanto piu` impara a conoscere l`umana follia, forse prevalente rispetto alla malvagita`, e a far si` che questa non abbia il sopravvento."
"brusotti parte da un atto di grande impegno e di grande onesta`. e` convinto che la musica, e non meno il teatro d`opera, esprima realta` universali con la stessa legittimita` e profondita` della filosofia. la disponibilita` a cercare dentro il teatro i percorsi immensurabili del pensiero mozartiano caratterizza tutta l`analisi delle partiture, a costo di generare stupori, domande a cui la risposta giunge, ovviamente, laboriosa." (dall`introduzione di lorenzo arruga)
carla tavernari ripercorre in questo libro l`avventura umana, familiare ed artistica dei suoi genitori: lo scultore vittorio tavernari e la violinista piera regazzoni. la storia prende avvio agli inizi del novecento, dalle vicende delle famiglie d`origine agli anni giovanili, dall`incontro nel 1942 in un ospedale di guerra - dove piera suonava per i soldati feriti - per proseguire poi di decennio in decennio tra i tanti episodi, viaggi, eventi e mostre da cui la vita dei due protagonisti fu costellata. carla rievoca gli incontri con numerosi esponenti della vita culturale del secolo scorso a cui assistette da ragazza: da francesco arcangeli a enzo carli, da mimise e renato guttuso a dante ed elsa isella, da beppe e pupa panza di biumo ai piovene, da carlo ludovico e licia ragghianti a pier carlo santini ed altri ancora, ai quali i suoi genitori erano legati da profonda amicizia. accanto ai ricordi, hanno supportato la ricostruzione delle biografie i documenti che costituiscono l`archivio vittorio tavernari.
l`autore ci propone un profilo sull`eredita` del pensiero galileiano, quale fu sviluppato dai suoi seguaci e recepito nella toscana della seconda meta` del seicento. questo libro e` allo stesso tempo il ritratto di un mito (quello di galileo) e la storia del declino di una generazione di scienziati in una societa` impreparata ad accettare una rivoluzione concettuale di quella portata.
centinaia di immagini e la cartografia touring con il consueto dettaglio: carte territoriali, piante di citta`, la metropolitana di amsterdam oltre 700 indirizzi utili: informazioni pratiche, indirizzi dove dormire, ristoranti e locali, spunti per il tempo libero e lo shopping.
"da piccolo, nel futuro che sognavo per me, alla musica non assegnavo alcun ruolo." riccardo chailly ha undici anni quando il padre luciano, compositore, lo porta con se` all`auditorium del foro italico, dove per caso assiste all`esecuzione della prima sinfonia di mahler. investito da una fascinazione assoluta, da quel momento dedichera` la vita a inseguire febbrilmente quell`"altrove" misterioso e inebriante che, attraverso percorsi imperscrutabili, solo la musica sa creare. di curiosita` vorace e tempra d`acciaio, rigorosissimo e irregolare, chailly e` oggi uno dei maestri piu` contesi dai teatri di tutto il mondo: ha diretto con le piu` importanti orchestre straordinarie esecuzioni di beethoven, mahler, mendelssohn e brahms, ottenendo i maggiori riconoscimenti internazionali. ha osato contaminazioni geniali e insolite, portando gershwin davanti al pubblico del gewandhaus di lipsia, il tempio della musica romantica. e si accinge ora a una sfida eccezionale: la direzione della scala di milano. in queste pagine chailly per la prima volta si racconta, offrendoci lo scorcio di un`epoca e di un ambiente artistico con i suoi protagonisti: dai maestri claudio abbado e franco ferrara ai colleghi bruno walter, le`onard bernstein, herbert von karajan e ai grandi registi franco zeffirelli e luca ronconi. fino a pianisti del calibro di claudio arrau, maurizio pollini e marta argerich...
