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elizabeth costello, anziana e popolare romanziera, riesce a mettere in crisi tutti i sapienti accademici, a cominciare da suo figlio, professore di fisica in una citta` universitaria "politically correct", dove e` stata invitata a parlare dei suoi libri. con la sua voce pacata, elizabeth parlera` invece delle "vite degli animali" e di come vengono maltrattate dagli uomini, gettando i suoi ascoltatori in un insanabile imbarazzo.

il volume analizza i meccanismi di natura biologica, sociale e culturale che collegano alimentazione, mortalita` e popolazione, determinandone le variazioni nel breve e nel lungo periodo. l`analisi di livi bacci getta piu` di un dubbio sull`esistenza di una relazione di lungo periodo tra alimentazione e mortalita`, mostrando come quest`ultima sia legata piuttosto al ciclo epidemiologico, in gran parte indipendente dal livello di nutrizione della popolazione. il contrasto potenziale tra disponibilita` alimentari e popolazione e` inoltre mediato dalla capacita` biologica di adattamento delle popolazioni di fronte a situazioni di stress nutritivo. nel breve periodo invece la sinergia tra carestia e epidemie e` evidente.

a tre anni john comincia a manifestare i sintomi di una strana malattia che gli provoca un dolore intensissimo alle articolazioni. gli viene diagnosticata una febbre reumatoide e i medici gli ordinano di restare immobile a letto. cosi` per anni lui resta in camera sua, circondato da una carta da parati a roselline gialle e con la costante compagnia della madre. ma la diagnosi era sbagliata e la terapia prescritta a john dai medici era quindi totalmente errata, per non dire disastrosa: i suoi arti ormai si sono praticamente cementati. da qui comincia la vita nel mondo "di fuori": john viene mandato alla scuola-ospedale, e poi a un liceo per disabili. tutto questo diventa un vasto libro di avventure, in cui la curiosita` domina su tutto, incontrastata e felice, anche nel sesso, che viene affrontato con eroica caparbieta` malgrado tutte le difficolta` che possono presentarsi quando si scopre il sesso per la prima volta, da disabili e per di piu` gay...

ian gibson, irlandese di nascita, diventato cittadino spagnolo e attualmente residente a granada, e` uno dei massimi studiosi di federico garcia lorca, su cui ha pubblicato innumerevoli saggi e una monumentale biografia. questa monografia e` uno strumento conciso per conoscere l`opera del grande poeta spagnolo. le sue opere di poesia e di teatro sono tra le piu` alte espressioni della volonta` di esprimere fratellanza verso tutti i sofferenti e perseguitati; le radici della sua scrittura affondano in una sofferenza personale, nell`aver vissuto per lunghi anni sulla propria pelle la pena dell`emarginazione.

nel dopoguerra gli ex deportati si trovarono "immersi in un dolore che rifiuta l`espressione narrativa, nel tentativo di rimuovere un`esperienza inquietante". alla paura di non essere creduti e al senso di colpa per essersi salvati, si aggiungono il rifiuto degli editori, storici, mass media di ascoltare e di far conoscere quanto era accaduto nei campi di concentramento. cio` ha determinato un vuoto di conoscenza soprattutto per quanto riguarda i deportati politici e i lavoratori coatti, ai quali e` dedicata questa ricerca. eppure, i deportati politici italiani furono oltre trentamila, il 90% dei quali non tornarono; mentre altri centomila italiani civili (ignari cittadini, sospettati di antifascismo, renitenti alla leva, detenuti comuni) furono precettati o rastrellati e trasferiti nel reich dopo l`armistizio e utilizzati come manodopera nella produzione bellica. dopo il lavoro di "gli ebrei sotto la persecuzione in italia. diari e lettere 1938-1945", mario avagliano e marco palmieri ricollegano le memorie individuali per restituire un`altra pagina di storia italiana al pubblico dominio.

Catie Curtis, assieme a Kristen Hall, co-autrice e produttrice del disco, ha costruito un lavoro solido, tra ballate, influenze jazzy ed uso moderato dell'elettronica. Un disco interessante, ma non pari ai suoi precedenti.

a vent`anni dalla precedente versione, da lungo tempo esaurita, la nuova traduzione del seminario tiene conto degli aggiornamenti apportati dagli studi piu` recenti e mette nuovamente a disposizione del lettore italiano un testo classico, che da un lato fornisce un`autentica `introduzione` al pensiero di heidegger e fink, e dall`altro illumina la figura piu` suggestiva, ma anche piu` enigmatica, della filosofia greca: eraclito di efeso (535 a.c.-475 a.c.). decisiva e influente come poche altre per il pensiero moderno - basti citare hegel e nietzsche, che la conoscevano a memoria - l`opera di eraclito e` giunta a noi soltanto in forma di frammenti e aforismi, dei quali non e` agevole ricostruire l`ordine. nei tredici incontri che scandiscono il seminario, heidegger e fink si cimentano in un`interpretazione serrata e rigorosa, fornendo un ritratto vivo di eraclito che va ben al di la` di ogni piatta ricostruzione storica o filologica. quello che viene messo davanti agli occhi del lettore e` un vero e proprio esercizio di filosofia, un dialogo attualizzante con eraclito e con l`intera tradizione occidentale da lui discesa, che ci fornisce a sua volta un ritratto altrettanto prezioso di due grandi filosofi contemporanei, colti per cosi dire `dal vivo`, in una discussione vivace e appassionata.

un mattino, gregor samsa, commesso viaggiatore, si sveglia da sogni inquieti e si ritrova trasformato in un immane insetto; anni dopo, anders, personal trainer in un`anonima palestra di una citta` indefinita, si sveglia e scopre di essere diventato di un innegabile marrone scuro. l`incredulita` presto cede il passo alla furia omicida: anders si sente vittima di un crimine, , si scaglia contro la propria immagine allo specchio, si rimette a letto sperando che quell`uomo scuro se ne vada, chiama al lavoro per dire che e` malato, molto malato, piu di quanto immaginasse, si aggira per la citta` e scopre che , e infine telefona a oona. oona, giovane insegnante di yoga, sta provando a prendersi cura di sua madre - e di se stessa - dopo la morte del fratello gemello; fra lei e anders si e` da poco riaccesa un`attrazione nata fra i banchi di scuola, ma quando oona passa da lui dopo il lavoro, rimane di stucco di fronte all`uomo che le apre la porta, e sulle prime fatica a riconoscerlo. cio` che oona e anders ancora non sanno e` che la trasformazione sta prendendo piede ovunque: tutte le persone bianche stanno diventando scure, e la tensione sociale continuera` a crescere, sfociando in risse, sparatorie, suicidi e sommosse, finche` verra` sepolto e la bianchezza non sara` che un ricordo. hamid, in un vortice di frasi che, come i personaggi che le abitano, sembrano sorrette da un disperato bisogno di stabilita` identitaria, confeziona un romanzo di commovente lucidita` sulla perdita del privilegio, un`opera in cui frustrazione e violenza si trasformano nella promessa di futuro:

a dieci anni dalla prima edizione, torna l`antologia piu` letta, recensita, amata e odiata degli anni novanta. la grande carica di undici sfrenati, intemperanti, cavalieri dell`apocalisse formato splatter nei reparti pieni di ogni ben di dio del supermarket italia. tra atrocita` quotidiane, adolescenza feroce e malinconie di sangue. una covata di narratori italiani giovani o giovanissimi getta scompiglio nei vicoli della cittadella letteraria, negli schermi video e nei talk-show, tra le anime morte del perbenismo. sfuggono a qualunque tentativo di incasellarli. sanno farsi leggere, sono pieni di idee, qualcuno dice che sono "pulp", qualcuno li definisce "splatter" (dal cinema degli schizzi di sangue), forse adorano stephen king e quentin tarantino, o forse no. scrivono senza complessi di colpa verso cinema, tv e i nuovi media, perche` li conoscono molto bene e di essi, come di molte altre cose, la loro scrittura si nutre in modo naturale. leggendoli vi accorgerete che fanno molto, molto sul serio. e che obiettivo finale, neanche tanto mascherato, di tanto fragoroso divertimento e` inventare linguaggi e stili finalmente "all`altezza" del grande nemico: la violenza e il male crescenti che, nell`indifferenza e nel chiacchiericcio generale, schiacciano i deboli, le vittime, e annegano ogni possibilita` comune di salvezza.

45giri. Record Store Day 2023.

"il problema era che io aspettavo i corvi, e invece arrivavano i pensieri". cosa accade quando la realta si smaglia, e lascia entrare l?allucinazione? quando la paura ti avvinghia e si accorcia il respiro? quando l?unico modo che hai per stare al mondo e vivere su un precipizio, nello "sbilico" delle cose? alcide pierantozzi si e immerso in quel precipizio, e ne e uscito stringendo tra le mani un libro unico, letterario e ossessivo, capace di raccontarci per la prima volta in modo crudo e vero, "da dentro", un male che e di molti. una storia di una potenza disarmante, che urtica e lenisce insieme, e che una volta iniziata pretende di essere letta fino all?ultima parola. o bevuta fino all?ultima goccia, come una medicina. alcide ha quarant?anni, a volte dorme ancora con sua madre, prende sette pasticche al giorno (cinque la mattina e due dopo cena), ed e considerato "un paziente lucido, vigile, collaborativo, dall?eloquio fluido". e un essere umano "difettoso" tra i tanti, ma i suoi difetti stanno tutti dentro quattro pagine di diagnosi controfirmate da uno dei piu famosi psichiatri italiani: "disturbo bipolare", "spettro dell?autismo", "dissociazione dell?io", "antipsicotici", "pensieri di mancata autoconservazione"... dal suo esilio in una cittadina dell?abruzzo, dove ogni cosa sembra da sempre uguale a se stessa, alcide ci racconta il tempo melmoso delle sue giornate. le ore in spiaggia, o a sfinirsi in palestra, dove va per riguadagnare in muscoli quello che ha perso in lucidita mentale. soprattutto ci racconta - con tutta la chimica che ha in testa - cosa accade quando l?equilibrio psichico s?incrina: l?innesco della paranoia, la percezione che si sdoppia, il modo in cui il tempo fermo di un?attesa non e mai davvero fermo, perche e li che arrivano i pensieri. nel suo resoconto si alternano momenti di un "prima" a milano, la citta che da sola sembrava poterlo tenere in vita, e di un "prima ancora", un?infanzia in cui tutto faceva gia troppo male ma a salvarlo c?e

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