



attraverso le tappe principali della carriera di richelieu, l`autore ha incontrato i grandi spiriti filosofici, artistici e religiosi con i quali egli e` entrato in rapporto: da campanella a cartesio, da saint-cyran a pascal, da corneille a grozio ecc., fino a mazzarino e bossuet. si delinea cosi` una francia battagliera, potente e sicura di se` che fara` "sentire" la sua influenza in europa fino a tutto il xix secolo.


possiamo imparare dagli altri come fanno cio` che fanno e apprendere le loro abilita`? tutti sogniamo di poter far cose che adesso non sappiamo fare. vediamo altre persone parlare correntemente una lingua straniera, giocare con maestria una partita a scacchi, apprezzare la solitudine, attenersi a un regime di esercizi ginnici, realizzare le proprie passioni, e ci chiediamo: "perche` non posso farlo anch`io?". le nostre esperienze di vita ci insegnano schemi specifici di percezione, pensiero e comportamento: se ci manca un`abilita`, non e` perche` non siamo in grado di padroneggiarla; semplicemente ci sono mancate le esperienze che avrebbero potuto insegnarci gli schemi necessari per manifestarla. nella programmazione neurolinguistica il processo di `modellamento` consiste nell`identificare e descrivere in modo utile gli schemi costitutivi dell`esperienza e del comportamento di una persona che manifesta in maniera eccellente una particolare abilita`: una volta che conosciamo gli schemi, possiamo farli nostri e cominciare a manifestare quell`abilita`. vengono qui esaminate le distinzioni primarie essenziali a un modellamento `utile`, convinzioni, strategie, emozioni e comportamenti esterni: si tratta degli elementi dell`esperienza che sono essenziali affinche` una data abilita` funzioni in noi.


nell`esperienza di ogni lettore c`e` sempre l`incontro - spesso casuale, a volte unico - con un libro dall`apparenza innocua, inoffensiva, ma che poi si rivelera` essere una di quelle letture che cambiano la vita, o, quantomeno, ne sconvolgono le piu` sedimentate convinzioni. ecco: "vite che non sono la mia" e` uno di quei libri. la storia e`, come spesso lo sono le storie vere, semplice e terribile. durante le feste di natale del 2004, emmanuel carre`re e` in vacanza con la famiglia in sri lanka. sono i giorni in cui lo tsunami devasta le coste del pacifico: tra le migliaia di morti c`e` anche juliette, la figlia di quattro anni di una coppia di francesi a cui carre`re - accidentale testimone dello strazio di una famiglia - si lega. qualche mese dopo, al ritorno in francia, un altro lutto: la sorella della compagna dello scrittore - che casualmente si chiama anche lei juliette - ha avuto una ricaduta del cancro che gia` da ragazza l`aveva colpita rendendola zoppa. ha trentatre anni, un marito che adora, tre figlie, un lavoro come giudice schierato dalla parte dei piu` deboli, e sta morendo. dall`incontro con etienne, amico e collega di juliette, anche lui passato attraverso l`esperienza della malattia, carre`re capisce che non puo` nascondersi per sempre: deve in qualche modo farsi carico di queste esistenze in un corpo a corpo con quell`informe che e` la vita. raccontare cio` che ci fa piu` paura. ritrovare nelle vite degli altri, in cio` che ci lega, la propria. e quello che fa un testimone.





federigo, principe di napoli, si innamora perdutamente della duchessa di bretagna adelaide, vista una volta in un ritratto, ma lei e` gia` promessa a enrico di francia. ne nascono furiose battaglie e sfide all`ultimo sangue che causano la morte del rivale, ma condannano federigo alla fuga. adelaide pretende una vendetta che pare irrealizzabile, ma le peripezie continuano stupefacenti fino all`inevitabile lieto fine. scritta nel 1767, e mai pubblicata dopo la morte dell`autore, "la donna vendicativa" e` la prima delle commedie tratte dagli autori del siglo de oro spagnolo, ma presenta gia` le caratteristiche tipiche di questa stagione gozziana: l`eroismo dei suoi personaggi, la moralita` dello scioglimento finale, la comicita` delle maschere e l`esplosivita` dell`intreccio. tutti aspetti lontanissimi dalla riforma goldoniana ma che valsero a carlo gozzi un grande successo di pubblico.








suggestiva e inusuale, l`ambientazione. siamo in una cittadina della francia settentrionale, affacciata sull`oceano, negli ultimi anni del re sole. un piccolo regno dimenticato, corroso dall`umidita` e dalla salsedine, sempre sul punto di essere inghiottito dalle acque. signore del luogo e` gonzagues, ammalato di malinconia, giusto per disinteresse, tollerante per imperizia. il palazzo e` immerso nell`ombra, la corte vegeta nella noia e nell`invidia. nei corridoi 218 pendole segnano le ore piu` strane. su questo scenario immobile irrompono un giorno due personaggi. il primo, giuseppe, arriva da pavia ed e` un giovane "signore del tempo". il secondo, arturo, arriva dalla polonia, riparando orologi alla ricerca di una salvezza altrimenti impossibile.


1839, la dolce estate francese. fre`de`ric chopin raggiunge george sand a nohant: per sette estati tornera` nella grande casa circondata da parchi e boschi, e li` comporra` le sue opere piu` alte, piu` toccanti, come la berceuse e la barcarola. e una stagione, questa, luminosa e torbida, malinconica ed eccitante, percorsa da fitti intrecci familiari, intimi e mondani. ha inizio con l`incontro parigino tra la scrittrice e il compositore, prosegue con il loro sfortunato soggiorno a maiorca - dove chopin, ammalato, sperimentera` una visionarieta` senza precedenti -, per arrivare ai pomeriggi e alle sere a nohant, soli o circondati da un "piccolo mondo" di artisti con i quali conversare a lungo di musica e pittura, almeno fino a quando l`urgenza del comporre non costringe chopin a chiudersi nella sua stanza e li` improvvisare, scrivere, cancellare e riscrivere. ripercorrendo ognuno di questi passaggi, la narrazione di piero de martini, conoscitore quanto mai della vita e dell`opera di chopin, torna incessantemente a un interrogativo finora poco indagato: quanto la relazione con george sand e la vita a nohant influirono sulla sua arte?

Disco originale e decisamente bello, oltre chè fuori dai canoni normali. L'orchestra di Count Basie, sotto la direzione di Scotty Barnhart, interpreta il blues in maniera non convenzionale, mischiandolo a leggere influenze jazz e decise dosi di swing. E lo fa con le voci di Buddy Guy, Charlie Musselwhite, Bettye Lavette, George Benson, Castro Coleman, Shemekia Copeland, Robert Cray, Jamie Davis, Charlton Johnson, Ledisi, Keb' Mo', Bobby Rush ed altri.Con brani come Stormy Monday, Let's Have a Good Time, Down Home Blues, Rock Candy, In The Midnight Hour, Dirty Mississippi Blues, Look What You've Done etc. Vinile stampa Usa, 180 grammi.
