




un silenzioso monastero tibetano, il tempio di una scuola zen, un variopinto mercato indiano, il sibilo del samovar nella dacia, le porcellane e gli argenti di una casa vittoriana. nella memoria collettiva sono molte le immagini legate al consumo del te`, bevanda universale (e` la piu` diffusa al mondo dopo l`acqua) che oggi rientra nelle abitudini quotidiane anche di milioni di italiani, conquistati dal gusto e dalle virtu` salutari di un infuso spesso contrapposto a un altro comfort beverage egualmente esotico ma a noi familiare da secoli, il caffe`. quello del te`, anzi dei te` (nero, verde, bianco, oolong, pu`erh...), e` un universo composito e sfaccettato, di cui l`inglese krisi smith svela proprio tutto: le caratteristiche della pianta e dei luoghi dov`e` coltivata, i metodi di raccolta e di lavorazione, i sistemi di classificazione e di controllo della qualita`, le dinamiche del mercato internazionale, la produzione in paesi di tre continenti - dalla cina alla turchia, dal kenya all`argentina -, i consigli per scegliere, preparare e gustare una perfetta tazza di te`, anche aromatizzato. per scoprire tutti i segreti e approfondire l`universo del te` in ogni suo aspetto.

"non ci troverete nulla. non c?e nulla in patagonia": il giudizio, lapidario, e di borges, e viene riportato da paul theroux in "ritorno in patagonia". che le cose non stiano proprio cosi lo ha dimostrato chatwin, offrendoci il ritratto vitale di una terra arida ma nient?affatto immobile, un luogo dove non e necessario mettersi alla ricerca di storie, perche sono le storie a venire da te. e lo conferma anche stefano faravelli, con questo carnet de voyage - "sintesi di visione e pensiero ... intrecciarsi di una partitura disegnata (o dipinta) con quella scritta" - dedicato alla sua esperienza a bordo dell?adriatica, salpata dal porto di ushuaia con l?intento di doppiare capo horn, ma sorpresa da una tempesta e costretta a trovare riparo sull?isola navarino, nel canale beagle. "una disavventura, piu che un?avventura", che pero non gli ha impedito di seguire la sua personalissima "via del taccuino". con il piglio curioso del viaggiatore esperto e l?attenzione maniacale ai particolari del naturalista, faravelli riesce nell?impresa di racchiudere in poche pagine l?infinitamente piccolo e lo sterminato, il presente e il passato. le venature sulla superficie di una conchiglia diventano cosi unita di misura e chiave di lettura dell?immensita dell?oceano, le rotte degli antichi navigatori si sovrappongono a quelle degli uccelli e dei delfini che seguono l?adriatica, il disegno si fonde con le parole, le carte nautiche con i francobolli. il risultato e una sorta di mappa mentale - qui fedelmente riprodotta -, come a suggerire che ci sono luoghi troppo estesi, e complessi, per essere rappresentati dalle mappe tradizionali.