
trattenuto e interrogato per tredici mesi nel campo di internamento di berlino tra il 1945 e il 1946, nuovamente arrestato nel 1947 e rinchiuso in una cella del penitenziario di norimberga, carl schmitt si dovette difendere dall`accusa infamante di crimini di guerra. questo volume raccoglie i testi di quell`esperienza, i verbali dei tre interrogatori condotti da robert kempner, le autodifese di schmitt sul tema del grande spazio e della guerra di aggressione e i pareri resi all`autorita` americana sul capo della cancelleria e sui segretari di stato nel terzo reich. il nodo teorico che queste pagine sollevano e` ancora irrisolto e non ovvio: e` possibile processare la storia e i nemici sconfitti? la giustizia dei vincitori puo` essere un tribunale morale?
alla vigilia della caduta del muro di berlino, irene lascia il "paese del dittatore" dove e` nata e cresciuta e si mette in viaggio per "l`altro paese". in perenne movimento tra stazioni grandi e piccole, treni e sale d`aspetto, irene affronta il passaggio da un luogo familiare a una terra straniera, e la difficolta` di mettervi radici. con il suo stile secco e tagliente e una narrazione priva di tentazioni sentimentali, in questo romanzo, per tanti aspetti autobiografico, il premio nobel herta muller racconta l`esperienza della fuga dalla dittatura e di un esilio volontario, che non per questo risulta pero` meno doloroso. racconta di un`esistenza "slegata", ovvero priva di legami e alla ricerca di un tessuto che le permetta di connettere i momenti sparsi della sua esistenza; degli amori, delle inibizioni, di nostalgie e ricordi di una donna di trentacinque anni "non piu` giovane", che vive tra i confini.