Ralph Molina, Billy Talbot e Nils Lofgren, cioè i Crazy Horse, e, ovviamente, Neil Young, il leader della band. Durante la pandemia ognuno era a casa propria, ma i tre Crazy Horse non sono stati con le mani in mano. Hanno continuato a suonare ed hanno anche composto ed inciso tre canzoni a testa, canzoni in stile Crazy Horse che fanno parte di questo CD molto particolare. E Neil Young, per non essere da meno, ha aggiunto un brano, Songs of the Season, già presente su Barn, ma in una versione dal vivo. Cotinua il sodalizio tra Nei Young ed i suoi musicisti, nato alla fine degli anni sessanta ed ancora vivo e realmente vegeto.
Ci sono musicisti di cui si sa nulla, o ben poco, ma che sono in giro da anni ed hanno anche inciso parecchi dischi. John Craigie, cantautore folk roots con radici nobili ( Woody Guthrie, Cisco Houston, Ramblin' Jack Elliott) è uno di questi. Ha già almeno dieci dischi al suo attivo, ma il suo nome non è mai circolato, al di fuori dei circuiti specializzati statunitensi. Si è fatto notare con il disco precedente, Mermaid Salt, ma è con questo album, prodotto dallo stesso Craigie, che si fa notare definitivamente. Un disco di ballate, dove la canzone d'autore regna sovrana. Dove la voce nitida e diretta dell'autore rende tutto più gradevole. Una cantautore da seguire.
Nono album per i fratelli Wood, un eclettico concentrato di atipica Americana, marce in stile New Orleans, ritmi caraibici e sghembo soul dettato dalla natura profondamente anticonformista del trio. Il cantante e chitarrista Oliver Wood, suo fratello e straordinario bassista Chris (già con Medeski, Martin e Wood) e il polistrumentista Jano Rix hanno di fatto consolidato una formula che travalica i generi per affermare una musica originale, sfuggente alle più usurate catalogazioni, tale da comunicare con testi arguti e un'avventurosa scelta sonora, una gioia di vivere che non manca di confrontarsi con le precarietà dell'esistenza.