2CD. Registrazione da trasmissione radiofonica del concerto alla Arizona State University di Tempe in Arizona del 6 ottobre 1977 con Keith e Donna Godchaux in formazione.
Il dodicesimo album del cantautore americano originario dell'Idaho è un disco in cui l'artista ritrova l'ispirazione che a un certo punto pareva svanita. Affiancato dalla Royal City Band, il cantautore racconta storie di abbandono e solitudine e di come la solitudine possa essere la soluzione per riordinare la vita e i pensieri.

Il secondo album solista del leader dei Say ZuZu è stato registrato essenzialmente dal vivo in studio ed è un disco all'insegna della condivisione e dell'amore per il racconto, nato come un progetto informale e evoluto fino a diventare qualcosa di più significativo.
Il disco è una raccolta confortante e accogliente dall'autenticità folk rock con chitarre e pedal steel in grande spolvero, pacatezza e scioltezza che inducono a rilassarsi al suono di ballate sospese tra suggestioni roots e melodia pop.
Esordio su etichetta No Quarter del trio di Columbus in Ohio formato dal cantante e chitarrista Mickey Shuman, dalla bassista/ chitarrista Xenia Bleveans e dal batterista Hawken Holm. Si tratta di un disco che farà felici tutti gli appassionati di indie rock chitarristico e ruvido garage, ma anche coloro che sotto un magma di chitarre cercano belle melodie e buona scrittura.
Il nuovo album del musicista del Tennesse è un disco che coniuga il calore del soul del sud degli Stati Uniti, la sofferenza del blues e il sudore del rock vissuto lungo le strade di un'America periferica e desolata con canzoni che raccontano storie di vita e di resistenza.

Nono album per i fratelli Wood, un eclettico concentrato di atipica Americana, marce in stile New Orleans, ritmi caraibici e sghembo soul dettato dalla natura profondamente anticonformista del trio. Il cantante e chitarrista Oliver Wood, suo fratello e straordinario bassista Chris (già con Medeski, Martin e Wood) e il polistrumentista Jano Rix hanno di fatto consolidato una formula che travalica i generi per affermare una musica originale, sfuggente alle più usurate catalogazioni, tale da comunicare con testi arguti e un'avventurosa scelta sonora, una gioia di vivere che non manca di confrontarsi con le precarietà dell'esistenza.

Potrebbe sembrare il seguito del precedente American Utopia, Invece Who Is The Sky? è una riflessione sull'esperienza umana e sull'amore, ciò che ci unisce e ciò che ci differenzia. Per questo motivo, il disco punta senza mezzi termini a essere comunicativo e pop, iper-melodico, leggero e coloratissimo.
