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"una cosa aveva imparato, fin da bambina: a nascondere il dolore, a esporre la lotta." annalisa cuzzocrea ha seguito le tracce di miriam mafai grazie a una scatola blu avuta in custodia dalla figlia sara. dentro lettere, diari, telegrammi, ricordi della madre. il romanzo di una vita, come dice l?autrice, che indaga pagine intime e segrete, si confronta con le passioni politiche - e non solo - di mafai, ripercorrendo i segni degli amori e delle ferite. un primo matrimonio mai raccontato, durato solo un anno, finito nel piu tragico dei modi: con un biglietto e una pistola. l?incontro con umberto scalia, da cui nasceranno i figli, luciano e sara. soprattutto, la lunga storia d?amore con il partigiano nullo, il ragazzo rosso gian carlo pajetta, famoso per le sue ire, e qui svelato in tutta la sua tenerezza. "e non scappare mai" scrive nullo a miriam sul retro di una cartolina con cui la rai lo invita ad assistere allo sbarco sulla luna. perche lei correva sempre. mentre consegnava giornali clandestini durante la resistenza; o quando reinventava la sua vita fuori dalla casa d?artisti di mario mafai e antonietta raphael, e dentro la caserma del partito comunista; quando sceglieva di lasciare il figlio in collegio nel giorno del suo compleanno per seguire il presidente francese in algeria; quando abbandonava la politica per il giornalismo, e sovvertiva le regole maschili che avevano governato entrambi i campi fino ad allora, con un femminismo tanto rivendicato, quanto sostanziale. annalisa cuzzocrea ha incrociato miriam nei primi anni del suo lavoro a "repubblica", ne ha conosciuto la durezza solo apparente, ascoltato la risata ironica e inconfondibile. qui ricompone il colore e l?atmosfera di una storia che parte dal dopoguerra e arriva ai giorni nostri. "camminava sicura nella tempesta" dice di lei la figlia, era annoiata da tutto cio che e fermo, paludoso, inerte. miriam mafai "fuggiva da tutto quello che temeva potesse fermarla, indurla alla rinuncia. impedirle un?asso

"`horcynus orca` e` un mitico e epico poema della metamorfosi. la concezione del mondo come metamorfosi affonda le sue radici nella religiosita` mediterranea... per questo d`arrigo ha potuto creare un epos moderno, riprendendo, come joyce nell`ulisse, un tema mitico: perche` in un`eta` in cui il mito dominante e` quello di dissolvere i miti arcaici, solo la tragedia incommensurabile della loro perdita puo` essere il tema della tragedia." (giuseppe pontiggia)

chicago 1993. elizabeth e jack sono arrivati nella grande metropoli a vent`anni, due origini molto diverse, ma lo stesso obiettivo di costruirsi una vita. la citta` e` effervescente, in piena trasformazione, tante sono le spinte verso una nuova scena culturale. i due ragazzi vivono in due piccoli appartamenti in un quartiere bohemien, dove artisti e studenti infondono linfa giovane a una vecchia area industriale. fin qui, non si conoscono. ma le loro finestre affacciano sullo stesso vicolo e la sera, quando le luci si accendono, si accendono anche le loro vite intime: lei sfoglia pesanti manuali alla luce di una candela, accanto un bicchiere di vino, lui mescola colori e solventi, ispeziona negativi con la lente di ingrandimento. elizabeth studia psicologia, jack e` fotografo. e` inverno e si osservano. una sera, a un concerto, jack si fa coraggio e avvicina elizabeth invitandola a bere qualcosa. il periodo dell`universita` vissuto insieme e` esaltante, ma a distanza di vent`anni, dopo il matrimonio, dopo un figlio, cosa resta? oggi, i risparmi investiti nell`appartamento all`ultimo piano di un ex cantiere navale e i progetti di ristrutturazione rivelano i cedimenti dei loro sogni. elizabeth, ad esempio, vorrebbe due camere da letto e due ingressi separati, mentre jack non ne capisce il senso. ecco il benessere ottenuto. se wellness sia il canto del cigno dell`amore coniugale contemporaneo o il resoconto di due anime che, affiancate, attraversano la vita pienamente e` da scoprirsi in questo affresco poderoso, ironico e tenero, e infine spietato di un`intera parte di mondo.

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