
Roots rock band dall'Indiana.Suono duro e chitarristico.

Atteso debut album per una band inglese

L'attesa collaborazione tra il rocker americano e lo scrittore inglese. Un album dai risvolti letterari, con il pop di Folds che si fonde con le liriche piene di humor e di grande amore per la musica, del popolare scrittore inglese ( Alta Fedeltà ).


i protagonisti, le famiglie, i luoghi, gli scioperi, le forze armate, i rapporti con l`estero, le formazioni partigiane, i lager, i partiti, gli eccidi, l`occupazione tedesca, l`organizzazione politica, la stampa clandestina: in quattro sezioni, con un lemmario di oltre settecento voci e numerosi saggi di storici e di protagonisti, il dizionario si presenta come un`opera esaustiva su uno dei momenti cruciali della storia italiana.

Ben Rector non è un novellino, ha diversi dischi alle spalle ( almeno cinque) e, almeno in Usa, una solida fama di autore e performer. Cantautore classico ma di stile molto mainstream, Rector incarna la classica canzone d'autore Usa, quella di James Taylor, tanto per fare un paragone. Musica di stampo classico, belle melodie, arrangiamenti pieni, solidi, molto curati. Lo possiamo affiancare a Drew Holcomb, se volete un termine di paragone diretto. D'altronde, come dice lo stesso Rector, la bellezza della vita appare nei momenti più comuni. più normali. E la musica fa parte di questi momenti.

C'era indubbiamente molta attesa per il nuovo album di Ben Harper, assieme a The Innocent Criminals, la band migliore con cui ha lavorato da diversi anni a questa parte. Il precedente lavoro coi Criminals risale a nove anni fa. Call It What It is è un disco solido e poetico al tempo stesso, rock ma anche tendente alla ballata, con una manciata di canzoni belle: dalla solare Shine (il titolo è già tutto un programma) a When Sex Was Dirty, ironica e graffiante, a How Dark is Gone, Pink Balloon etc. Ben Harper è finalmente tornato.











Ben Miller e la sua band ( Scott Leeper, Doug Dicharry e, da questo disco, Smilin' Bob e Rachel Ammonds), sono un gruppo emergente che mischia in modo abile rock, blues e radici. Usano le armonie vocali per rendere più ricca la propria musica ( che presenta una strumentazione varia: banjo, chitarre, washboard, percussioni, armonica, mandolino ). Il risultato è una musica contaminata, che non è nè country nè blues, ma mischia elemnti vari rendendo il suono originale, anzi decisamente personale. E poi ci sono anche il folk degli Ozarks e la tradizione antica della propria terra. Da sentire, molto interessanti.

dai led zeppelin allo zen e` un viaggio. questo libro traccia un sentiero che ti condurra` in un bosco narrativo dove la curiosita` verra` attivata perche` incontrerai caratteristiche ambientali strane, sorprendenti, nuove. sperimenterai il senso di identita`, la gioia della scoperta ma anche l`incertezza, il conflitto concettuale. vedrai scardinare le "zona di comfort" del tuo pensiero dalle domande e dalle perplessita` che si svilupperanno nella tua mente mentre camminerai lungo la via distorta della conoscenza. passeggiando nel bosco dovrai fare delle scelte perche` i sentieri potranno avere delle biforcazioni o non essere ben tracciati. sentirai il bisogno di esplorare l`ambiente circostante alla ricerca di quelle preferenze personali che userai per nutrirti, per scrivere il tuo percorso di vita intellettuale da "addizionare" alla tua consapevolezza. alla fine del viaggio userai ogni esercizio, ogni scoperta per trarre insegnamenti sulla vita, sul passato e sul futuro senza lasciare sulla carta di questo libro le esperienze e gli incontri. ognuno parte da quello che ha e segue la sua via distorta della conoscenza.

quanti di noi scendendo oggi da un treno a roma termini ricordano i cinquecento cui e` dedicata la piazza antistante la stazione? e il febbraio del 1887 quando in italia giunge la notizia: a do`gali, in eritrea, cinquecento soldati italiani sono stati uccisi dalle truppe etiopi che cercano di contrastarne le mire coloniali. un`ondata di sdegno invade la citta`. in quel momento lafanu brown sta rientrando dalla sua passeggiata: e` una pittrice americana da anni cittadina di roma e la sua pelle e` nera. su di lei si riversa la rabbia della folla, finche` un uomo la porta in salvo. e a lui che lafanu decide di raccontarsi: la nascita in una tribu` indiana chippewa, lo straniero dalla pelle scurissima che amo` sua madre e scomparve, la donna che le permise di studiare ma la considero` un`ingrata, l`abolizionismo e la violenza, l`incontro con la sua mentore lizzie manson, fino alla grande scelta di salire su un piroscafo diretta verso l`europa, in un grand tour alla ricerca della bellezza e dell`indipendenza. nella figura di lafanu si uniscono le vite di due donne afrodiscendenti realmente esistite: la scultrice edmonia lewis e l`ostetrica e attivista sarah parker remond, giunte in italia dagli stati uniti dove fino alla guerra civile i neri non erano nemmeno considerati cittadini. a lafanu si affianca leila, ragazza di oggi, che tesse fili tra il passato e il destino suo e delle cugine rimaste in africa e studia il to`pos dello schiavo nero incatenato presente in tante opere d`arte. igiaba scego scrive in queste pagine un romanzo di formazione dalle tonalita` ottocentesche nel quale innesta vivide schegge di testimonianza sul presente, e ci racconta di un mondo nel quale almeno sulla carta tutti erano liberi di viaggiare: perche` fare memoria della storia e` sempre il primo passo verso il futuro che vogliamo costruire.