
rappresentata ad atene nel 421, quando stava per concludersi la prima fase della guerra del peloponneso, "la pace" e` una delle piu` graffianti, poetiche e amare commedie di aristofane. c`e` il contadino attico trigeo che ascende all`olimpo in groppa a un gigantesco scarafaggio per trovare la pace ma lo trova vuoto, perche` gli dei lo hanno abbandonato; c`e` polemos (la guerra) che tiene in schiavitu` irene (la pace) e medita di distruggere tutte le citta` greche. trigeo, con l`aiuto del coro, formato di contadini, cerchera` di porre fine al conflitto.





atene sta precipitando verso il crollo definitivo. la delusione e l`amarezza per l`inarrestabile agonia producono in aristofane una straordinaria felicita` creativa. il suo vagheggiamento del passato sfocia nell`invenzione di realta` diverse, mondi fantastici, surreali, utopici e, a dispetto del suo conservatorismo aristocratico, carichi di contenuti contestativi. l`opera di aristofane e` tra le piu` libere e liberanti: vi risalta l`esigenza di gioia e di concretezza, legata anche ai godimenti del cibo e del corpo e alle bellezze della natura, espressa nelle azioni e nei dialoghi con alternanza di comicita` grevi e violente, festose situazioni e squarci di lirismo.

come in gran parte delle commedie di aristofane, anche nelle "vespe" la denuncia del decadimento sociale e politico contemporaneo e` celata dietro un intreccio quasi "casalingo", anche se l`obiettivo della satira e` uno degli ingranaggi piu` preziosi del potere dei demagoghi: il sistema giudiziario. ritenuta una delle sue opere migliori, "gli uccelli" e` la commedia della totale evasione, del sogno, della favola di un mondo alternativo; meno incalzante e cruda, la satira si risolve nel sorriso di compatimento di chi comprende l`irrimediabilita` della stoltezza umana.

mentre atene e` sconvolta da una ventata di giustizia di piazza, pisetero ed evelpide fuggono dalla citta` nella speranza di trovare l`antichissima citta` degli uccelli che, secondo il mito, in tempi remoti regnavano incontrastati sulla terra. una citta` felice che pero` mutera` in modo radicale, diventando un grottesco e deformato doppio di atene quando in essa, su suggestione di pisetero, verranno introdotte le leggi degli uomini.
 
	


