il 19 maggio 1953 leonardo sciascia scrive a italo calvino, funzionario dell`einaudi, chiedendo un libro da recensire. e lo invita a collaborare alla rivista . e l`inizio di un fitto scambio epistolare tra i due che continuera` fino alla morte di calvino, e che e` stato integralmente ricostruito in queste pagine: 145 tra lettere, biglietti, cartoline, telegrammi. il carteggio restituisce il loro rapporto di stima e amicizia: l`incontro, il reciproco scoprirsi e intendersi, la pubblicazione di molte delle loro opere, il parziale allontanamento degli anni settanta; sullo sfondo, quell`italia democristiana della guerra fredda, tra il boom e il terrorismo, che calvino e sciascia seppero interpretare, pur in modi cosi` diversi, come pochi altri. i due scrittori appaiono infatti legati da profonde affinita` intellettuali e biografiche - l`eta`, la formazione culturale, la vocazione razionale e "illuminista", l`impegno politico e civile, l`idea, soprattutto, che la letteratura sia qualcosa di fondamentale -, ma anche divisi da esperienze differenti: le loro sono storie diverse, che per un lungo tratto si sono intrecciate, illuminandosi a vicenda. e le missive qui raccolte, completate da scritti critici reciproci, danno conto proprio di questo intreccio: un dialogo quanto mai fecondo che, tra discussioni su premi letterari, immagini di copertina, libri vecchi e nuovi, costituisce uno dei carteggi piu` significativi del novecento letterario italiano. |