in una stazione ferroviaria costruita in mezzo al nulla, tra campi polverosi e qualche timido albero da frutto, c`e` un treno che non va piu` da nessuna parte eppure porta dappertutto. all`interno, non ci sono scompartimenti, ma banchi di legno e una lavagna. all`esterno, qualcuno ha scritto sulla porta in una calligrafia incerta: "escuela articulo 123". e una delle scuole-vagone previste dal governo messicano per i figli dei dipendenti delle ferrovie, scuole ambulanti per famiglie nomadi, sempre in viaggio ad aggiustare binari o tirare cavi dell`elettricita`. ikal ha undici anni e sogna di diventare insegnante. e amico di chico, conta i treni che passano con tuerto, e` segretamente innamorato di valeria e vive mille avventure con il suo cane quetzal. i loro volti, immortalati in una foto in bianco e nero, emergono da un fascicolo della direccion general de educacion sulla scrivania di hugo valenzuela. don ernesto, l`anziano maestro della scuola, sta per andare in pensione e alcuni politici vogliono approfittarne per archiviare definitivamente un modello educativo giudicato inutile e antiquato. hugo deve decidere se convalidare la chiusura. in un viaggio nel passato che mettera` a rischio anche il suo futuro, scoprira` che ci sono cose che lasciano tracce incancellabili. come il primo amore o un insegnante che, con passione e coraggio, ci apre le finestre sul mondo. |