
Primo disco a carattere stagionale, per la band texana. Tra canzoni in stile folk, con riferimenti latini, messicani ed anche cubani, i Calexico si divertono a mischiare suoni e colori. E si fanno aiitare da musicisti come Gaby Moreno, Bombino, Gisela Joao, Nick Urata (Devotchka) e Camilo Lara. Digipack limited edition.

Ogni nuovo disco dei Calexico, e The Thread That Keeps Us non fa eccezione, è a suo modo una rivelazione, un nuovo viaggio affascinante nell'ottica di Joey Burns e John Convertino. Infatti, in questo lavoro la band, pur mantenendo la sua visione pacificante e coinvolgente, a livello di melodie, si è fatta più introversa e oscura, sul versante delle liriche. Ne risulta un disco, per certi versi, differente rispetto al passato, con liriche dure, critiche, che descrivono la difficile situazione americana dominata da una presidenza decisamente negativa. Mentre le canzoni mantengono quella particolare aura che, da sempre, ha dato il sigillo dell'originalità alla band dell'Arizona, con melodie legate alle radici, influenze messicane, un tocco folk ed altre peculiarità del genere.

Edito lo scorso anno per il Record Store Day, ora esce come pubblicazione regolare. Si tratta di un disco dal vivo, inciso a Vienna e Berlino, dove la band dell'Arizona esegue alcuni dei suoi brani più noti, alcuni tratti dal recente Algiers, accompagnata da due differenti orchestre (Vienna Radio Symphony Orchestra e Deutsches Filmorchester Babelsberg di Postdam). Una rilettura diversa e molto interessante di materiale già conosciuto, ma in forma decisamente differente.

Torna la band dell'Arizona, molto amata anche in in Italia. Con il classico desert sound, ampliato però dal fatto che il disco è stato inciso a New Orleans. I suoni delle Crescent City hanno ampliato gli orizzonti di Convertino e Burns ed il disco ne acquista in ricchezza e creatività.

2CD. Edizione di lusso e limitata che contiene l'extra album "Spiritoso" registrato dal vivo con un'orchestra sinfonica a Vienna e Potsdam.

A due anni da Garden Ruin, i Calexico sono tornati
a frugare tra la polvere del deserto. Carried to Dust
recupera il fascino della frontiera, si sposta in
Messico ed anche in America Latina con la canzone
Jara’s Hands, per approdare poi sulle spiagge
di Cuba con la sensuale Inspiracion. Un disco ben
fatto, piacevole che si lascia ascoltare a lungo e che
rifugge le tentazioni pop dell’album precedente.

Atteso nuovo album per la band dell'Arizona. Il disco segna la svolta pop rock della band.