dopo essere stato, con dada, un araldo della disintegrazione e del sovvertimento universale, hugo ball trovo` un fondamento inscalfibile nei grandi testi mistici bizantini, che seppe raccontare magistralmente - come nessuno prima e dopo di lui - in questo libro, forse il suo migliore, senz`altro il piu` segreto e sorprendente. un libro rigoroso e visionario al tempo stesso, che illustra le "vite di tre santi" esemplari - giovanni climaco, dionigi l`areopagita, simeone stilita - sulla scorta di uno studio scrupoloso, offrendo pagine illuminanti sui rapporti tra gnosi e cristianesimo, e con una scrittura capace di accendersi in immagini di rara potenza. tanto che poco dopo l`uscita di "cristianesimo bizantino", nel 1924, hermann hesse poteva scrivere: "... e` nato un libro che non saprei paragonare a nessun altro tra i moderni, con l`eccezione forse delle vite dei santi ebrei scritte da martin buber. promana da queste pagine uno spirito cosi` delicato, una tale grazia e profondita` intellettuale che non se ne puo` parlare senza un sentimento di grande amore e riconoscenza". per poi concludere: "un`aria chiara e tersa spira intorno alle figure che egli descrive ... e aleggia un`atmosfera di purezza, come nelle opere dell`alto medioevo. sono grato di aver potuto leggere questo libro prezioso, e grato ne parlo a coloro che vorranno accostarvisi". |