c`e` maurice garin, il gigantesco spazzacamino che vinse il primo tour de france e alla fine di una tappa massacrante ceno` con due polli, tre bistecche, una frittata di venti uova, dodici banane e due litri di vino rosso. c`e` bottecchia, che cadde mentre era in testa al tour ma trovo` la forza di rialzarsi, contuso e dolorante, quando il commissario della squadra italiana intono` per lui il canto degli alpini. ci sono bartali e coppi come novecenteschi ettore e achille, c`e` il fantascientifico record dell`ora di moser, c`e` pantani con le sue imprese dal sapore antico, e poi merckx il cannibale e lance armstrong il texano dagli occhi di ghiaccio. in un`antologia che taglia un secolo di fughe, tornanti e salite, le migliori pagine di brera e mura, buzzati, montanelli, ortese e molti altri raccontano un ciclismo che ha lo scintillio del metallo e del sudore. una lunga avventura di uomini soli al comando che e` ancora, nonostante tutto, il grande poema epico dello sport moderno. |