a liberare la potenza comica del foreign office e` antrobus, un consumato diplomatico inglese, un narratore memorabile. si parte con il treno fantasma, orgoglio dell`industria pesante jugoslava: decorato con "fiori, uccelli, eroi della liberazione. cache-sex, arnesi simbolici, corni postali... era assolutamente mozzafiato". qui viene caricato in preda al terrore l`intero corpo diplomatico di servizio nei balcani per una celebrazione ufficiale che si conclude inopinatamente senza morti. quanto allo sport, a conferma della sua opinione - "non ho mai creduto che facesse bene" - antrobus racconta di quella volta che diplomatici inglesi e italiani si sfidarono in una partita di football che avrebbe voluto essere risolutiva di certe tensioni tra stati, ma che passione per le scommesse e rude agonismo trasformarono in rissa. non manca il gentil sesso e non manca l`argomento alcol, nemmeno sotto forma di sake`, quel distillato "salato e blandamente emetico" che all`epoca bevevano solo i giapponesi. tra temibili consiglieri militari e ancora piu` insopportabili attache` culturali, funzionari d`ambasciata ora maldestri ora furbetti, scommettitori incalliti, intrattabili diplomatici d`oltrecortina, cantanti liriche e principi indiani, damerini e impostori, con antrobus si sorride a ridere anche oggi, dopo lo sbriciolamento della jugoslavia e la scomparsa dell`oscura vulgaria in cui sono ambientate le sue storie. |