tanto l`euro quanto l`unificazione europea sono stati celebrati - come gia` fu per l`unificazione italiana - come ideali romantici, che non lasciavano spazio per un`analisi economica dei costi e dei benefici. oggi, pero`, il "meraviglioso esperimento" di cui parlava robert schuman, il sogno di una "pace perenne" dopo secoli di guerre, si e` trasformato in un incubo: quella stessa unione creata per favorire lo spirito europeo sta diventando una prigione, che istiga all`odio etnico e alimenta i peggiori stereotipi. tenendosi a distanza dall`europeismo fanatico e dall`antieuropeismo irrazionale, luigi zingales analizza i fondamenti economici e le scelte politiche dell`attuale unione europea, vista non come fine ma come mezzo per garantire la liberta`, la pace e la prosperita` del nostro continente, e mette a fuoco alcune verita` necessarie. prima fra tutte che questa europa e` un patto faustiano tra francia e germania, che riserva al sud del continente, e quindi all`italia, un ruolo di comprimario e spesso di vittima. dobbiamo ammettere che, cosi` com`e`, l`europa non e` sostenibile, ma il progetto europeo e` ancora salvabile, a patto di riforme radicali in tempi brevi. allo stesso modo dobbiamo ammettere che la crisi strutturale in cui l`italia e` precipitata negli ultimi vent`anni non e` colpa dell`euro ne` puo` essere risolta con la nostra uscita dall`euro. il vero problema e` che abbiamo smesso di crescere, e in particolare ha smesso di crescere la nostra produttivita`. |