tra la fine del fascismo e l`inizio della repubblica molti magistrati furono sottoposti al giudizio delle commissioni di epurazione antifascista per valutare se fossero adeguati a servire le nuove istituzioni democratiche. in primo piano i giudici maggiormente compromessi con il regime, posti a capo dell`ordine giudiziario, nel tribunale speciale per la difesa dello stato o nel tribunale della razza, ovvero nella repubblica sociale italiana. gli stessi magistrati, passati per lo piu` indenni dai farraginosi meccanismi epurativi, si ritrovano dopo poco tempo ai vertici della corte di cassazione, delle corti d`appello, o con importanti incarichi ministeriali, o addirittura nella corte costituzionale, avendo di fatto stilato un vantaggioso compromesso con i nuovi governanti. un affresco ricco di particolari, da cui emerge come i conti con il passato fascista non furono mai veramente compiuti nella repubblica, che parti` gravata da una pesante eredita` autoritaria, destinata a produrre i suoi effetti sino agli anni sessanta. |