Il settimo album di studio del chitarrista della Pennsylvania lo vede tornare a collaborare con l'amico chitarrista e arrangiatore James Elkington e i due creano un mondo sonoro rarefatto e ammaliante dove il sussurro di un synth, una sovraincisione di chitarra, una percussione smorzata non infrangono il fascino delle sette composizioni. Ci sono viole e violini, violoncello, contrabbasso e ottoni, ma il disco possiede un'atmosfera onirica, impalpabile, pervasa da una voce dolce e espressiva che accompagna l'ascoltatore in un viaggio cosmico sopra le asperità del vivere quotidiano. Ombroso e luminoso allo stesso tempo, Daylight Daylight è un disco in cui perdersi in paesaggi immaginifici che suscitano una deliziosa tranquillità d'animo.