stringhe, brane, dimensioni nascoste, universi multipli... la fantasia della fisica del ventunesimo secolo sembra senza limiti. uno dei suoi interpreti e` il fisico di stanford leonard susskind. nel suo "il paesaggio cosmico" descriveva la prospettiva vertiginosa di una moltitudine di differenti universi, nicchie di un inimmaginabile multiverso, o "paesaggio", ciascuna governata da specifiche leggi fisiche: per caso, una era adatta a ospitarci. in questo nuovo libro il cosmo di susskind diventa ancora piu` bizzarro. con la loro capacita` di fagocitare qualunque cosa, i buchi neri erano gia` abbastanza angoscianti, ma per qualche tempo ai fisici si e` prospettata addirittura la possibilita` che questi vortici cosmici, ricavati dalle equazioni di einstein, fossero divoratori di ordine e di informazione, oltre che di materia. negli anni settanta, stephen hawking ha mostrato che i buchi neri "evaporano", emettono cioe` radiazione termica, e rimpiccioliscono nel corso del processo sino a scomparire. ne discendeva una domanda cruciale: l`informazione inghiottita dal buco nero riemerge oppure no quando il buco nero scompare? hawking non aveva dubbi: "l`informazione viene cancellata per sempre". a susskind quell`affermazione e` apparsa come una dichiarazione di guerra. se hawking aveva ragione, infatti, sarebbe stata la fine del determinismo quantistico, la violazione del fondamentale principio secondo il quale anche nell`informazione nulla si crea e nulla si distrugge. |