piccolo classico di una nuova musicologia applicata, "storia della fusion" ha, per primo nel mondo, inaugurato il versante di indagine su una musica all`epoca ritenuta degenerata rispetto ai sacri canoni del jazz. la fusion, infatti, fin dal suo apparire si e` posta come musica inqualificabile: difficile definirla, ancor piu` complesso sistemarla in un quadro organico capace di tracciarne le coordinate stilistiche, i multipli incroci, le derive estetiche. sfuggente eppure apparentemente cosi` chiara, la fusion ha subito un processo evolutivo innegabile, ritagliandosi uno spazio autonomo i cui confini affacciano da una parte sul puro intrattenimento, dall`altra su un`idea di contaminazione affatto originale. disprezzata dai jazzofili piu` rigorosi, sottovalutata dal pubblico del rock, ha in realta` costituito un momento importante nell`esperienza centennale del jazz nel tentativo, a volte meravigliosamente riuscito, di attivare differenti orizzonti espressivi. nella prima edizione si tentava una ricognizione rigorosa e puntuale del fenomeno, partendo dalle origini, esaminando la produzione degli artisti piu` significativi, di quelli meno noti, allargando l`indagine ai linguaggi, e ai dialetti, della musica del villaggio globale. a diciassette anni di distanza, l`autore riconsidera le premesse e le conclusioni, correggendo alcune prospettive distorte dalla troppa vicinanza storica all`oggetto di analisi, modificando alcune conclusioni e dando una nuova lettura del fenomeno. |