esistono due scuole di pensiero sulla pubblicita` in netto contrasto tra loro. la prima sostiene che sia una scienza, l`altra che sia un`arte. la posizione di questo libro, sia pure con varie sfumature legate all`opinione dei singoli autori, propende per la seconda. prendendo come guida le muse classiche, la pubblicita` si accompagna a clio nella sua storia. si affianca a calliope, erato e euterpe nelle diverse forme di poesia - epica, amorosa e lirica - perche` puo` ben essere una o piu` di loro. aggiungiamo che calliope e` anche la musa dalla bella voce e in pubblicita` non si puo` certo parlare in modo sgradevole. erato, poi, ha anche il compito di far desiderare cio` che si pubblicizza, mentre euterpe, spesso, asseconda lo scopo di suscitare il sorriso, per farsi ricordare piacevolmente. e, ancora, la pubblicita` quando si accompagna a una musica diventa melpomene e polimnia. e talia, quando la commedia prende il sopravvento sulla narrazione; o tersicore, se riesce a far danzare i pensieri del suo pubblico. e urania, la celeste, musa dell`astronomia e della geometria, che in coppia con clio accompagna le ispirazioni indispensabili alle realizzazioni non solo prospettiche di dipinti e sculture, ma anche degli oggetti di design pensati per luoghi pubblici e privati. nel primo novecento la decima musa e` sbocciata con l`avvento del cinema, che con la pubblicita` ha avuto un rapporto privilegiato fin dai suoi albori. oggi possiamo sostenere che la pubblicita` sia l`undicesima musa, come dimostrano gli interventi di questo volume che ne raccontano i rapporti reciproci e complementari con la storia, la letteratura, la musica, la danza, il cinema, l`arte e il design. |