si staglia con perturbante memorabilita` su un argine che ne ha viste tante, quello del tevere, il grande correlativo oggettivo della poesia italiana recente - il gasometro di sara ventroni. fiume-segnatempo se ce n`e` uno: che lambisce un paesaggio corrotto di ruggini e "melasmi", marchiato dalle venture d`una modernita` sempre incompiuta e sempre, ancora, arcaicamente futura: "rivoluzione [...] insepolta. / per sempre sommersa in un fondo. confusa con altro". senza mai indulgere a estasi ungarettiane, ora sara affonda le mani nei fiumi d`europa, incatramati di illusioni e delusioni storiche, lancinanti. |