
noah e` il sopravvissuto. quando la giovane insegnante d`inglese ilana davita dinn lo incontra a new york, subito dopo la fine della guerra, e` un ragazzo ebreo di diciotto anni, l`unico della sua famiglia che e` scampato ad auschwitz. leon shertov e` il fuggiasco. siamo alla fine degli anni cinquanta, davita e` ricercatrice, leon e` un ex agente del kgb, torturatore e convinto stalinista, che ha abbandonato l`urss a causa delle persecuzioni contro gli ebrei. benjamin walter e` il maestro della guerra. all`inizio degli anni novanta, mentre si combatte nel golfo e nei balcani, davita, ormai affermata scrittrice, e` la vicina di casa di questo anziano docente di storia militare alle prese con il conflitto piu` aspro, quello con il proprio passato.




chi naviga a vela, piccola o grande che sia la sua barca, segue - consapevolmente o no - la via del tao: come il navigatore si muove secondando l`energia del vento e del mare, si solleva e ricade come l`onda, avanza veloce o lento col vento quando spira forte o cala, cosi` il taoista vive in armonia con se stesso e col mondo, attento e ricettivo, paziente e reattivo. "il tao della barca" non si rivolge solo ai navigatori, ma a tutti: lo spirito della vela trascende la navigazione, e` una metafora della vita e un modo di vivere, con se stessi, con gli altri, con le cose.




hermann buhl sali la sua prima montagna all?eta di dieci anni. dopo brillanti successi nelle alpi, nel 1953 partecipo alla spedizione tedesca al nanga parbat. sin dal primo giorno annoto gli eventi nel suo diario. il 3 luglio 1953, dopo diciassette ore di salita, buhl raggiunse da solo la cima a 8126 metri, conquistando cosi la "montagna fatale dei tedeschi". il suo libro "e buio sul ghiacciaio", pubblicato nel 1954, in cui racconta gli inizi della sua attivita di scalatore, i primi successi e il trionfo al nanga parbat, diventa un caposaldo della letteratura di montagna. ma solo oltre mezzo secolo dopo, in questo libro vengono pubblicate integralmente, grazie all?autorizzazione della vedova di buhl, eugenie, le annotazioni dei diari del nanga parbat, del broad peak e del chogolisa con il commento di kurt diemberger: fu diemberger, infatti, l?ultimo compagno di cordata di buhl. dopo il successo al broad peak, il secondo ottomila di buhl, nel giugno 1957, i due alpinisti partirono insieme per salire il chogolisa. lassu, il 27 giugno 1957, buhl incontro la morte. prefazione di hans kammerlander.
in piena sintonia con culture e tradizioni millenarie, reinhold messner ha sempre concepito la montagna come un`esperienza che va ben oltre il gesto sportivo, per quanto estremo, e che coinvolge lo spirito cosi` come il fisico. in questo libro molto particolare, messner, insieme allo storico ralf-peter martin, compie un viaggio affascinante alla ricerca delle montagne sacre di tutti i continenti. storie, miti, salite si mescolano in un racconto evocativo e illustrato da splendide fotografie che restituisce al lettore l`immagine di un ambiente incantato e grandioso.