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nel ricostruire la genesi dell`idea di "calcolo o computazione" l`autore, un pioniere della moderna informatica, prende le mosse da leibniz e compone una galleria di personaggi chiave che comprende boole, frege, cantor, hilbert, godel e culmina in turing. e interessante osservare, su un piano piu` tecnico, come davis, pur pagando un doveroso tributo a kurt godel, ponga, in maniera stimolante, la macchina universale di turing alla base dei fenomeni di indecidibilita`. dopo la scoperta di turing, il "sogno di leibniz", l`invenzione di un calcolo simbolico, una sorta di algebra del pensiero, si materializza non piu` in calcolatori in carne e ossa, ma in valvole e fili e poi in rame e silicio.

l`analogia e` un processo intellettivo fondamentale e tuttavia quanto mai misterioso. la scienza ne ha sempre diffidato. eppure l`analogia continua ad agire a tutti i livelli. l`autore ne ha voluto rovesciare la prospettiva, affrontando il tema dall`interno di una pionieristica indagine sui modelli computazionali della creativita` umana. ma per programmare un calcolatore in vista di un qualsiasi risultato, bisogna definire i processi con tanta rigida precisione che non e` piu` lecito parlare di creativita`. qui si evita la trappola facendo entrare in campo le "analogie fluide": il percorso creativo diventa un navigare a vista, scrutando in ogni direzione. l`attivita` di pensiero ha una natura parallela.

la piccola e sonnacchiosa capitale dello stato pontificio e` diventata, nel corso di poco piu` di un secolo, una delle piu` grandi metropoli europee. nel volgere di pochi decenni il volto della "citta` eterna" ha assunto caratteri moderni che ancora la caratterizzano: i quartieri umbertini, i`eur, cinecitta`, le enormi periferie della ricostruzione. protagonisti di questa grande trasformazione sono speculatori e architetti, uomini politici e impiegati, affaristi e intellettuali. un volume che ci aiuta a comprendere come roma sia venuta ad occupare negli ultimi anni una posizione sempre piu` centrale e quali siano le grandi sfide che sta affrontando.

strumenti introduttivi alla conoscenza di processi e fenomeni sociali sono oggi particolarmente utili se si intende concepire la formazione non tanto come accumulo di informazioni quanto, come sostiene efficacemente vartan gregorian, come "trasformazione dell`informazione in conoscenza". ma che cos`e` conoscenza? il volume si muove alla luce di questo interrogativo, nell`intento di riavvicinare temi e problemi di base della sociologia dell`educazione, cercando di mostrarne l`importanza anche oggi, ricollocandoli in un terreno epistemologico e metodologico che si e` venuto consolidando nella disciplina sociologica e, soprattutto, trasferendo in essi l`esperienza personale di studio, di ricerca e di didattica degli anni recenti.

la grammatica generativa e` la teoria linguistica elaborata da noam chomsky e dalla sua scuola a partire dagli anni cinquanta del novecento. essa sostiene che il linguaggio e` una "capacita` biologica" propria della sola specie umana, che si deve studiare e analizzare con una metodologia analoga a quella delle scienze della natura. in questo volume, sono dapprima presentati gli argomenti che la grammatica generativa porta a sostegno di questa sua concezione del linguaggio e della linguistica. successivamente, sono illustrate alcune nozioni tecniche fondamentali, basandosi soprattutto sulla versione piu` recente della teoria, il cosiddetto "minimalismo".

che cosa succederebbe se simplicio, salviati e sagredo, i tre protagonisti del "dialogo" di galileo, si incontrassero oggi e parlassero di fisica? come reagirebbero all`ancora insuperato scandalo del comportamento quantistico della materia? un grande fisico contemporaneo, jauch, ha avuto l`idea di mettere in scena questo gioco, sulle rive del lago di ginevra. e cosi` ha scritto una guida illuminante e leggibile ai temi cruciali della fisica contemporanea.

quando, nel 1972, tiziano terzani arrivo` in vietnam, era - come scrive lui stesso - un giovane corrispondente . consegno` la propria esperienza di testimone della guerra al diario che l`anno dopo apparve col titolo dipelle di leopardo. si ritrovo` di nuovo in vietnam nel 1975, e fu uno dei pochissimi giornalisti occidentali testimoni della liberazione di saigon. giai phong!, pubblicato nel 1976 ricostruisce i retroscena diplomatici e di guerra di quei mesi febbrili. riproposti insieme dopo oltre venticinque anni, e con una nuova introduzione dell`autore, i due libri, scritti letteralmente tra due fuochi, descrivono non solo le battaglie e gli orizzonti della guerra, ma anche la sofferenza delle popolazioni civili, il cambiamento materiale e morale dopo la fine degli scontri, tra fabbriche e chiese, rancori e perdoni.

con questa formula - citata e contestata, ripetuta e rimodellata, odiata e osannata - "gli strumenti del comunicare" di marshall mcluhan ci interroga dal 1964: una riflessione sulla comunicazione come aspetto specifico della vita umana che e` oggi a tutti gli effetti un classico contemporaneo, capace ancora di stimolare analisi e giudizi. inclassificabile, irriducibile a una categoria del pensiero o della scienza - semiotica, sociologia, teoria dei media - cosi` come a una corrente (quella del determinismo tecnologico, per fare un esempio), questo libro mostra al lettore in modo lucido e argomentato come i media, dall`alfabeto fonetico alla stampa, dal telegrafo alla radio, dall`abbigliamento alla tv fino al denaro, siano metafore che veicolano e insieme trasformano quello che toccano: cio` che vogliamo dire, ma anche cio` che ci circonda, le realta` umane, individuali e collettive. ricorrendo a uno stile eclettico e a una grande creativita`, in queste pagine mcluhan da` vita a intuizioni innovative come , e , destinate a entrare nel linguaggio comune. quest`opera e` un`esplorazione del mondo della comunicazione che riesce a trascendere l`inesauribile evoluzione del suo oggetto; una lente attraverso la quale osservare non solo gli schermi che ci circondano ma la nostra stessa storia.

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