

freud aveva chiamato il proprio metodo "cura parlante", ma come lo si puo` applicare all`infanzia che ancora non parla? come possono essere raggiunti i periodi piu` oscuri della prima evoluzione psichica? le dottrine della klein intendono gettare una nuova luce non solo sulla costituzione e il funzionamento dell`apparato psichico, ma pure su due dei piu` importanti gruppi di malattie mentali, la schizofrenia e la psicosi maniaco-depressiva, per aprire infine nuove prospettive sui fatti artistici e nuove vie alla comprensione dei rapporti sociali.




"grand hotel", della austriaca vicki baum, e` stato uno dei primi best seller internazionali. pubblicato in germania nel 1929, presto tradotto in tutta europa, gia` nel 1932 era diventato quel film da oscar (con greta garbo e john barrymore) che oggi ricordiamo meglio del romanzo che ne era all`origine: con la battuta finale -"grand hotel, gente che va, gente che viene" - che volgarizzava la fine del libro: "si entra, si esce... si entra, si esce... si entra, si esce... d`altro canto, e` cosi che e` la vita". difatti e` l`ambientazione - il grand hotel, appunto, in quegli anni simbolo popolare di vita privilegiata e moderna, sogno di massa -, il principale fattore, forse, del grande successo di lettori. "gli hotel offrono opportunita` infinite asserisce la scrittrice monica ali -. ogni ospite potenzialmente ha una storia. altre storie nascono quando gli ospiti interagiscono. basta il ruotare di una porta girevole. "grand hotel", di vicki baum, dimostra questo principio alla perfezione. sei persone si fermano in un albergo e nei successivi cinque giorni le loro vite si intrecciano. il romanzo si muove tra personaggi storie e luoghi diversi e solo il "grand hotel" fa da collante a tutti questi frammenti. un movimento frenetico, che trascina il tragico passato di ciascun personaggio in un`apparente pausa del presente in cui al contrario i destini si compiono.

il racconto giallo e` un genere delicato e difficile. l`estensione breve della storia richiede che da una situazione normalissima sprizzi d`improvviso la sorpresa, come un`esplosione. qui la situazione di normalita`, in cui si mettono alla prova gli svariati investigatori, e` l`estate: precisamente le vacanze d`estate. sperano in una sosta, "senza indagini, senza pericoli, senza misteri". ma il vento caldo li porta lontano, fuori sede e spesso fuori di testa. carlo monterossi, l`eroe di alessandro robecchi, si trova in una posizione insolita per un investigatore benche` divo della televisione, quella del truffato; e cosi` prepara il "contropacco". i vecchietti del barlume, usciti dal talento comico di marco malvaldi, sono in montagna, con la settimana delle poste, e si infilano in una storia di eversione: assurdamente, ma l`assurdo e` la loro dimensione. saverio lamanna, il protagonista dei gialli di gaetano savatteri cosi` vicini alla cronaca siciliana, intuisce una verita` inconfessabile (nel senso piu` proprio del termine) durante un convegno antimafia. rocco schiavone, il triste tenebroso di antonio manzini, scopre un piccolo ributtante intrigo sul volo per le vacanze e rischia di provocare, con l`aria che tira, un grosso guaio. petra delicado, la paladina di verita` e di giustizia venuta dal genio di alicia gime`nez-bartlett, stavolta senza il vice fermin (lo sente al telefono) in un club vacanze, inciampa in un boss, spinta dai bambini del compagno...


l`"orestea", scrive savino nella sua nota storica, e` "un indimenticabile pezzo di maestria teatrale". il fasto architettonico della scena e la sua ricchezza di suggestioni; il saggio impiego dell`ambiguita`, in un dramma di nascosti rancori e sospirate vendette; la lingua poetica che non parla, ma che scolpisce e dipinge, evoca spazi e solitudini immense, addensa emozioni e sentimenti contrastanti; la variazione sapiente del ritmo e l`uso della "suspense", che inceppa l`azione sospesa sull`orlo del gesto, quadro plastico d`orrore teso: ecco gli elementi di questa "maestria". la volonta` degli eroi di eschilo e` un rovello interiore, non piu` un dio che dall`esterno guida e sospinge. il dovere di scegliere e` il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia? introduzione di umberto albini.

il settecento aborriva i toni saccenti e pomposi: e con una leggerezza volutamente settecentesca questo libro affronta di quel secolo la storia di attori, cantanti, ballerini e del loro pubblico. con leggerezza e anche con una non velata nostalgia, per un`epoca spiritosa e fiduciosa come fu quella precedente la rivoluzione. protagonista e` il deciso affermarsi di una figura il teatrante - fino a poco prima disprezzata e emarginata, colpita dall`anatema della chiesa e dalla repressione dell`ordine pubblico, poi a poco a poco emergente nelle cronache, nei salotti e nei luoghi che contano, sempre piu` ricca vezzeggiata e influente. naturalmente, la presa dell`attrice e dell`attore sulla societa` avveniva anche sul piano frivolo: si era seguiti e ascoltati, oltre che per la bravura sul palcoscenico, per l`eccentricita` giu` dal palcoscenico, per la quantita` e la qualita` degli amanti, per il tenore della vita e delle spese, per l`ostentazione magnifica del capriccio, per la spregiudicatezza del libertinaggio, per la sottigliezza della battuta feroce. e quindi, il miglior punto d`osservazione della carriera del teatrante in societa` e` quello del "che cosa dice la gente", del pettegolezzo e della fama. cosi` il libro sceglie una serie di inquadrature provenienti dal gossip e dalle cronache dell`epoca: gazzette, fogli clandestini, pamphlet vietati, memorie segrete, relazioni, verbali di polizia, processi, epistolari che restituiscono ral lettore la cosa piu` preziosa di un quadro d`ambiente storico: l`atmosfera.






nel mondo contemporaneo i nomi di tristano e isotta devono sicuramente parte della loro fama all`opera musicale di wagner, ma la loro vicenda affonda in una sorta di "trama narrativa" che ha preso forma in piu` opere letterarie di epoca medievale. quella di thomas - databile intorno al 1170 - e` chiamata "versione cortese", perche` alle sofferenze degli amanti e` dato un significato, un carattere, che discende appunto dalle concezioni dell`"amor cortese". questo mito dell`amore fatale e` sopravvissuto al mondo medievale grazie anche alle molte rivisitazioni romantiche e non ha ancora cessato di avvincere e affascinare.