
questa raccolta di contributi, a opera di colleghi o seguaci di melanie klein, riveste un enorme interesse storico in quanto permette, da una parte, di valutare l`importanza del pensiero kleiniano per la discussione psicoanalitica contemporanea e, dall`altra, di apprezzarne l`evoluzione, la vitalita` e il potenziale di crescita ancora ai nostri giorni. l`esperienza chiave che influenza tutta l`opera di melanie klein e` costituita dal fatto che inizio` il suo lavoro con i bambini.?melanie klein non perse mai di vista il bambino inteso come persona che lotta con forze turbolente, senza ridurlo a un insieme di fantasie inconsce e meccanismi mentali. il materiale clinico tratto dal lavoro con i bambini le forni` una vasta gamma di fatti da spiegare e la condusse infine a sviluppare nuove teorie. i contributi raccolti da elizabeth bott spillius nel primo volume sono di natura essenzialmente teorica, e sono distribuiti secondo quattro temi principali: l`analisi degli psicotici, il lavoro sull`identificazione proiettiva, lo sviluppo della teoria del pensiero e le nuove idee sulle organizzazioni mentali patologiche.?il volume successivo tratta principalmente della pratica, clinica e applicata: tecnica, descrizioni cliniche di pazienti e adulti, analisi infantile, applicazione delle idee kleiniane in altri campi e discipline.

per i candidati del chicago institute incontrare un insegnante del calibro di heinz kohut dev`essere stata un`esperienza unica; noi possiamo farcene un`idea grazie a questa fortunata trascrizione delle sue lezioni che ne restituisce intatta l`immagine, il caratteristico pensare ad alta voce mentre va costruendo quelle formulazioni che diverranno le pietre angolari del suo castello teorico. all`esposizione rigorosa si alternano resoconti di casi clinici, aneddoti, digressioni e fulminee intuizioni, sia cliniche sia teoriche, che ritroviamo poi, debitamente sviluppate, nei suoi lavori fondamentali. a prescindere dal fascino documentario, pero`, queste lezioni occupano una posizione chiave nell`evoluzione della teoria kohutiana. tenute negli anni 1974 e 1975, a meta` tra la pubblicazione di narcisismo e analisi del se` (1971) e la guarigione del se` (1977), ci rivelano un kohut in evoluzione, alle prese con la tensione creativa fra tradizione e innovazione, fra continuita` e cambiamento, proprio mentre sta dando forma a quella psicologia del se` che avrebbe segnato il suo definitivo distacco dal pensiero psicoanalitico tradizionale. nelle sue parole gia` vediamo quelli che saranno i caposaldi della matura psicologia del se`. rivedute con cura, queste lezioni ci restituiscono lo stile intellettuale e la statura pedagogica di un pensatore creativo nel bel mezzo della sua creazione.

sembra miracolosa la pnl, sembrano maghi tad james e wyatt woodsmall nella loro capacita` di suscitare con lievi suggestioni cambiamenti radicali nel comportamento. in questo libro viene esposta una tecnica capitale della pnl, quella della time line, che intervenendo direttamente sul modo in cui sperimentiamo la vita e il tempo, consente di operare un riorientamento temporale con cui dare nuovo assetto ai ricordi, alle decisioni e alle esperienze. molti modelli linguistici usati nella pnl, utilizzati inconsciamente da chi ha un`ottima capacita` di comunicazione, derivano dalla comprensione di come ognuno organizza il tempo nella testa. il modo in cui immagazziniamo i ricordi influisce sulle esperienze di vita e sull`esperienza del tempo: da sempre infatti gli psicologi convengono che sono le esperienze passate a determinare effettivamente chi siamo e cosa facciamo. la codificazione dei ricordi a opera del cervello viene chiamata time line, ed e` l`elemento base della personalita`, la chiave per comprenderla. non ultimo pregio di questo libro e` la sua immediatezza. tratto infatti direttamente dalle trascrizioni dei seminari originali, ne ha mantenuto intatto il sapore, il ritmo, il colore. sembra quasi di essere presenti in carne e ossa, di ascoltare dalla voce degli autori la spiegazione dei vari modelli, di assistere alla loro applicazione in vivo.


il volume e` testimonianza del lungo e difficile viaggio che l`autore percorre per dare un senso al dolore psichico. un viaggio che dalle mortificazioni e umiliazioni delle esperienze precoci, dalle ferite che alimentano vissuti estremamente angosciosi e perfino mostruosi e disumanizzanti, per cui l`individuo ha perso o alterato il "progetto vitale" dei suoi vissuti affettivi, cerca una via verso "l`umanizzazione della mostruosita`". un viaggio quindi nei meandri piu` nascosti del dolore per imparare ad ascoltare ma anche a trasmettere quell`unicita` imprescindibile dell`essere umano.

gli ultimi due decenni hanno visto lo sviluppo di varie tecniche terapeutiche (come l`emdr o le emotional freedom techniques) caratterizzate da interventi semplici e rapidi a livello somatopsichico, che consentono un`elaborazione e un sollievo da sintomi come fobie o ansia generalizzata, o disturbo post-traumatico da stress. chiamate collettivamente "terapie energetiche", esse pongono degli interrogativi scomodi per i procedimenti terapeutici convenzionali piu` affermati e teoreticamente piu` fondati. l`emdr (eye movement desensitisation and reprocessing) e` un metodo terapeutico che prevede l`uso dei movimenti oculari e di altri stimoli dell`attenzione, e l`esposizione a ricordi, immagini e pensieri angoscianti o emotivamente dolorosi.

la letteratura pedagogica e quella psicologica hanno condiviso per lungo tempo un atteggiamento allarmistico nei confronti dei compagni immaginari dei bambini, considerando tale fenomeno pericoloso e al limite del patologico. i primi studi psicologici interamente dedicati all`argomento risalgono agli anni trenta-quaranta, ma una maggiore apertura nell`approccio al tema coincide con la comparsa di alcuni lavori psicoanalitici, tra gli anni cinquanta e settanta. questo libro ricostruisce la storia degli studi: dagli scritti iniziali, ispirati alla teoria freudiana classica e centrati sulle dinamiche edipiche, si passa a quelli di autori di matrice winnicottiana, che collocano la figura del compagno immaginario nell`area dei fenomeni transizionali.

le qualita` di calma e consapevolezza che la pratica della mindfulness ha la capacita` di risvegliare nell`essere umano hanno un potenziale curativo enorme. dopo una storia del termine pali sati (il mindfulness da noi tradotto con "presenza mentale") che fa luce sulle complesse questioni di traduzione che gli sono sorte attorno, l`autore indaga a fondo sulle radici e sul significato della ricerca di consapevolezza, perno dell`antica psicologia buddhista. nell`incontro fecondo e ormai consolidato con le moderne forme di psicoterapia, la pratica meditativa basata sulla presenza mentale puo` giocare un ruolo determinante, e in tal senso viene ormai da tempo portata avanti una serie di ricerche e programmi scientifici a livello clinico. l`autore esamina a fondo la mindfulness dal punto di vista storico e scientifico, e poi passa a illustrare le diverse ricerche condotte per valutare l`impatto della pratica (solitaria o nell`ambito di ritiri di gruppo) sulla cura dei disturbi mentali. per ogni genere di disturbo viene analizzato il ruolo che la mindfulness puo` giocare nella guarigione: dal disturbo d`ansia, alla depressione, alla difficolta` di regolazione emotiva, fino ai disturbi alimentari e ai traumi. il libro si completa di un indice analitico ampio e dettagliato che lo rende un utile strumento per il clinico, oltre che, naturalmente, un testo estremamente stimolante per il praticante.





