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il libro, dal taglio storico, nasce dall`esigenza di fare il punto sul ruolo e le finalita` di un`istituzione come la cineteca italiana di milano. attraverso diversi saggi vengono illustrati i molteplici aspetti dell`attivita` della cineteca (le modalita` di acquisizione, la gestione delle collezioni filmiche e dei restauri) nonche` dei rapporti internazionali che essa intrattiene per la salvaguardia e la promozione della cultura cinematografica. arricchiscono il volume alcune testimonianze di "spettatori eccellenti" tra cui: maurizio nichetti, elisabetta sgarbi e marco tullio giordana. il dvd allegato contiene materiali d`archivio restaurati dalla cineteca italiana appartenenti al periodo dalle origini agli anni `50.

non si puo` dire che sia un vero romanzo perche` non possiede le caratteristiche del genere, ma neppure e` possibile definirlo un`autobiografia nel senso stretto del termine. e` un romanzo in versi, come specifica l`autore. una composizione dal linguaggio familiare, in cui prendono forma personaggi comuni, sentimenti "bassi", ossessioni sessuali. pur parlando di se`, dei suoi genitori, del suo ambiente bottegaio, piccolo borghese, della sua esperienza psicoanalitica, l`autore lancia una serie di sfide ai miti dell`infanzia, della belle epoque, della psicoanalisi, dei surrealismi, dei pudori e dei tabu`, in ultima istanza dei generi tradizionali. queneau mescola il tragico e la beffa per dare corpo alla sua storia, e offrire un autoritratto dai toni burleschi.

secondo george steiner l`europa e` innanzitutto un caffe` pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile. steiner e` tormentato dal sopravvivere anche ai giorni nostri di cio` che chiama l`incubo della storia europea: l`odio etnico, lo sciovinismo nazionalista, i regionalismi sfrenati e la resurrezione dell`antisemitismo. ma anche dall`omologazione culturale verso il basso derivante dalla globalizzazione, che sta cancellando la grande varieta` linguistica e culturale che era il patrimonio migliore del vecchio continente. la frase piu` dura di tutto il libro e` una protesta contro la banalita` e la volgarita` dei prodotti culturali di consumo: "non e` la censura politica che uccide la cultura: sono il dispotismo del mercato di massa, le ricompense di una fama commercializzata".

il libro e` il racconto in prima persona di un americano trasferitosi con la famiglia in germania dopo la prima guerra mondiale, che vi resta anche dopo la presa del potere di hitler e diventa la voce della propaganda nazista di goebbels per gli stati uniti. all`inizio e alla fine del libro il protagonista si trova in una prigione israeliana, in attesa di processo per crimini di guerra, li` ripensa alla propria vita e decide di scrivere le sue memorie. il racconto, presentato come un autentico documento storico, risulta un`attuala riflessione sulla guerra, la violenza e le loro cause. dal libro, pubblicato nel 1961, e` stato tratto anche un film interpretato da nick nolte nel 1996.

l`autore, nelle vesti di narratore, incontra in un caffe` di locarno, matthias aebi, maggiore dell`esercito svizzero in pensione, che lo invita a cena e gli racconta di aver passato alcuni anni in prigione per reati a sfondo sessuale, anni da lui raccontati in un libro rimasto inedito. dopo un anno il narratore, letto il romanzo, torna a locarno, ma il maggiore e` morto. decide lo stesso di pubblicare il libro e di iniziare un`indagine per ricostruire i fatti precedenti al processo. il narratore interroga le amanti, i conoscenti del maggiore, torna sui luoghi. nel ricostruire la personalita` di aebi, le sue ossessioni feticistiche e voyeristiche, il narratore arriva a constatare che queste ossessioni sono forse anche sue, individuando una componente comune a tutti.

sindbad era lo pseudonimo sotto il quale si celava il narratore ungherese gyula krudy, dandy tenebroso, personaggio leggendario della bohe`me letteraria di budapest del primo novecento, celebre autore di numerose novelle e romanzi. marai lo considerava suo maestro, e lo amo` a tal punto che non solo gli dedico` un gran numero di scritti e citazioni sparse, ma ne fece anche il protagonista di questo libro. dove, in una mattina di maggio, sindbad esce dalla sua abitazione nel sobborgo di obuda con l`intenzione, una volta tanto, di tornare presto e provvisto di denaro e regali per la figlia e la moglie, la donna che "aveva portato nella vita di sindbad, che stava diventando vecchio, tutto cio` che per cinquantacinque anni il marinaio aveva cercato invano negli ambienti dei caffe`, delle stanze riservate ai giocatori di carte, delle bettole impregnate dell`odore di salnitro". ma dopo aver ceduto alla tentazione di salire su una carrozza pubblica - una delle ultime -, i buoni propositi cominciano impercettibilmente a svaporare, perche` "nel rollio di quelle vecchie carrozze a due cavalli di pest, con le loro molle rotte, c`era ancora qualcosa che ricordava il ritmo fluttuante e oscillante dell`altra vita", il mondo dell`ungheria di un tempo. e come in sogno, lasciandosi scivolare in una morbida flanerie, sindbad rivisita quel mondo scomparso vagabondando e indugiando nei luoghi che ancora ne conservano le tracce: dal bagno turco, dove "occidente e oriente si confondevano nella nebbia bollente", ai caffe`...

L'istantanea è eseguita con un tempo di esposizione molto breve senza l'impiego di un sostegno. Claudio Magris compone un florilegio di istantanee, raccolte in ordine cronologico, dal 1999 al 2016. In esse Magris ritaglia piccoli e grandi aspetti della vita quotidiana, della vita politica, della nostra intimità. Stigmatizza false credenze, modi di dire, comportamenti che nascondono abissi di incomprensione e superficialità; sottolinea piccoli gesti, nascosti, che rivelano l'ampiezza dell'animo umano.

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